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D'Alesio: 'No all'ippica gestita dalle aziende'

08 febbraio 2016 - 09:15

Per il presidente del Coordinamento ippodromi, Attilio D'Alesio, l'ippica non può diventare un libero mercato senza interventi del Mipaaf.

Scritto da Redazione GiocoNews
D'Alesio: 'No all'ippica gestita dalle aziende'

 

"L'assemblea degli imprenditori ippici ha eletto i propri consiglieri e scorrendone i nomi si scopre che ben tre consiglieri sono soci di una società di corse (Livorno Galoppo) e contestualmente allenatori e proprietari di cavalli. Cosa che un poco ci preoccupa per evidenti motivi etici e di possibile conflitto di interessi". Con queste parole, il presidente di Coordinamento ippodromi, Attilio D'Alesio, torna sul rinnovo del consiglio direttivo di Imprenditori ippici italiani.


"Il nuovo Consiglio - ricorda D'Alesio - ha subito lanciato una grande 'invocazione': no all'assistenzialismo, sì alla libera impresa. Ma L'ippica può essere considerata un libero mercato? Lo sanno che i premi sono finanziati dallo Stato e non sono frutto del libero mercato? Lo sanno che un proprietario non è un imprenditore? Lo sanno che un allenatore non è un imprenditore? Lo sanno che solo gli allevatori sono imprenditori agricoli? Lo sanno che gli ippodromi sono finanziati dallo Stato? E se passasse la loro invocazione chi finanzierebbe i premi? Ed i finanziamenti agli ippodromi dove andrebbero trovati? E poi loro incredibilmente vorrebbero controllare le società di corse di cui qualcuno di loro è anche socio; della serie controllato e controllore insieme. E chi vorrebbero a gestire l'ippica del futuro? Chi meglio di loro?".


"Meno male che i nostri parlamentari tutte queste domande se le sono già poste e così accantonano tutto, ed il Governo nemmeno ci pensa a far gestire a questi imprenditori l'ippica ed infatti ha preferito, dopo aver chiuso l'Unire, farla gestire dal ministero. Una cosa è certa: un'ippica gestita da queste aziende non la vuole proprio nessuno, se ne facciano una ragione", sottolinea ancora il presidente di Coordinamento ippodromi.

Infine, D'Alesio si esprime anche sulla richiesta fatta dalla Lega Ippica al Ministero, per un'accelerazione della riforma. "Farebbe bene a dire a nome di chi parla, quali sono le società di corse e le aziende che rappresenterebbe. Anche perchè la loro richiesta al ministero non è affatto condivisa", conclude.
 

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