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Cisl e Rete Imprese Italia: 'Gioco, serve una riforma organica'

11 novembre 2019 - 15:47

La Cisl sollecita una normativa organica in materia di gioco, tenendo conto anche dei lavoratori del settore, così anche Rete impresa Italia e Confcommercio.

Scritto da Amr
Cisl e Rete Imprese Italia: 'Gioco, serve una riforma organica'

All'articolo 92 della Manovra "si affronta la situazione, in scadenza, delle concessioni relative agli apparecchi da gioco", ma "viene omessa la questione da noi sempre evidenziata della mancanza di una normativa organica (legge quadro) che regoli 'il gioco' e lo renda davvero 'legale', contrastando l'enorme piaga della ludopatia, considerando tutti i lavoratori che operano nel settore (diverse decine di migliaia)".

Lo sottolinea la Cisl, in audizione in commissione Bilancio in Senato, sul disegno di legge di bilancio per il prossimo anno. Secondo il sindacato "non è sufficiente quanto sinora già previsto, ovvero l'inserimento nel periodo Ce dei rappresentanti e delle sedi legali di queste società, è necessario ricostruire a monte il quadro completo degli azionisti, individuare chi c'è dietro le imprese e valutarne i requisiti. Senza queste premesse, l'articolo diventa un puro esercizio numerico per assegnare le concessioni senza affrontare reali e grandissimi problemi".

 

RETE IMPRESA ITALIA: "AFFRONTARE QUESTIONE TERRITORIALE" - Anche i rappresentanti di Rete Impresa Italia sottolineano concetti simili: "La disposizione - affermano in riferimento all'articolo 92 - non affronta la cosiddetta 'Questione territoriale', che determina l'impossibilità di individuare localizzazioni per le nuove concessioni a causa delle misure imposte da Regioni e Comuni per disincentivare la distribuzione del gioco, e in particolare la previsione di distanze minime da una pluralità di luoghi ritenuti sensibili (i cosiddetti 'distanziometri espulsivi' relativi a scuole, ospedali, ecc.) che di fatto determinano un sostanziale divieto del gioco pubblico nella quali totalità del territorio, provocando la conseguente marginalizzazione dell'offerta legale".
Quindi, si rileva che "il disegno del modello concessorio di Awp e Vlt individuato dalla disposizione in commento, non possa che essere inserito nel più ampio contento del riordino del gioco e non, certamente, relegato in un articolo del disegno di legge di bilancio. Peraltro, ancora una volta, il modello non contiene elementi che diano certezze alle remunerazioni per le attività concessorie da svolgere, considerate le continue riduzioni alle marginalità apportate, fino alla non sostenibilitò, dai continui e ripetuti aumenti di tassazione registrati negli anni".
 
 
I DUBBI DI CONFCOMMERCIO - Sul tema, sempre in audizione, si è espresso anche Luigi Taranto, segretario generale Confcommercio – Imprese per l’Italia. "Il modello concessorio per il gioco non affronta il problema territoriale, con l’impossibilità di trovare luoghi a causa delle leggi comuni e provinciali di contrasto al gioco. È necessario che il nuovo disegno venga inserito in un piano complessivo di riordino del settore e non inserito in legge di Bilancio”.
Il segretario generale Confcommercio poi ha detto la sua anche sulla lotteria degli scontrini, evidenziando “l’assoluta esigenza di proroga del termine per l’entrata in vigore al 1° luglio 2020. Oggi infatti non esistono presupposti organizzativi per prevedere il debutto operativo entro il 1° gennaio 2020”. 
 
 
 

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