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Relazione su gioco e criminalità, Senato discute su 'sufficienza' delle misure

25 gennaio 2017 - 16:50

Il dibattito in Aula in Senato che precede il voto della risoluzione sulla relazione sul gioco.

Scritto da Anna Maria Rengo
Relazione su gioco e criminalità, Senato discute su 'sufficienza' delle misure

Dibattito in Aula, in Senato, prima della votazione della risoluzione sulla relazione sulle infiltrazioni mafiose nel settore del gioco lecito e illecito del decimo comitato della commissione Antimafia.

Primo a intervenire, Nunziante Consiglio, della Lega Nord, che sottolinea: "La questione dei costi sociali delle patologie derivanti dal gioco è molto importante e l’approccio dello Stato, su questo tema, è sbagliato perchè si dovrebbe definire meglio il rapporto tra i vantaggi economici del gioco e i danni che si fanno alla società". Il senatore afferma: "Occorre che per il futuro il legislatore eviti di fare ricorso, come più volte accaduto in passato, a norme di eccezione che dispongono la proroga delle concessioni in essere. Questa è un'altra questione che abbiamo, anche come movimento, molto attenzionato perché, effettivamente, crea una marea di problemi sotto l'aspetto anche dell'interpretazione della legge. Al fine di adeguare le sanzioni penali alla realtà di questo fenomeno occorre compiere un salto di qualità nella previsione della misura della pena da irrogare nei confronti di chiunque. Si è infatti notato, negli ultimi sequestri che ci sono stati e negli ultimi lavori svolti dalle forze dell'ordine, che costoro se la cavano con delle multe banali e questo mette in condizioni chi vive la propria vita secondo un sistema mafioso di farsi una risata. Questo noi abbiamo cercato di portare all'attenzione di quest'Aula; abbiamo cercato di capire in che termini il prosieguo di questa proposta del X Comitato possa essere valida ai fini del lavoro del Governo. Noi abbiamo già votato a favore di questa risoluzione alla Camera e lo facciamo convintamente ora qui al Senato. Noi speriamo che veramente si dia soddisfazione al lavoro fatto e alla fiducia che questo Senato sta dando al Governo su questo specifico provvedimento".

Da parte sua, Paolo Giovanardi (Gal), sottolinea come non si siano voluti aprire nuovi casinò, ma in realtà ora "ce ne sono migliaia sul territorio". A suo dire, le misure contenute nella risoluzione sono insufficienti, quindi anticipa il suo voto di astensione: "Il problema è quello che non c'è scritto. Infatti, se davanti a un fenomeno così grave dal punto di vista sia generale, che particolare come terreno di pascolo e incremento delle attività mafiose, quello che si propone è soltanto un'ulteriore regolamentazione dell'esistente e una qualche attenzione in più ai fenomeni criminali e non - invece - un provvedimento radicale che, come dice la Corte costituzionale, restringa grandemente la possibilità di accedere al gioco, non ne caveremo un ragno dal buco".

Ciro Falanga (Ala), interviene per annunciare il voto favorevole: "Condividiamo contenuti e approcci della relazione. Diciamo sì a questa relazione" e sottolinea: "Non possiamo non condividere le conclusioni della Commissione Antimafia sul rafforzamento delle misure antiriciclaggio attraverso la tracciabilità effettiva delle vincite".
Salvatore Torrisi (Ap), afferma: "Questa relazione ha il merito di segnalarci che va seguito l'odore dei soldi". Il senatore valuta con favore le indicazioni nella relazione che ampliano le condizioni che rendono impossibile ottenere una licenza di gioco, inaspriscono le pene, combattono il riciclaggio di denaro. "Nel dibattito alla Camera e in Senato è stata ribadita l'urgenza di approvare misure legislative su prevenzione e repressione di comportamenti illeciti", sottolinea, annunciando, a nome di Ap, la condivisione della relazione e il voto favorevole alla risoluzione "dalla quale può scaturire una nuova politica unitaria dello Stato al contrasto a un fenomeno pericoloso e sempre più difficile da arginare".
Interviene anche il senatore Luigi Gaetti (M5S): "Come mai il governo ha fatto decadere, nel 2014, la delega?", chiede, sottolineando come nella risoluzione non si faccia cenno "al legame tra politica e concessionari. In questa relazione si prendono in considerazione importanti aspetti, con cinque capitoli e due raccomandazioni. Da medico, direi che si pensa alla cura, ma non si dice una parola sulla prevenzione", afferma ancora, annunciando il voto di astensione del M5S.
Lucio Malan, di Forza Italia, sottolinea: "In questa fase non ci occupiano della ludopatia, questo è un altro tema ma non è l'argomento di oggi. Piuttosto, il tema è come evitare le infiltrazioni criminali, posto che esiste il gioco lecito. Siamo a favore di un controllo e di una tracciabilità delle vincite, al di sopra di ragionevoli somme, per evitare di buracratizzare questo settore. Più si burocratizza il settore più si favorisce quello clandestino. Noi siamo orientati per la puntualità e la sistematicità dei controlli. Inutile minacciare pene, magari sproporzionate rispetto ai reati compiuti, se poi essi non vengono perseguiti. Per noi lo Stato non deve vessare i cittadini, ma deve cercare di perseguire i criminali. Il nostro voto a favore va chiarito nel suo senso: siamo a favore di combattere le infiltrazioni mafiose, il riciclaggio di denaro sporco, ma non siamo favorevoli alla politica dell'iper controllo, dell'iper burocratizzazione, delle pene minacciate".
Anche Franco Mirabelli, del Pd e firmatario della risoluzione, prende la parola: "La legge di Stabilità 2016 ha affidato alla Conferenza Unificata il compito di riordinare l'offerta di gioco. E' stata una scelta giusta. Continuare a intervenire in modo estemporaneo non basta. Serve una norma di riordino del settore che riduca la domanda e l'offerta di gioco e preveda di conseguenza una riduzione delle entrate per lo Stato, sennò non avrebbe senso. Proprio per mettere al centro della riforma del gioco la legalità la commissione ha prodotto una relazione che anche il Senato farà propria. Si tratta di un documento importante. Tutte le inchieste mostrano un interesse della criminalità organizzata per il gioco, ma non c'è solo quello illegale, ma il tentativo spesso riuscito di entrare nella filiera di quello legale. I controlli attuati non sono sufficienti, anche sui denari che alimentano le varie componenti della filiera del gioco. Se la Conferenza recepirà queste indicazioni sarà un fatto importante". Mirabelli aggiunge: "Sarebbe devastante togliere la riserva statale sul gioco. E' giusto far emergere il sommerso ma per garantire la legalità e combattere illegalità serve molto altro: il coordinamento tra forze dell'ordine e uffici informativi, serve l'utilizzo delle stesse misure interdittive per gli appalti pubblici. Occorre poi attrezzarsi per regolamentare il gioco online. Sulla rete è più difficile mettere in campo controlli. La rete è più permeabile al malaffare e alla criminalità organizzata. Servono strumenti investigativi nuovi. Ci sono le condizioni per arrivare al riordino in questa legislatura e cominciare subito a ridurre le slot, toglierle da bar e ristoranti".
 

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