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Comune Ravenna: 'Sale gioco consentite solo in zone industriali'

08 maggio 2015 - 12:07

La mia mozione chiedeva di agire sul Regolamento Urbano Edilizio, e gli uffici hanno recepito con questa variante, una regolamentazione circa l’apertura delle sale gioco, definendole insediamenti ad impatto sociale ed urbanistico e pertanto apribili solo in zone di tipo produttivo. Vengono finalmente escluse le aperture in zone residenziali, del centro storico e in quelle ritenute sensibili ove cioè sia maggiore il rischio di attrattività per quelle persone più esposte alla dipendenza (in primis anziani e giovani).

Scritto da Redazione GiocoNews
Comune Ravenna: 'Sale gioco consentite solo in zone industriali'

 

Ad annunciarlo il Capogruppo Lega Nord Romagna, Paolo Guerra, fimatario della mozione 'Misure volte a prevenire la diffusione del fenomeno della compulsività dal gioco d’azzardo nel Comune di Ravenna' discussa stamattina in una riunione congiunta delle commissioni terza 'Assetto del territorio' e nona 'Attività produttive, infrastrutture, mobilità, lavori pubblici'.


VIETATO AMPLIARE SALE - "Apprezzando il voto unanime di tutta la Commissione - prosegue il consigliere - condivido le scelte che hanno previsto l’impossibilità di ampliare i locali già aperti, lasciando loro solo le manutenzioni ordinarie. E la realizzazione di un parcheggio ogni 12 mq di superficie entro 100 metri dall’insediamento. Con la variante del Regolamento urbanistico edilizio si raccolgono finalmente le sollecitazioni sul problema della diffusione del gioco d’azzardo che in qualità di consigliere comunale della Lega Nord Romagna ho portato avanti sin dall’insediamento di questa legislatura. Dopo le sezioni proposte in questi anni in Consiglio Comunale, ed appresa l’impossibilità di adottare determinati regolamenti sulle distanze a causa delle lacune nella recente normativa della Regione Emilia Romagna, la mozione che ho presentato nel 2014 è stata approvata all’unanimità in Commissione e troverà finalmente applicazione nel Rue predisposto dall’Amministrazione".


INTERVENTO CONCRETO - "Praticamente in 4 anni - conclude il capogruppo leghista - e con i pochi poteri assegnati ai Comuni, questo è l’unico intervento possibile per fare qualcosa di concreto ed arginare la piaga del gioco compulsivo sul territorio. Il resto può farlo solamente il legislatore nazionale. Lascerei invece al prossimo mandato amministrativo un ulteriore intervento normativo applicabile a livello locale e recentemente adottato anche a Reggio Emilia, il quale prevede in sede di variante al PSC di demandare all’approvazione del POC l’insediamento di attività di tipo ludico con problematiche di impatto sociale. In sintesi, l’apertura di attività ludiche passerà in Consiglio Comunale con espressione di voto".

 

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