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Parma, operatori contro variante urbanistica: 'Cancella gioco legale'

29 giugno 2017 - 07:51

Il 3 luglio è l'ultimo giorno per inviare le osservazioni alla variante urbanistica sul gioco del Comune di Parma, critiche da Confesercenti e Cna.

Scritto da Fm
Parma, operatori contro variante urbanistica: 'Cancella gioco legale'

 

In pochi mesi, in molte città dell'Emilia Romagna gli apparecchi da gioco potrebbero diventare quasi tutti fuorilegge. Questo l'effetto dell'attuazione del distanziometro regionale di 500 metri, a cui si sommano i provvedimenti adottati a livello "locale". E' il caso di Parma dove la variante urbanistica approvata ad aprile dal consiglio comunale rischia di complicare ancora di più la situazione, come riferiscono a Gioconews.it i rappresentanti locali di Confesercenti e Cna, mentre si avvicina il termine del 3 luglio per l'invio delle osservazioni.


"Stiamo lavorando in raccordo con gli uffici tecnici e gli associati del settore dei pubblici esercizi e stiamo preparando le nostre osservazioni insieme ad un legale esperto di urbanistica. Si tratta di una materia complicata, perché la variante si inserisce su regolamento del centro storico e piano comunale, e offre margini di intervento stretti, visto che il Comune sta utilizzando le possibilità offerte dalla legge regionale n° 5 del 2013", afferma Stefano Cantoni, coordinatore di Confesercenti Parma per gli esercizi pubblici.
 
"Fra sei mesi, un anno al massimo scoppierà un grosso problema: mentre la legge regionale dà una nuova definizione delle sale da gioco, espressione in cui rientrano anche le tabaccherie e i bar, e applica il distanziometro che vieta l'installazione di apparecchi entro 500 metri dai luoghi sensibili, la delibera del consiglio comunale manda in tilt il sistema bloccando la destinazione d'uso dei locali. Si sommano dei fattori al limite dell'incostituzionalità; la normativa statale dovrebbe avere prevalenza rispetto alle leggi locali, e tutto ciò rischia di avere risultati devastanti anche su sale da gioco storiche che rientrano nella mappatura comunale. Si rischia di non poterle trasferire più in alcun luogo", rimarca Cantoni.
 

Sulla stessa linea d'onda le dichiarazioni di Domenico Capitelli, direttore provinciale della Cna - Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media impresa di Parma. "Sicuramente anche noi presenteremo delle note perchè crediamo che quello che si legge nella variante non sia accettabile. Pur tenendo conto dell'esigenza di regolamentare le sale da gioco e degli effetti dell'abuso del gioco, è evidente che non è solo con delle restrizioni, a volte anche molto demagogiche che si risolve il problema: bisogna intervenire da un punto di vista 'culturale', puntare sulla formazione delle persone, dei ragazzi nelle scuole, facendo capire quali sono i rischi dell'utilizzo senza controllo degli apparecchi. Poi c'è da dire che gli apparecchi non sono tutti uguali: le slot, dove si gioca un euro, sono completamente diverse dalle Vlt che fra l'altro non sono toccate dall'ipotesi di riordino del Governo. Si rischia di far sparire un intero comparto senza pensare alle conseguenze sull'occupazione e sul reddito deglle imprese del territorio che questa attività non la fanno da ieri, c'è chi ha cominciato con i calciobalilla, i flipper e poi è approdata agli apparecchi da gioco, ad esempio. Se si fa di tutta l'erba un fascio si arriva all'espulsione totale del gioco in città ma chi vuole andrà comunque a giocare in periferia, se vuole farlo lo fa indipendentemente dal posizionamento a 500 metri dai luoghi sensibili".
 
 
"Come Cna vogliamo evidenziare che ci sono alcuni elementi di questa delibera che potrebbero impugnati, ad esempio la scelta di introdurre un distanziometro da 500 metri (previsto dalla legge regionale, Ndr) mentre in altre città ne vigono altri da 300 metri. Poi pensiamo che debba essere possibile mantenere le slot già installate all'interno di bar ed esercizi commerciali, non si devono obbligare gli esercenti a toglierle. Gli apparecchi poi dovrebbero essere ben in vista, non nascosti dietro a un paravento, come deterrente per eventuali abusi da parte di chi va a giocare. Inoltre si devè verificare la legalità degli apparecchi, che giocata e ritorno siano leciti. Tutto ciò non si ottiene con la modifica di un Piano regolatore. Ora aspettiamo di vedere se gli esercenti coinvolti faranno ricorso, come è accaduto in tante altre città italiane, mentre come Cna ci siamo attivati anche a livello nazionale per far sapere cosa sta succedendo sui territori. Questo caos sta mettendo in forte difficoltà le imprese, portando un dispendio di energie incredibile: è stato un errore consentire agli enti locali di legiferare o deliberare, dovrebbe esserci una legge nazionale", conclude Capitelli.
 
 
COSA PREVEDE LA VARIANTE URBANISTICA - La variante al Piano Operativo Comunale ed al Regolamento Urbanistico Edilizio in materia di contrasto, prevenzione e riduzione del rischio di dipendenza dal gioco d’azzardo patologico è stata approvata con delibera del consiglio comunale di Parma dell'11 aprile ed è  immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, comma 4 del T.U. n. 267 del 18.08.2000, allo scopo di rendere quanto prima operative le disposizioni previste.
Il provvedimento consente: "1. di introdurre nelle norme di Rue un esplicito richiamo alla L.R. n. 5/2013 e ss.mm.ii. (art. 1, comma 2, ed art. 6, comma 3 ter), per delineare il concetto di sale da gioco e sale scommesse all’interno di una definizione chiara e univoca; 2. di individuare, sempre con riferimento alle norme di Rue, la funzione d’uso più coerente con la definizione introdotta dalla legge regionale citata, chiarendo altresì le categorie d’uso da cui sale da gioco e sale scommesse si devono ritenere escluse; 3. la ricognizione, all’interno del territorio comunale, dei sub-ambiti di Poc in cui gli effetti dell’insediamento di nuove sale da gioco e sale scommesse sul rischio di diffusione del gioco d’azzardo patologico, risultino minimizzati; le modalità attuative dei sub-ambiti, che necessitano dell’approvazione di uno specifico Piano Urbanistico Attuativo (ex art. 31 L.R. 20/2000 e ss.mm.ii.), consente inoltre di monitorare nel dettaglio l’insediamento di tali attività; 4. di intervenire sulla disciplina generale delle destinazioni d’uso dettate dal Rue in modo da attivare un contributo fattivo al contrasto alla diffusione delle ludopatie, tutelando dall’insediamento di sale da gioco e sale scommesse, tutte le zone urbanistiche che risultano più vulnerabili al problema, per elevato livello di insediamento di funzioni residenziali, attività terziarie, commerciali e produttive e anche perché già diffusamente interessate dalla presenza delle attività di che trattasi".
 

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