Per il concessionario Hbg, invece, dopo l'accoglimento da parte del collegio della richiesta di adesione tardiva, con pagamento al 30 percento della sanzione, il versamento dei 60 milioni di euro dovrà essere effettuato entro il 19 marzo e certificato entro il 26 marzo, mentre la definizione del giudizio arriverà comunque nell’udienza del 9 luglio.
A LUGLIO LA VERITA' - Si dovrà quindi attendere, in tutti casi, il 9 luglio per conoscere come andrà a finire la vicenda relativa alle maxi penali per i quattro concessionari andati in udienza questa mattina (Gmatica, codere, Hbg e Bplus). Mentre le altre sei concessionarie 'storiche' hanno concluso il loro iter processuale avendo 'sanato' la propria posizione aderendo alla definizione agevolata proposta dal governo Letta, per le altre non aderenti ci saranno altri mesi di attesa. Ma è evidente che l'accoglimento di oggi dell'istanza di Hbg apre la strada a un'altra possibile soluzione: ovvero, quella dell'adesione tardiva alla definizione agevolata da parte di tutte le concessionarie. E le parole del presidente del collegio suonano quasi come un “invito” ad aderire.
Del resto, tale soluzione, sarebbe quella più conveniente per tutti. Ma solo dal punto di vista economico, naturalmente. E' evidente per Bplus e Hbg, le quali sono state proprio loro a chiederlo alla Corte, ma potrebbe convenire anche a Gmatica e Codere che potrebbero chiudere la questione con il pagamento del 30 percento (45 milioni per la prima, 34,5 milioni per la seconda), invece di rischiare una sanzione finale di oltre il 120 percento. Soprattutto tenendo conto dell'atmosfera che si è respirata questa mattina in udienza. Ma converrebbe soprattutto allo Stato, che in questo modo porterebbe a casa altri 393 milioni di euro più interessi, da sommare ai 365 già versati dagli altri sei, che porterebbero così il conto finale addirittura sopra ai 600 euro ipotizzati dal governo come copertura dell'operazione.
Tuttavia, sembrano essere di diverso parere proprio Gmatica e Codere, le quali questa mattina si erano dette pronte a discutere oggi la questione, senza richiedere né una sanatoria né tanto meno un rinvio, confidando nella stessa giustizia invocata e promessa del presidente del collegio, seppure, probabilmente, intesa in maniera diversa. Almeno, in termini di risultato.
COGETECH, SISAL, GAMENET, SNAI, CIRSA, GTECH – I sei concessionari che hanno già aderito alla sanatoria per le slot – e versato 365 milioni tra multe scontate e interessi – dovranno attendere solo qualche giorno: la Terza Sezione d’appello della Corte dei conti non ha mosso rilievi sulla loro posizione, a breve dovrebbero essere pubblicate le sentenze che sanciranno la chiusura del lunghissimo contenzioso legale.