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Friuli Venezia Giulia, As.Tro e Sts: 'Gap, distanziometro non serve'

12 aprile 2017 - 12:03

In audizione al Consiglio del Friuli Venezia Giulia i rappresentanti di As.Tro e Sts sottolineano che il distanziometro è inefficace per prevenire il Gap.

Scritto da Francesca Mancosu
Friuli Venezia Giulia, As.Tro e Sts: 'Gap, distanziometro non serve'

 


Giornata di audizioni con i rappresentanti degli operatori del gioco e del sociale alla commissione Sanità del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia in merito alla proposta di modifica della legge sul Gap.
A raccontare a Gioconews.it l'esito del confronto l'associazione As.Tro e il Sindacato totoricevitori sportivi.

"Abbiamo prodotto una memoria in cui abbiamo esposto le criticità della legge ed evidenziato l'effetto espulsivo che normative come questa hanno sul gioco nelle città, oltre ad un aumento dimostrato dei malati di Gap e della spesa di gioco. Applicando un distanziometro che vieta gli apparecchi a 500 metri dai cosiddetti luoghi sensibili, ad esempio, non si sortiscono gli effetti desiderati. Perché allora non stabilire una distanza fra una sala e l'altra?", sottolineano Michele Franzoso del Centro studi As.tro e Silvia Taraddei dello staff dell'associazione.

 

 I DATI - Secondo i dati forniti dall'associazione As.Tro in audizione "in Friuli Venezia Giulia sono a rischio circa 1340 lavoratori all’interno delle sale dedicate; a queste si aggiungono altre 470 persone che lavorano nelle aziende di gestione e in quelle di costruzione degli apparecchi. Inoltre, almeno due terzi degli esercizi generalisti (bar e tabacchi) rischiano la chiusura senza l'apporto di reddito supplementare proveniente dagli apparecchi", mentre "dal 2013 al 2016 i malati di Gap sono aumentati, passando da 242 a 421".

STS: "SERVE NORMATIVA NAZIONALE" - Ugualmente critiche le dichiarazioni di Giuseppe Bagnato, vicepresidente di Sts-Fit. "Il distanziometro non ha senso, crea danni irreversibili e la ghettizzazione del gioco nelle periferie, sposta il problema e non lo risolve. Di certo non in una regione con la frontiera a un passo dalla Slovenia, dove ci sono varie case da gioco. Abbiamo fatto presente che con limitazioni messe senza un ragionamento serio alla base e in mancanza di una normativa nazionale non si risolve nulla, i giocatori si spostano nelle sale dedicate, dove ci sono le Vlt, apparecchi decisamente più aggressivi, o nell'online, dove non ci possono essere controlli, o peggio ancora si favorisce la rinascita del gioco illegale. Siamo altrettanto critici verso le procedure tecniche previste per il rinnovo delle licenze e il cambio delle macchine: sono espedienti per limitare l'offerta, ma creano solo danni all'industria del gioco. Credo che alla luce delle considerazioni di oggi, il tavolo tecnico su questa legge verrà riconvocato".
 
LA PROPOSTA DI LEGGEIl testo unificato all'esame della commissione, elaborato da un comitato ristretto, va a sintetizzare alcune proposte normative in materia: il n. 93 'Modifiche alla legge regionale 14 febbraio 2014, n. 1 ('Disposizioni per la prevenzione, il trattamento e il contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo, nonché delle problematiche e patologie correlate') di Mara Piccin (Pdl-Forza Italia) e il n. 129-03 'Disposizioni transitorie in materia di contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo' (risultante dallo stralcio dell’emendamento 57 quinquies.1 al disegno di legge n. 129 presentato dai consiglieri Ussai, Bianchi, Dal Zovo, Frattolin, Sergo e Piccin) e Modifiche alla legge regionale 14 febbraio 2014, n. 1 'Disposizioni per la prevenzione della dipendenza da gioco d'azzardo, nonchè delle problematiche e patologie correlate', presentata da Andrea Ussai del Movimento cinque stelle.

I LOCALI "SLOT FREE" - La bozza ricalca nei contenuti quelli presenti nella maggior parte delle leggi regionali sul Gap varate in questi anni, a cominciare dall'istituzione del marchio "Slot-Free-FVG", "da rilasciare, per il tramite dei Comuni, agli esercizi pubblici, commerciali, ai circoli privati e ad altri luoghi deputati all'intrattenimento, che scelgono di non installare o disinstallano apparecchi per il gioco lecito". Nella concessione di finanziamenti, benefici e vantaggi economici comunque denominati, "la Regione considera titolo di preferenza l'assenza, all'interno degli esercizi pubblici, commerciali, dei circoli privati e di altri luoghi deputati all'intrattenimento, di apparecchi per il gioco lecito, attestata dall'esposizione del marchio".
 
I POTERI DEI COMUNI - Secondo la bozza "i Comuni possono individuare ulteriori luoghi sensibili in cui si applica il divieto di cui al comma 1, tenuto conto dell'impatto degli insediamenti di cui al medesimo comma sul contesto e sulla sicurezza urbana, nonché dei problemi connessi con la viabilità, l'inquinamento
acustico e il disturbo della quiete pubblica" e "individuare gli orari di apertura delle sale da gioco e la relativa sanzione amministrativa in caso di mancato rispetto degli stessi". Inoltre "intervengono nella presa in carico delle persone affette da Gap e nel sostegno ai loro familiari per gli aspetti di tutela sociale, anche promuovendo qualora necessario l'attivazione dell'istituto dell'amministratore di sostegno" e "promuovono reti di collaborazione con associazioni, volontari, Aziende per i servizi sanitari, mediante l'attivazione di iniziative culturali e di socializzazione, formazione e informazione, condivise nei Piani di zona, per la prevenzione e il contrasto al Gap".
I Comuni poi "assicurano alle autorità statali competenti informazioni rispetto alle situazioni presenti sul proprio territorio al fine di garantire il migliore espletamento degli interventi di prevenzione e contrasto al Gap di competenza delle Forze dell'Ordine e delle Polizie locali" e "possono prevedere forme premiali per i soggetti che espongono il marchio di cui all'articolo 5, comma 3".
 
SGRAVI IRAP - A decorrere dal periodo di imposta in corso all’1 gennaio 2018, si legge ancora nella bozza, " l’aliquota dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) è maggiorata dello 0,92 percento per le attività nei cui locali siano installati apparecchi per il gioco lecito" ed è ridotta nella stessa percentuale "per le attività che provvedono volontariamente alla disinstallazione dai propri locali di tutti gli apparecchi per il gioco lecito e conseguono il marchio regionale 'Slot-Free-FVG'. La riduzione di aliquota è applicata per il periodo d’imposta in cui è avvenuta la disinstallazione e per i due periodi d’imposta successivi.
 

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