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Corte Ue: "Leggi su gioco siano coerenti con obiettivi di interesse pubblico"

30 aprile 2014 - 11:34

Egba accoglie con favore la sentenza di oggi della Corte di giustizia dell'Unione europea nella causa Pfleger, che segue in gran parte il parere emesso dalla Ag Sharpston il 14 novembre 2013.

Scritto da Sm
Corte Ue: "Leggi su gioco siano coerenti con obiettivi di interesse pubblico"

La Corte conferma la sua giurisprudenza consolidata, secondo cui una legislazione di gioco nazionale è compatibile con il diritto comunitario solo se è coerente, cioè se gli obiettivi di interesse pubblico dichiarati sono effettivamente perseguiti senza ipocrisia, in modo coerente e sistematico. Non a caso, la Corte dichiara, inoltre, che l’onere della prova per quanto riguarda la proporzionalità e la coerenza di un provvedimento spetta agli Stati membri. In particolare, questa è la prima volta che la Corte Ue ha confermato l'applicabilità della Carta dei diritti fondamentali in una sentenza sul gioco d'azzardo.

 

Uno Stato membro che intenda giustificare una misura restrittiva “deve fornire al giudice chiamato a pronunciarsi su tale questione tutte le prove [ ... ] di essere convinto che la misura possa davvero soddisfare le esigenze derivanti dal principio di proporzionalità”, si legge nella sentenza.

Se il giudice nazionale ritiene “che il vero scopo del sistema restrittivo in questione non è la lotta contro la criminalità e la tutela dei giocatori, ma un mero aumento delle entrate fiscali dello Stato, avrebbe dovuto concludere che il sistema in questione è incompatibile con il diritto dell'Unione europea”. Pertanto, la Corte Ue ribadisce che “l’articolo 56 del Tfue deve essere interpretato nel senso che osta ad una normativa nazionale [ ... ] , qualora tale normativa in realtà non persegue l’obiettivo di tutelare i giocatori o la lotta alla criminalità [ ... ] in modo coerente e sistematico”.

Il Segretario Generale Egba, Maarten Haijer, commenta: “Accogliamo con favore la decisione della Corte, che conferma che la normativa austriaca sul gioco d’azzardo viola il diritto comunitario e la sentenza di oggi rafforza l'esigenza che le leggi di gioco degli Stati membri dovrebbero essere coerenti”.

Haijer aggiunge ancora: “In questo contesto, vogliamo ricordare che la Commissione europea ha agito nel ruolo di custode dei trattati, avviando procedure formali d’infrazione contro sei Stati membri lo scorso novembre. Incoraggiamo la Commissione a prendere decisioni appropriate su queste procedure e nuovi procedimenti aperti dove necessario, in particolare per esortare gli Stati membri a perseguire i loro obiettivi di interesse pubblico dichiarati in modo coerente e sistematico senza ipocrisia”.

Il sistema di gioco d'azzardo austriaco è stato recentemente oggetto di numerosi casi giudiziari sia a livello nazionale che comunitario , in particolare i casi Cgue C-64/08 , Engelmann ; C-347/09, Dickinger e Ömer nonché C-176/11, Hit e Hit Larix, in cui la Cgue ha rilevato importanti incongruenze nella legislazione austriaca gioco d'azzardo e, quindi, dichiarato che le parti principali del sistema austriaco non sono conformi con il diritto comunitario.

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