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Ordinanze Torino e Novara, operatori: 'Prosegue dialogo con i Comuni'

26 gennaio 2017 - 10:45

Nell'attesa delle sentenze definitive sulle ordinanze sul gioco di Torino e Novara, gli operatori proseguono incontri con le amministrazioni e ricorsi.

Scritto da Fm
Ordinanze Torino e  Novara, operatori: 'Prosegue dialogo con i Comuni'

 

 

Dopo le pronunce con cui il Consiglio di Stato ha sospeso le ordinanze sul gioco vigenti, a Torino e a Novara gli operatori si trovano a fare i conti con una situazione di 'limbo' su cui pesa anche l'attesa per l'accordo sul riordino in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni ed enti locali. Ma intanto proseguono i ricorsi e gli incontri con le amministrazioni locali, come raccontano a Gioconews.it i rappresentanti di As.Tro, Sapar e Federtabaccai.

 

NEGRO (AS.TRO) 'RISCHIO ILLEGALITA' - "Aspettiamo. Per 180 giorni, fino al merito, dovrebbero tornare in vigore gli orari precedenti. Intanto, visto che ogni comune è una repubblica a sé cerchiamo di continuare a risolvere i problemi, presentando ricorsi ma soprattutto coltivando il dialogo con la politica locale per far capire quali sono le vere problematiche, di cosa si parla quando si parla di gioco, fra legalità, illegalita, occupazione, tutela del consumatore, tasse". Questo il punto di vista di Mario Negro, presidente onorario di As.tro.

 

SERVE NORMATIVA OMOGENEA - "La restrizione degli orari va a a penalizzare il gioco legale favorendo involontariamente quello illegale: per questo è importante far capire agli amministratori a cosa si va incontro. Allo scopo avremo nuovi incontri sia con il Comune di Torino che con quello di Novara, ma è impossibile parlare con tutti. Per questo è urgente un accordo fra Stato e Regioni e l'approdo ad una normativa omogenea: se la soluzione non arriva da Roma è difficile pensare di investire in questo settore, di continuare nelle nostro battaglie", conclude Negro.
 
VALENZANO (SAPAR) ' CHIEDIAMO CHIAREZZA' - Sulla stessa linea Davide Maria Valenzano, rappresentante dell'associazione Sapar per il Piemonte. "La sospensione di queste ordinanze è una boccata d'ossigeno per il settore ma bisogna che Stato, Regioni ed enti locali si accordino. Non possiamo piu sostenere regole diverse, ne serve una valida per tutti i tipi di gioco, mentre allo stato attuale sono solo certe attività ad essere discriminate. Se le slot machine creano un problema si agisca sul prodotto non sugli orari, se un oggetto è pericoloso non importa farlo usare solo per due ore al giorno, si agisce sull'oggetto. In più, sulle nostre teste pende anche la scadenza delle autorizzazioni per il gioco in alcune regioni, Liguria in testa, quindi è il momento giusto per un accordo nazionale. Come imprenditori chiediamo chiarezza, non possiamo piu investire, il nostro mercato è bloccato su tutti i fronti, non abbiamo la possibilità di una visione del futuro. Ci dicano cosa dobbiamo fare e noi decideremo se questo è un settore in cui investire ancora o no".

SPERANZE A NOVARA - Intanto, la speranza di un accordo potrebbe concretizzarsi a Novara, dove il Comune è al lavoro per la redazione di una nuova ordinanza, che dovrebbe esere pronta entro la metà di febbraio, dopo aver mostrato una certa disponibilità al dialogo con gli operatori del gioco. "La scorsa estate abbiamo avuto un incontro molto produttivo con la nuova Giunta, che ci aveva detto che avrebbe modificato gli orari in vigore - decisi dall'amministazione precedente. Avevamo già steso un documento programmatico accettato da tutte le parti in causa, compresi Confesercenti e Federtbaccai, quindi speriamo che si proceda in quella direzione", conclude Valenzano.
 
PASTORINO (STS-FIT) 'TAR, NUOVA TENDENZA' - "Stiamo parlando solo di sospensive. E' un passo in avanti ma viene solo riconosciuto il fatto che puo essere arrecato danno ad un'attività commerciale. Sarebbe bene arrivare ad una sentenza che dica che tutti i regolamenti comunali sono sbagliati, come sosteniamo da tempo. Però è interessante notare che qualcosa si sta incrinando dal punto di vista delle sentenze: dopo il Tar Toscana che ha cancellato il regolamento di Grosseto perché non supportato da dati scientifici sull'incidenza del Gap ora è toccato a Torino e Novara, e questo è il sintomo di una percezione diversa dealla materia dopo che per anni i giudici avevano sempre dato ragione ai Comuni". Lo evidenzia Giorgio Pastorino, presidente nazionale del Sindacato totoricevitori sportivi. "Ho sempre avuto l'impresisone che nei tribunali gioco sia stato trattato con superficialità, ad esempio nelle sentenze a favore di Ctd operanti senza concessione, come se non fosse un problema da studiare approfonditamente; stessa cosa per i regolamenti comunali sul gioco".
 


L'INCOGNITA BERGAMO - Tornando ai 'casi' di Torino e Novara Pastorino anticipa che il sindacato dei totoricevitori e dei tabaccai si "sta muovendo per parlare con le amministrazioni locali e chiedere di valutare la situazione. Va bene fare i ricorsi, ma costano molto sia a noi sia ai cittadini, e nel  caso avessimo ragione e ci vedessimo riconosciuto il pagamento del danno erariale (come richiesto nei confronti dei limiti orari vigenti a Bergamo, Ndr) pagherebbero comunque i cittadini. Quindi, visto che prima o poi lo Stato e le Regioni troveranno una soluzione sarebbe bene aspettare, anche per fare altri regolamenti comunali o leggi regionali. Forse si tratta di una forma di pressione degli enti locali sul Governo in vista del riordino nazionale. Noi intanto andiamo avanti su più fronti: nel confronto con il ministero dell'Economia e delle finanze, nel dialogo con i sindaci, specie su quelli che finora non hanno regolato la materia gioco, e aspettando la decisione della Corte dei conti sul nostro ricorso a Bergamo, dove il sindaco Giorgio Gori non ha fatto il minimo passo indietro, di fronte a danni tangibili sul settore dei tabaccai, con un crollo del fatturato del 30 percento. Mi dispiace che ancora una volta si debba trovare una soluzione in tribunale quando basterebbe solo un po' più di dialogo".

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