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Eag Expo: tutto quello che non potremo vedere nell’Amusement

15 gennaio 2016 - 08:32

GiocoNews.it mostra le novità dell'amusement che non potremo vedere in Italia, per via della normativa vigente.

Scritto da Alessio Crisantemi
Eag Expo: tutto quello che non potremo vedere nell’Amusement

 

Londra - Lo sentiamo dire tutte le volte e, puntualmente, lo scriviamo sui vari report e articoli che riguardano le fiere internazionali dell’amusement. Purtroppo, non arriverà mai in Italia. In effetti è proprio così. E la colpa è di una normativa eccessivamente rigida che nel disciplinare le omologazioni degli apparecchi di puro intrattenimento, respinge categoricamente ogni gioco di tipo redemption che presenti un monitor. E se, fino a qualche anno fa tale vincolo non risultava 'troppo' opprimente, col passare del tempo praticamente tutte le ticket redemption hanno iniziato a introdurre schermi o soluzioni simili, col risultato che il numero di giochi a disposizione per il mercato italiano – unico ad avere una norma di questo tipo – si è ridotto progressivamente. Ed è ormai oggi impensabile che i grandi produttori possano mantenere delle produzioni quasi ‘esclusive’ per il mercato italiano, tenendo conto dei numeri sempre più esigui del nostro settore. Ma se la norma non permette di importare le novità più attrattive, va da sé che il mercato continuerà a contrarsi, per un perfetto cul-de-sac dal quale il comparto non riesce ad uscire. A meno che non verranno riscritte le norme e in maniera diversa. Peccato però che nella bozza del nuovo decreto tecnico che i Monopoli di Stato si apprestano a mandare in Commissione Europea per attuare le nuove regole di omologazione degli apparecchi di puro intrattenimento (di cui GiocoNews.it ha rivelato i contenuti in anteprima), risulti ancora esserci lo stesso limite dei video sulle redemption. Per uno scenario che appare quasi paradossale e una evoluzione della norma soltanto parziale.


LE RAGIONI DELLA LEGGE – Possibile che il Legislatore sia davvero così miope (o, volendo, sprovveduto) da istituire una norma così limitante per dei giochi decisamente innocui e rivolti ai minori? Viene da chiedersi. La risposta è ben nota agli addetti ai lavori, che se la sentono ripetere da sempre dai Monopoli di Stato.
 
La ratio di quella norma sta nel fatto che, al momento della costituzione del comparto del gioco pubblico, quando cioè lo Stato andava ad eseguire l’operazione di ‘bonifica’ del settore, sostituendo i videopoker con le nuove slot di stato, lo scenario che si trovava davanti era quello di bar che ospitavano dei videogiochi Arcade (oggi comma 7 del Tulps), apparentemente innocui, ma che al loro interno contenevano dei videopoker nascosti che potevano essere attivati attraverso qualche combinazioni di tasti o telecomandi. Da qui la decisione di vietare il video su giochi elettromeccanici in modo da evitare a monte la possibilità di trasformarli in videopoker. Ma se lo scopo è chiaro e del tutto condivisibile, quello che non è affatto adeguato è lo strumento con cui si intende raggiungerlo. Non adesso, almeno. Non più. Sì, perché oltre ad essere ormai lontani i tempi dei videopoker, al punto da rendere quasi impensabile che si possano tirare fuori diavolerie tecnologiche truffaldine di quel tipo, bisognerebbe anche prevedere delle eccezioni per adeguare la legge ai tempi che corrono. Oltre al fatto che questo tipo dei giochi sarebbero un po' troppo costosi, oltre che eccessivamente ingombranti, per poter essere utilizzati solo per ‘tarroccarli’ da videopoker, bisogna anche considerare che le ticket redemption non vengono installate nei bar ma solo nelle location di gioco specializzate, come i bowling, i Fec o i centri commerciali. E in locali di questo tipo, oltre a trovare difficilmente un pubblico avvezzo ai videopoker, è difficile pensare che il titolare possa rischiare la sua attività, decisamente onerosa, per ospitare un videogioco-redemption. Inoltre, non sarebbe un po’ troppo vistoso (e decisamente stupido, diciamolo pure) il fatto di avere un individuo di una certa età alle prese con un giochino tipicamente per bambini, come sono le redemption? Per tutte queste ragioni, appare del tutto improbabile che un individuo, per quanto possa essere incline alla delinquenza e avvezzo all’illegalità, possa pensare di andare a trasformare una redemption in un videopoker. E allora, se questo era lo scopo di quella norma, è evidente che non sia più adeguata. Perché l’unico risultato che sta avendo, è l’agonia del mercato. E la frustrazione degli addetti ai lavori che continuano ad ammirare le meraviglie dell’amusement – una volta definito ‘il settore dell’automatico’ – ma senza poterle importare.
 
ECCO COSA CI STIAMO PERDENDO - GiocoNews.it offre un esempio di quello che ci stiamo lasciando sfuggire, in fatto di intrattenimento. Proponendo una galleria di immagini dei giochi presentanti all’Eag di Londra che non potranno mai arrivare in Italia, elencati nel seguito.
Sonic Dash Extreme: una ticket redemption prodotta dalla Sega a dir poco spettacolare che ti fa correre insieme a Sonic, il celebre personaggio del colosso dei videogame, davanti a uno schermo gigante che trasmette tante emozioni. Ma proprio per questo, non lo vedranno i giocatori italiani, a causa della normativa che non consente di omologare apparecchi di tipo redemption che presentano un video.
Gran Piano Key: è il gioco del momento. Una delle principali attrazioni dell’anno a livello internazionale. Non per noi che non la vedremo mai nelle nostre sale. Un gioco musicale realizzato da Bay Tek Games, che propone un videogioco-pianoforte con un maxischermo e dei mega tasti da premere per i giocatori. Non per quelli italiani, però.
Big One X-Treme: è la ‘vera’ novità della fiera. Una gru dalle dimensioni spopositate che promette di conquistare l’attenzione dei giocatori dei mega centri di gioco. Del resto, non potrebbe certo passare inosservata! Lo farà, invece, e senza ombra di dubbio, in Italia, dove non la vedremo affatto! La novità, nel nuovo apparecchio di Elaut, è l’introduzione di una telecamera che permette al giocatore di guidare al meglio il suo braccio meccanico per pescare i premi. Non servirà più, come accade oggi, essere in due per prendere la mira, perché ci aiuta la tecnologia, con un semplice monitor e una telecamera. Ma è la stessa tecnologia che impedisce agli italiani di vedere questo nuovo prodotto.
Snaky Tickets: è la redemption creata da Adrenaline Amusement che porta sulla scena l’indimenticabile ‘Snake’, uno dei primi giochi su telefoni cellulari, in una avventura di estrema abilità. Anche qui abbiamo uno schermo su una redemption, nessuna possibilità in Italia!
Doodle Jump Arcade: altra deliziosa redemption, prodotta da Ice, che porta in sala giochi l’ormai celebre Doodle Jump che ha conquistato il mondo Adroid. Già, in sala giochi, ma non da noi, per il solito monitor di troppo!
Crossy Road Arcade: idem come sopra. Altra video redemption di Adrenaline con un altro gioco che ha spopolato su piattaforma mobile e ora arriva in versione Arcade, ma che non vedrà la luce dalle nostre parti.
Shooting Mania: altra ticket redemption molto divertente, prodotta da Lai Games (sussidiaria di Hlix Leisure) che propone un divertimento carnevalesco con un super schermo per più giocatori in contemporanea. Per questo, fuori dall’Italia.
E questo è solo un acconto.
 

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