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Milleproroghe, sì del governo a Odg Vargiu su ippica sarda

11 febbraio 2016 - 08:59

Il governo esprime parere favorevole all'ordine del giorno al Milleproroghe che chiede interventi sull'ippicoltura nazionale e sull'ippica sarda.

Scritto da Anna Maria Rengo
Milleproroghe, sì del governo a Odg Vargiu su ippica sarda

 

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Sesa Amici, nel corso della discussione in Aula alla Camera sul decreto Milleproroghe (su cui ieri 10 febbraio l'esecutivo ha chiesto e ottenuto la fiducia) ha espresso - a nome del Governo -  parere favorevole a un ordine del giorno di Pier Paolo Vargiu (PI) sull'ippica. L'odg impegna il Governo a) a valutare l’opportunità di adottare tutte le misure per garantire al settore dell’ippicoltura nazionale una 'governance' di lungo periodo volta a creare le condizioni per uno stabile rilancio del comparto e delle prospettive di sviluppo dell’indotto; b) a valutare la possibilità di adottare, per il comparto ippico nella regione autonoma della Sardegna, un particolare intervento perequativo di supporto ad attività strategiche per lo sviluppo economico dell’Isola.

LE PREMESSE – In premessa, Vargiu ricorda tra l'altro che “la regione autonoma Sardegna che vanta una radicatissima tradizione nella produzione e nell’allevamento del cavallo, sta subendo più di altre realtà i gravissimi contraccolpi della crisi in atto, ciò anche nell’ambito dei processi commerciali del purosangue arabo da corsa (di cui detiene la produzione pressoché esclusiva in ambito nazionale) e del cavallo anglo arabo sardo, già a grave rischio estinzione per il crollo delle nascite; negli ultimi nove anni, alcuni dei principali ippodromi sardi hanno subito una preoccupante contrazione della propria attività in conseguenza dei tagli (stimabili in circa il 65-70 per cento) introdotti prima dall’Unire-Assi e poi dallo stesso Ministero, tanto sul numero delle giornate di corse, quanto sul montepremi complessivo attribuito all’Isola; nel contesto regionale contraddistinto da un forte rischio di desertificazione economica, la crisi del settore ippico e agonistico rischia di rappresentare un colpo esiziale anche per le molteplici attività economiche in campo ricettivo-turistico, sociale, sportivo, culturale e ludico”.

 

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