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Relazione 2013 Aisi: "Criminalità organizzata interessata a gioco lecito"

06 marzo 2014 - 17:31

Nella Relazione dell'Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna), presentata in Parlamento, si parla anche di gioco e scommesse.

Scritto da Redazione
Relazione 2013 Aisi: "Criminalità organizzata interessata a gioco lecito"

 

“Ulteriori fattori critici nel settore finanziario sono emersi anche in relazione a un incremento delle attività truffaldine di ampia scala, che tendono solitamente a crescere in epoca di crisi, e nel comparto dei giochi e delle scommesse, in cui la commissione di attività illecite risulta fortemente redditizia”, si legge.

 

GLI INTERESSI DELLE MAFIE NEL SETTORE DEL GIOCO LECITO – Acquisizioni d’intelligence hanno confermato il forte interesse della criminalità organizzata “a infiltrare il settore del gioco lecito. In particolare, evidenze informative raccolte dall’Aisi hanno fatto stato dell’operatività di ramificate organizzazioni in grado di inserirsi, attraverso meccanismi complessi di interposizione personale e societaria, nell’intera filiera del gioco e delle scommesse, favorendo l’accesso al settore da parte di soggetti controindicati, l’alterazione fraudolenta dei sistemi elettronici, nonché l’utilizzo di strutture ed expertise per la gestione di paralleli circuiti delle scommesse clandestina. Con riferimento a Cosa nostra catanese e palermitana, è emersa una fitta rete di relazioni comprendente tra l’altro noleggiatori di slot machine in contatto con sodalizi mafiosi, fideiussioni prestate da soggetti in stretti rapporti con esponenti della criminalità organizzata, compartecipazioni societarie riferibili a pluripregiudicati in rapporto con famiglie mafiose, cessioni di attività nei confronti di esponenti di primo piano della Sacra corona unita brindisina.

La solidità degli assetti criminali nel settore del gioco è emersa, del resto, anche con riguardo alla realtà pugliese. Vi sono state, in proposito, evidenze attestanti l’investimento di capitali illeciti, frutto di attività estorsive e narcotraffico, nelle attività di produzione, vendite e noleggio delle slot machine, nonché nella gestione di sale da gioco e sommesse online. Specifica menzione meritano, altresì, le indicazioni che hanno ricondotto alla ‘ndrangheta reggina per l’attività di raccolta di giocate presso esercizi commerciali calabresi. Altre risultanze hanno evidenziato cointeressenza della camorra nella gestione del gioco anche in piazze estere, specie nell’Europa dell’est. Più in generale, l’inserimento della criminalità organizzata nel settore del gioco si inquadra nel più ampio contesto delle strategie di matrice mafiosa volte a penetrare i circuiti dell’economia legale per finalità predatorie e di riciclaggio. In questo senso, il fenomeno potrebbe far registrare un trend incrementale, con riguardo sia ai tentativi di aggiramento della normativa sulle condizioni di accesso al mercato, sia alla manomissione degli apparecchi all’interno degli esercizi pubblici, sia, infine, nell’ambito di parallele attività di gioco clandestino”, continua la relazione.

 

L'ESTERO - Nel corso del 2013 l'attività dell'Aisi in direzione della criminalità organizzata streniera operante sul territorio nazionale ha riguardato i sodalizi di matrice cinese, nigeriana, sudamericana e russofona. I gruppo delinquenziali cinesi si sono impegnati anche nel controllo del gioco d'azzardo.

Con riferimento a Cosa Nostra, "le evidenze informative hanno posto in luce, altresì, l'attivismo mafioso nell'area centro-orientale dell'isola (Sicilia, nrd), e dalla gestione dei giochi online, anche in collegamento con cosche calabresi".

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