skin

Csrs: 'Legittima revoca licenza sala giochi, se titolare è prestanome di pregiudicati'

19 giugno 2015 - 11:01

“Allo stato il ricorso sembra non presentare profili di fondatezza, considerato il contenuto delle note informative del Commissariato di Pubblica sicurezza di Acireale e delle dichiarazioni rese da vari esercenti”. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha respinto l'appello della titolare di una società di noleggio slot contro la sentenza con cui il Tar Catania ha ratificato la revoca della licenza di pubblica sicurezza, in quanto la donna sarebbe la semplice prestanome di due fratelli con precedenti penali.

Scritto da Redazione GiocoNews
Csrs: 'Legittima revoca licenza sala giochi, se titolare è prestanome di pregiudicati'

 


I giudici del Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana hanno in sostanza dato seguito a quanto statuito dal Tar Catania, secondo cui la predetta licenza era stata revocata sul presupposto che la intestazione della stessa potesse costituire “un espediente per simulare il concreto svolgimento dell’attività di noleggio da parte dei due fratelli, privi dei prescritti requisiti di legge per esercitare l’attività di che trattasi per le condanne riportate”(più in particolare per gioco d’azzardo e violazione del T.U.L.P.S. in materia di giochi).

 

TESI SUPPORTATA DAI CONTROLLI - La Questura, nel motivare l’impugnato provvedimento di revoca, aveva fatto espresso riferimento all’esito di controlli effettuati nel corso degli anni in vari esercizi di Acireale e Giarre, che avevano evidenziato: "la costante assenza della ricorrente presso i locali della ditta", che "il sistema di remunerazione dei titolari dei pubblici esercizi presso cui le macchine noleggiate erano ubicate era rappresentato, non già da un nolo fisso, bensì dal fatto che, periodicamente, i fratelli verificavano l’ammontare delle vincite e gli attribuivano una percentuale, in denaro, sul totale del guadagno e che “in tutte tali circostanze i titolari delle attività commerciali hanno dichiarato che i videogiochi presenti all’interno dell’esercizio erano stati noleggiati dai due fratelli e che solo questi ultimi possedevano le chiavi dei relativi cassetti raccogli monete”. Inoltre, in sede di redazione dei verbali di identificazione, alla richiesta di un recapito telefonico, i due avevano fornito dei numeri di cellulari riportati sul biglietto da visita dell'attività di noleggio di apparecchi da intrattenimento per le sale slot".


TITOLARE DISINTERESSATA ALLA SALA - Infine, si leggeva nella sentenza del Tar Catania, "ne consegue che, il ruolo di dominus della società non può essere riconosciuto a chi, come l’attuale ricorrente, in definitiva nulla decide circa il risultato economico dell’attività aziendale - palesando altresì il proprio totale disinteresse allo svolgersi di quella con la propria continua assenza dalla sede operativa e irrintacciabilità anche telefonica, a differenza di quanto accade invece per i due fratelli. Quest’ultimo proposito appare un indizio di particolare rilevanza - in ordine alla ritenuta fittizia interposizione della titolare nell’altrui attività gestoria - giacchè uno dei due fratelli, non essendo in alcun modo legato da rapporti di lavoro con la società, in nessun modo avrebbe avuto titolo ad interloquire, anche soltanto per interventi emergenziali sulle apparecchiature noleggiate presso pubblici esercizi, in luogo della titolare".

 

Altri articoli su

Articoli correlati