Tar Friuli: 'Legittima la legge regionale sul gioco patologico'

Per il Trattato CE sono legittime le eventuali restrizioni al gioco imposte dai singoli Stati membri "giustificati, tra l'altro, anche da motivi di tutela della salute e della vita delle persone, che vadano sino al divieto delle lotterie e di altri giochi a pagamento con vincite in denaro, trattandosi di un divieto pienamente giustificato da superiori finalità di interesse generale". Questa è una delle motivazioni con cui il Tar Friuli ha respinto il ricorso presentato da un esercente di Udine contro la cessazione dell'attività di giochi leciti disposta dal Comune perché svolta in difformità della vigente normativa regionale sul gioco patologico.

Nel caso di specie la legislazione regionale, ribadiscono i giudici amministrativo, "introduce per l'appunto un limite alla generale possibilità di collocazione delle macchine per giochi leciti che questo giudice nazionale, in applicazione della sentenza della Corte Giustizia CE, 19 luglio 2012 n. 213, reputa non influenzi 'in modo significativo' la commercializzazione delle slot machines medesime vietandone l'installazione in determinate e del tutto circoscritte aree "sensibili" frequentate da soggetti facilmente inducibili alla ludopatía: e ciò in dipendenza dei predetti, primari interessi dettati dall'ordine pubblico e della tutela della salute, da intendersi quest'ultima essenzialmente quale "stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia", secondo la ben nota e del tutto attuale definizione data al riguardo dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (C d S V 23 ottobre 2014 n 5251). Quanto infine all’ordine di cessazione esso è giustificato dall’accertata violazione della normativa regionale."