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Fjellner (Ppe): 'Gioco, regole senza discriminazione'

28 maggio 2016 - 06:26

Christofer Fjellner, europarlamentare svedese del Ppe, punta a una normativa sul gioco che sia in linea con le direttive dell'Unione Europea.  

Scritto da Sara
Fjellner (Ppe): 'Gioco, regole senza discriminazione'

“La natura transfrontaliera di molti servizi di gioco richiede un'azione coordinata e un quadro normativo più uniforme. Ci sono evidenti vantaggi nel passare nella direzione di un approccio più armonizzato, non ultimo per garantire la protezione dei consumatori”. Christofer Fjellner, europarlamentare svedese del Ppe è intervenuto in diverse occasioni sul tema del gioco, in particolare attraverso delle interrogazioni in cui ha chiesto un'azione da parte della Commissione Ue contro alcuni stati che limitano il gioco. “Mi aspetto - sottolinea a Gioco News - che la Commissione assicuri che la regolamentazione di gioco in tutti gli stati membri sia in linea con il diritto comunitario. In passato la Commissione è stata lenta a rispondere a potenziali violazioni del diritto comunitario in questo settore”.

 

A suo avviso i consumatori in che modo dovrebbero essere tutelati quando si parla di gioco online?

“Una legislazione intelligente e una maggiore armonizzazione possono essere utili. Ad esempio, gli operatori nel mercato interno potrebbero essere tenuti a fornire strutture che consentano ai consumatori di gestire il gioco d'azzardo con metodi come l'auto-esclusione e limiti di tempo o di perdita applicabili per tutti gli operatori sul mercato interno”.Sulla lotta alle scommesse illegali e al match fixing la Commissione europea sta facendo abbastanza o ci dovrebbero essere ulteriori azioni?“Abbiamo obiettivi chiari su come combattere il gioco d'azzardo illegale e il match fixing. A livello Ue, la priorità dovrebbe essere quella di creare una piattaforma per una maggiore cooperazione tra le autorità incaricate dell'applicazione della legge degli stati membri per combattere questo tipo di corruzione”.

Sulla tassazione del gioco cosa auspica? Crede sia giusto tassare il gioco online nello stato membro dove risiede il giocatore?

“La tassazione per il gioco è, in generale, una competenza nazionale e gli stati membri dovrebbero avere il diritto di tassare i giocatori nel luogo in cui vivono. Tuttavia, deve essere evitata la doppia tassazione e le norme fiscali non dovrebbero discriminare gli operatori di altri stati membri”.

Per quanto riguarda le procedure di infrazione contro alcuni stati membri che non rispettano le direttive Ue sul gioco, cosa si aspetta?

“Mi aspetto che gli stati membri adottino leggi che siano proporzionate e non discriminatorie nei confronti degli operatori di altri stati membri”.In Italia c'è una forte attenzione sulle ricadute sociali del gioco, cosa ne pensa?“Questa è un'attenzione importante. Ma non bisogna confondere il diritto degli stati membri di imporre regole proporzionali in materia di tutela dei consumatori e la discriminazione degli operatori da parte di altri stati membri”.

Crede che limitare fortemente il gioco legale sia una soluzione o invece potrebbero rinascere forme di gioco illegale?
“Se la gente vuole giocare, gioca. Dobbiamo credere che le persone possano prendere decisioni da sole. Dobbiamo garantire un certo livello di protezione dei consumatori e agire contro il gioco compulsivo, ma sarebbe controproducente limitare troppo duramente il gioco”.
Come vede il sistema regolatorio italiano sul gioco? Secondo lei è un modello da seguire o invece ci sono cose che andrebbero migliorate?
“La mia impressione è che l'Italia ha percorso una lunga strada in materia di gioco e che la regolamentazione è stata modernizzata e liberalizzata in questo decennio”.

 

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