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Gli ippodromi si spaccano e minacciano la serrata il prossimo 5 maggio

11 aprile 2014 - 08:14

Si riaccende la diatriba nel mondo dell’ippica, dopo la spaccatura creatasi ieri durante la riunione tra il Mipaaf e le associazioni degli ippodromi. E si annuncia il fermo degli impianti a partire dal 5 maggio. Il presidente di Federippodromi, Guido Melzi d’Eril, sottolinea: “È una accadimento indispensabile alla luce di quello che ci hanno detto ieri.

Scritto da Sara
Gli ippodromi si spaccano e minacciano la serrata il prossimo 5 maggio

Adesso c’è un ministro nuovo e in sostanza si tratta di decidere se questo settore ha un senso o meno. Alla luce di quello che accade all’estero (79mila dipendenti fissi in Francia e 71mila in Inghilterra), noi come sempre siamo un paese ‘stupefacente’. Il Governo deve prendersi le sue responsabilità: se questo settore non è degno di essere tutelato allora deve dirlo. La colpa non può essere addossata sempre sugli operatori. Questo settore o si rilancia o si chiude. Altrimenti è un modo indegno di condurre le cose, non rispettoso del lavoro della gente. Quello che chiediamo è che si facciano delle scelte politiche. Le risorse dell’ippica sono state tagliate nel 2012 del 50%, a causa di scelte politiche scellerate. È più serio, allora, prendersi le proprie responsabilità e dire che il settore dell’ippica non ha una valenza agricola e di intrattenimento importante, chiudendolo. Per non parlare poi delle scommesse virtuali, dove si è creata una concorrenza sleale che parla da sola”.

 

Concetto Mazzarella di Uni aggiunge: “Quasi tutte le società di corse hanno chiesto garanzie sui 60 milioni per il 2014. Visto che queste garanzie non ci sono state date, abbiamo deciso che non aveva senso proseguire l’incontro, perché un ulteriore taglio economico per gli ippodromi non è accettabile. Non si può pensare poi di decurtare ulteriormente il montepremi. Il sottosegretario Castiglione ha assicurato nelle dichiarazioni precedenti che i soldi ci sono, non capisco perché ieri queste garanzie non ci sono state date”.

Quindi chiuderete gli impianti? “Mi auguro – aggiunge - che da qui al 5 maggio il ministero si renda conto che non ci sono le condizioni per fare ulteriori tagli. Certo poi a mali estremi, estremi rimedi. Non ci sono le condizioni tecniche ed economiche di correre se ci saranno queste decurtazioni. Ma sono convinto che il ministero troverà una soluzione”.

 

Di tutt’altro avviso il Coordinamento ippodromi, che “si dissocia dalla scelta di Federippodromi di abbandonare i lavori in corso con il dipartimento delle Politiche Ippiche del Ministero dell'agricoltura e di minacciare una ‘serrata’ degli ippodromi a partire dal prossimo 5 maggio. Anzi invita il ministero a portare avanti il lavoro iniziato e formalmente presentato sia per quanto riguarda i conguagli dovuti agli ippodromi per gli anni 2012 e 2013 sia per la definizione urgente di una ‘novazione’ della convenzione attuale. Ci auguriamo quindi di poter riprendere il lavoro, purtroppo, interrotto e chiudere tutte le questioni sopra citate e poter puntare al rilancio degli ippodromi e dell’ippica nazionale, obiettivo sul quale quotidianamente si impegna il Ministero, come dimostra il lavoro di tutto il Dipartimento e le recenti dichiarazioni in Parlamento del Ministro Martina e del Sottosegretario Castiglione. Chiediamo quindi un incontro urgente con Sottosegretario e poter riprendere il positivo lavoro avviato”, chiosa il presidente Attilio D’Alesio.

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