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Stabilità, Sapar: “Con emendamento governo si rischia chiusura di 4mila gestori di comparto gioco”

15 dicembre 2014 - 11:53

L’emendamento presentato dal governo porterà una sola conseguenza: la chiusura di oltre 4mila aziende di gestione e di conseguenza più di 100mila persone perderanno il posto di lavoro. Ho studiato attentamente i documenti e la relazione  tecnica contenute nella Legge di Stabilità e non ho potuto far altro che constatare che la realtà del settore giochi viene  totalmente trascurata, mettendo in grave difficoltà economica le aziende del comparto. Rischiamo di assistere alla definitiva condanna a morte dell’intera filiera industriale degli apparecchi da intrattenimento”.

Scritto da Redazione
Stabilità, Sapar: “Con emendamento governo si rischia chiusura di 4mila gestori di comparto gioco”

È la risposta di Raffaele Curcio, presidente dell’Associazione Nazionale Sezione Apparecchi per le Pubbliche Attrazioni Ricreative (Sapar), alle nuove misure in materia di gioco contenute nella Legge di Stabilità.

 

“Questo tipo di provvedimento – continua Curcio – non produce altro che un aggravio fiscale per tutte le migliaia di aziende di gestione che operano sul territorio nazionale, già esasperate dagli ingenti costi che devono affrontare. Ancora una volta, evidentemente, non si tiene conto del loro reale ruolo di motore economico nel settore degli apparecchi da gioco. A questo punto, la soluzione ottimale sia per assicurare maggior gettito per lo Stato che per tutelare i consumatori non penalizzando in maniera pesante il comparto, è di  rimettere la discussione nella Delega Fiscale, dialogando con la filiera del gioco in maniera organica e di sistema,  riconoscendo l'importanza e il reale ruolo di ogni componente.

L’associazione cercherà in tutti i modi di far capire al governo, augurandoci di essere ascoltati, che con l’approvazione di un simile provvedimento si assumeranno la responsabilità della chiusura delle aziende e di conseguenza moltissime famiglie perderanno il posto di lavoro, senza comunque raggiungere l’obbiettivo che si sono proposti”.

 

IL COMMENTO DEI VICEPRESIDENTI - “Chi ha scritto l’emendamento presentato dal governo non conosce affatto il settore degli apparecchi da intrattenimento: la figura del gestore è fondamentale per tutto il comparto giochi. E sarebbe inevitabile  il dilagare del gioco illegale”. È unanime il commento dei Vicepresidenti dell’Associazione Nazionale Sezione Apparecchi per le Pubbliche Attrazioni Ricreative  (Sapar), in merito alle nuove misure in materia di gioco contenute nella Legge di Stabilità.

Secondo Domenico Distante “chi ha scritto il testo di questo emendamento non conosce assolutamente la realtà del settore. Noi li invitiamo a constatare di persona il nostro lavoro, a vedere cosa facciamo ogni giorno, le problematiche che dobbiamo affrontare, i costi da sostenere. I gestori sono l’anello finale per garantire allo Stato le entrate economiche; un provvedimento del genere non porterà altro che il dilagare del gioco illegale”.

Critica la spiegazione di Paolo Dalla Pria: “Chi ha scritto questo testo non conosce il nostro lavoro. Come possono pensare che il gestore possa essere messo ai margini della filiera? Il nostro è un lavoro  che comporta molti costi, subiamo furti, paghiamo molte tasse.. Come potremmo mai pagare più di quanto guadagniamo? A questo punto era più favorevole la proposta del passaggio dal 74 al 70 per cento del payout”.

“Chi ha scritto questo testo non conosce la sua applicazione tecnica – spiega Luca Patoia-. Non è possibile accorciare la filiera e mettere il gestore a latere. Sono molto preoccupato perché se dovesse  passare questo provvedimento si smonterebbe l’impalcatura del gioco legale, facendo riemergere il mercato illegale. Inoltre chi provvederebbe alla raccolta del denaro? Chi potrebbe relazionarsi con un esercente che magari ha difficoltà a pagare anche una semplice bolletta? Certamente non il concessionario. E poi verrebbe a mancare il gettito annuale di 18 miliardi di euro che avrebbe come unico risultato l’aumento delle tasse da parte dello Stato”.

Amara, infine, la riflessione di Massimo Roma: “Questo provvedimento è talmente  distante dalla realtà dei gestori da sembrare quasi redatto da persone che non conoscono affatto il settore gioco. Se si pensa che il gestore non lavori o che la sua sia una professione trascurabile, dovrebbe vedere con i propri occhi come si svolge una giornata tipo di questi professionisti: assistenza tecnica, disponibilità continua, oneri economici dovuti anche ai numerosi furti degli apparecchi da gioco o delle vincite, oltre a dover stabilire relazioni molto delicate con gli esercenti. La situazione è talmente tragica da risultare incommentabile”.

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