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Pascual (Codere Italia): 'Awp resti intrattenimento, puntare su formazione'

20 luglio 2016 - 07:41

Alejandro Pascual, Ad Codere Italia, commenta il previsto riordino dei giochi in un'intervista a tutto campo su Awp e formazione degli esercenti.

Scritto da Fm
Pascual (Codere Italia): 'Awp resti intrattenimento, puntare su formazione'

 


Il mondo del gaming italiano attende l'accordo fra enti locali e Governo per il riordino del settore, previsto dalla Stabilità 2016 in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni. In gioco, è proprio il caso di dirlo, ci sono i bandi per le scommesse e il bingo, al momento bloccati, ma pure la prevista riduzione delle Awp. Passaggi importanti per chi ha investito e continua a investire nel nostro Paese, come l'operatore spagnolo Codere a cui dedichiamo l'apertura di oggi, con una piccola anticipazione dell'intervista ad Alejandro Pascual, Amministratore delegato di Codere Italia, che verrà pubblicata sulla rivista di settembre di Gioco News.

 

Nel mirino ci sono sempre gli apparecchi da intrattenimento. Che ne pensa delle ipotesi di riduzione e delle modalità previste per ottenerla?

"Gli apparecchi in giro sono tanti e una razionalizzazione dell’offerta doveva essere messa in campo. Sulle modalità e sulle posizioni di alcuni ho però delle perplessità. Innanzitutto condivido la necessità di ridurre il numero degli apparecchi Awp partendo da tutti quei luoghi, i cosiddetti 'generalisti secondari', in cui forse non dovevano mai arrivare. Credo che un ritorno al vecchio 'contingentamento' produrrebbe nell’immediato effetti benefici di riduzione anche rispetto al raggiungimento dell’obiettivo del taglio del 30 percento previsto dalla legge di Stabilità 2016 da completare, eventualmente, a seguito della implementazione dei nuovi apparecchi Awp da remoto, portando giovamento così sia al settore che al territorio. Non sono d’accordo tuttavia con quanto sento ultimamente riguardo alla volontà di eliminare totalmente le Awp dai bar. E mi spiego a costo di ripetere quanto detto già altre volte. Gli apparecchi ad oggi presenti nei bar non sono apparecchi 'aggressivi' e i futuri apparecchi con connessione da remoto dovranno assolutamente mantenere le stesse caratteristiche di gioco: attivazione con introduzione di moneta, payout garantito, tempo di giocata minima e vincite moderate. L’apparecchio che possiamo trovare nel bar deve mantenere il suo carattere di intrattenimento e non deve essere la 'sorella minore' della Vlt. I giocatori frequentatori dei bar sono generalmente giocatori occasionali e un euro, isolato o in compagnia di pochi altri, non rappresenta un problema. Chiaramente, in un contesto di questo tipo, la responsabilizzazione dell’esercente rispetto ai minori ed ai soggetti 'a rischio' diventa fondamentale. Credo che una buona formazione degli operatori di gioco, dal gestore della sala al barista, sia la vera chiave di volta per approcciare il problema. Un operatore maturo e coscienzioso deve potersi assumere la responsabilità di intervenire a bloccare l’accesso al gioco di un minore come di un cliente che passa troppo tempo davanti a una slot. Gli strumenti per formare esistono e quelli per bloccare il giocatore problematico li aspettiamo dal legislatore".
 
Quindi quali devono essere le caratteristiche dei luoghi di gioco secondo lei?

"Dovrebbe, secondo me, valere un principio assoluto: più l’offerta di gioco è alta più il luogo di gioco deve essere controllato e ad accesso limitato. Una gaming hall ha per sua natura un appeal diverso da un locale con solo slot. Il cliente sa che può trovare le Vlt, le scommesse, il bingo e quindi una proposta di gioco più vicina a quella di un piccolo casinò nel luogo dedicato e per questo il sistema di accesso ad una gaming hall deve garantire maggiore controllo. La performance di una Vlt non è quella di una Awp e per questo ritengo che i prodotti alto-performanti debbano essere tutti vendibili in luoghi dedicati e controllati, con, magari, anche accesso previa presentazione di documento in modo da garantire i minori e, a tendere, anche di inibire l’ingresso a coloro che, come avviene in Spagna, siamo inseriti in un registro di esclusi, volontariamente o su richiesta di un familiare perché affetto da problematiche di gioco; a maggiori performance devono corrispondere maggiori controlli e tutele. Il bar o l’esercizio assimilabile dovrebbero proporre solo giochi 'basso performanti' e quindi Awp con le caratteristiche di quelle attuali ma meglio controllate. In Spagna, ad esempio, più dell’80 percento sono posizionate nei bar ma questo non rappresenta un problema come evidenziato dall’ultima indagine della Fundaciòn Codere pubblicata lo scorso aprile dall’IPOLGOB, Instituto de Politica y Gobernanza, dell’Università Carlos III di Madrid, a cura del professor Josè Antonio Gòmez Yàñez".
 

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