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Accesso trattamento pensionistico: Zanetti "Perplessità su aggravio prelievo giochi"

22 novembre 2013 - 08:44

Si torna a discutere sul ddl ‘Modifiche alla disciplina dei requisiti per la fruizione delle deroghe riguardanti l’accesso al trattamento pensionistico’ che, all’articolo 6 prevede anche misure riguardanti il gioco pubblico.

Scritto da Sara
Accesso trattamento pensionistico: Zanetti "Perplessità su aggravio prelievo giochi"

 

 

Il presidente e relatore, Enrico Zanetti (Scpi), sulle aliquote contributive non pensionistiche a carico di tutti i datori di lavoro del settore privato dovute alla gestione, sottolinea: “ai predetti oneri si fa fronte con le maggiori entrate da reperire attraverso misure in materia di giochi pubblici online, lotterie istantanee e apparecchi e congegni di gioco, utili al fine di assicurare, con riferimento ai rapporti negoziali in essere alla medesima data di entrata in vigore della legge, il reperimento delle maggiori entrate di cui al comma 1’, che il Ministero dell’economia e delle finanze – Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato è chiamato ad adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge stessa. In merito alla previsione di cui al comma 2 segnala innanzitutto come essa sia formulata in termini piuttosto generici, senza chiarire se le maggiori entrate debbano essere realizzate attraverso un incremento del prelievo erariale unico gravante sui predetti giochi, attraverso altre forme di prelievo tributario sui concessionari, ovvero mediante altre modifiche delle condizioni di concessione in essere, ad esempio stabilendo il versamento di ulteriori corrispettivi da parte dei concessionari, a titolo di integrazione degli oneri di concessione, ovvero una riduzione della quota delle giocate destinata ai premi (cosiddetto payout)”.

Inoltre, “un aggravio delle condizioni o del prelievo tributario, potrebbe, come del resto in altri campi, determinare una flessione delle entrate erariali che dovrebbe essere attentamente valutata, in quanto si potrebbe ridurre l’attrattività delle sopra indicate forme di gioco, a vantaggio di altre tipologie di gioco legale, ovvero, nel caso peggiore, a vantaggio del gioco illegale. In entrambi i casi si porrebbe il rischio di vanificare l’obiettivo di maggior gettito perseguito dalla disposizione. Evidenzia, al riguardo, come, secondo l’ultimo Bollettino delle entrate tributarie, relativo al periodo gennaio-settembre 2013, gli incassi totali relativi ai giochi (che includono imposte dirette e indirette) siano risultati pari a 5.200 milioni di euro, con una flessione di 534 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2012, pari a –9,3 punti percentuali. Il comma 2 specifica inoltre, all’ultimo periodo, che, a decorrere dall’anno 2013, le predette maggiori entrate, accertate annualmente con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, sono riassegnate al fondo in favore dei lavoratori esodati istituito all’articolo 1, comma 235, della legge n. 228 del 2012”.

 

Anche Marco Causi (Pd) esprime perplessità sulla clausola di copertura recata dall’articolo 6, comma 2, del provvedimento, ricordando che il ricorso già compiuto in passato a misure di incremento delle entrate attraverso interventi sul settore dei giochi pubblici abbia comportato un incremento incontrollato delle offerte di gioco, rilevando come l’articolo 14, comma 2, lettera q), del disegno di legge recante delega al Governo per la riforma del sistema fiscale, esaminato dalla Commissione in sede referente, approvato dalla Camera ed attualmente all’esame del Senato, intenda, al contrario, perseguire una riduzione e razionalizzazione delle offerte di gioco.

 

Zanetti, condividendo le considerazioni di Causi, ribadisce inoltre le sue perplessità circa il fatto che un provvedimento di origine parlamentare utilizzi una modalità di copertura che rinvia, in termini indefiniti, ad ulteriori misure che dovranno essere adottate dal Governo per realizzare le maggiori entrate necessarie a far fronte agli oneri recati dall’intervento legislativo.

Interviene anche il deputato Alessio Mattia Villarosa (M5S), il quale ritiene necessario stabilire quale sia la linea di intervento da adottare per quanto riguarda il settore dei giochi pubblici, sottolineando, in tale contesto, come il ridimensionamento delle vincite potrebbe comportare una riduzione del fenomeno del gioco d’azzardo.

 

Sebastiano Barbanti (M5S) concorda con l’esigenza di scongiurare la proliferazione dei giochi pubblici suggerendo in tale ottica di valutare l’opportunità di concentrare l’incremento del prelievo su quelle tipologie di gioco che hanno un impatto sociale maggiormente negativo.

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