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Consiglio di Stato: "Comuni possono disciplinare orari di apertura delle sale da gioco"

28 agosto 2014 - 11:04

Come già stabilito dalla sentenza n. 3271 del 30 giugno 2014, va riconosciuta alle amministrazioni comunali la possibilità di esercitare il proprio potere di inibizione delle attività per comprovate esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, oltre che del diritto dei terzi al rispetto della quiete pubblica, in caso di accertata lesione di interessi pubblici quali quelli in tema di sicurezza, libertà, dignità umana, utilità sociale, salute. Con questa motivazione, il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso di un esercente contro l'ordinanza del Comune di Imola sugli orari di esercizio delle sale giochi e di funzionamento degli apparecchi con vincita in denaro installati negli esercizi autorizzati e negli esercizi commerciali.

Scritto da Fm
Consiglio di Stato: "Comuni possono disciplinare orari di apertura delle sale da gioco"

 

 

Una motivazione sorretta anche da una precedente sentenza della Corte Costituzionale (la n. 220 del 18 luglio 2014), che "ha mostrato di ritenere plausibile la detta interpretazione giurisprudenziale nel senso che l’art. 50, comma 7, d.lgs. n. 267 del 2000 autorizza i sindaci a disciplinare gli orari delle sale giochi (ed esercizi ove siano installate apparecchiature per il gioco) anche in funzione di contrasto dei fenomeni di c.d. ludopatia".

 

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