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Estate, la bassa stagione del gioco: l'analisi di Marco Planzi

19 agosto 2017 - 08:10

Uno dei massimi esperti di gaming, Marco Planzi, analista della School of Management del Politecnico di Milano, Osservatori Digital Innovation, analizza l'andamento del settore nel periodo estivo.

Scritto da Cesare Antonini
Estate, la bassa stagione del gioco: l'analisi di Marco Planzi

Esiste una stagionalità del gaming, sia online che retail, non c'è dubbio. In un paese con il clima dell'Italia, poi, è tutto ancora più evidente: d'estate lontani da agenzie e Pc, d'inverno tutti a giocare in casa e nelle sale dedicate. E nel 2017, senza grossi eventi sportivi di richiamo, specie nel betting, il calo rischia di essere ancora più importante. Abbiamo dato la parola a uno dei massimi esperti di gaming, Marco Planzi, analista della School of Management del Politecnico di Milano, Osservatori Digital Innovation.

Sui dati di raccolta e di fatturato c'è quello scalino, quel "delta", quel gap tra i mesi estivi e quelli invernali e più lavorativi sui quali i concessionari lavorano da anni ma che sembra essere un fattore ormai distintivo del mercato del gioco pubblico italiano.

"Il periodo estivo - spiega nel numero di luglio/agosto della rivista Gioco News - è da sempre una fase di stanca per la raccolta di gioco proprio per la forte stagionalità di tutti i prodotti del nostro settore. Io mi occupo principalmente di gioco online e il picco della raccolta si vede proprio nei mesi invernali e a fine anno quando questa forma di intrattenimento è decisamente più giocata. L'estate si passa più tempo fuori e c'è una flessione inevitabile dei giochi legati all'ambito casalingo ma anche per quello che riguarda la rete fisica. Ovviamente non sono queste le uniche ragioni ma la maggior parte dei volumi viene persa proprio per questo aspetto”.
Per le scommesse sportive e anche per la rete fisica quando non ci sono grandissimi eventi durante l'estate la flessione è ancora più evidente. La stagionalità del gioco sembra coincidere soprattutto con quella del betting sportivo, giusto?
Assolutamente sì e il 2017 sembra davvero un anno nero per l'assenza di grandi competizioni sportive. Nel 2016 la concomitanza degli Europei di calcio e delle Olimpiadi ha favorito e aiutato la raccolta. In questa estate abbiamo l'Europeo Under 21 e la Confederations Cup ma, specie quest'ultima, con l'assenza di molti calciatori noti nelle varie selezioni nazionali, sta avendo meno appeal del previsto. C'è Cristiano Ronaldo nel Portogallo ma, da solo, non può di certo attrarre milioni di appassionati e colmare il vuoto di grandi eventi come 12 mesi fa”.
I concessionari, interrogati su questo tema un paio di mesi, sono stati comunque piuttosto ottimisti e sono certi che l'offerta attuale potrà attenuare quel famoso delta di cui parlavamo prima. Insomma se il male è l'estate quale può essere la ricetta?
Una ricetta è di sicuro il gioco mobile. È verissimo che mano a mano che l'offerta evolve e cambia c'è la possibilità di fruire di gioco in canali differenti come quello mobile che sta crescendo sempre di più. Può essere di sicuro una misura per colmare la carenza di raccolta in questo periodo. Unita a questa solution gli operatori, parlando di scommesse, possono valorizzare gli eventi estivi cavalcando il trend delle giocate live che sono particolarmente amate dai players online. Un prodotto che è però giocabilissimo anche nel mobile e anche quando si è in giro. Se questa soluzione è abbinata agli eventi giusti su cui scommettere, come i mercati dell'automobilismo e i tornei di tennis che nel periodo estivo vivono il loro momento principale, la flessione potrebbe sembrare meno evidente”.
Secondo Planzi, comunque, il divario tra i mesi di raccolta rimarrà sempre piuttosto marcato: “Parliamo davvero di dati approssimativi ma la raccolta di luglio è praticamente la metà di quella di dicembre. Detto questo, parlando sempre di scommesse sportive, la domanda è guidata principalmente dall'offerta, se ci sono eventi si scommette, altrimenti è difficile che la domanda si manifesti da sola. Almeno per i grossi volumi di gioco, ovvio. Tuttavia si può lavorare sull'offerta: prendiamo gli operatori molto importanti, specie sul betting online, che sono entrati un anno fa nel mercato e che hanno portato una ventata di innovazione e hanno stimolato la competizione e la concorrenza con un conseguente miglioramento dei prodotti di gioco sia come tipologie di scommesse che come eventi coperti dal banco. Ripeto, sono tanti gli strumenti che possono attenuare la flessione stagionale del gaming e per il futuro si migliorerà senz'altro. Per il 2017, però, dovremo rassegnarci a questo calo”.
Nel gioco terrestre le dinamiche sono le stesse oppure la prospettiva è totalmente differente? “Ovviamente nel gioco fisico sono determinanti altri aspetti. Lì l'assenza fisica del giocatore o i mesi caldi influenzano ancora di più i dati della raccolta. Lo scommettitore affezionato alla sua agenzia, ad esempio, non è detto che si rechi altrove a giocare se si trovano in vacanza o in giro per l'Italia. I luoghi di gioco vengono frequentati di meno. La coperta è sempre troppo corta per cui i dati di Natale rappresentano sempre un picco nella raccolta anche perché ci sono più soldi grazie alle 13esime e alle 14esime. Oltrettutto ci sono meno possibilità di passare tempo fuori dalle mura domestiche. Ad influire c'è anche l'abitudine tutta italiana di rimanere in famiglia per il periodo natalizio, che aiuta ancora di più sia l'online che il retail”.  

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