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Giornate Fai di primavera, anche il Casinò Campione tra i luoghi da scoprire

12 marzo 2024 - 16:14

Tornano le giornate Fai di primavera, e tra i luoghi proposti dal Fondo figura anche il Casinò Campione d'Italia.

Scritto da Amr
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"Visita 750 luoghi di storia, arte e natura del nostro Paese. Il 23 e 24 marzo partecipa alle Giornate Fai di Primavera!
Questo l'invito che lancia il Fondo per l'ambiente italiano, che per il 2024 ha inserito nei luoghi da visitare anche due tra le principali attrattive di Campione d'Italia, certamente di tipo ben diverso! Si tratta infatti del santuario della Madonna del Ghirli e, ben più profano Casinò Campione.

LA PRESENTAZIONE DEL FAI SUL CASINO' - Come scrive la Delegazione Fai di Como, il Casinò di Campione venne costruito durante la Prima Guerra Mondiale e più precisamente la struttura originale venne inaugurata nel 1917. Diversi fattori inducono a considerare che la motivazione principale per cui venne edificato (ricordiamo che sono solo 4 i casinò presenti sul territorio italiano) era quella di essere il luogo ideale ove poter svolgere un'attività di spionaggio in un periodo di guerra. Nonostante le ragioni inziali, nei successivi decenni il Casinò si è imposto come una delle fonti di reddito e di visibilità più importanti per la comunità di Campione. L'edificio originale è stato demolito a fine degli anni 2000 e al suo posto ora sorge la nuova struttura, oggetto della visita, opera dell'architetto Mario Botta.
Il nuovo Casinò si colloca immediatamente a ridosso di quello esistente nel pieno centro della piccola cittadina e il progetto esecutivo architettonico è stato affidato dal comune agli architetti Mario Botta e Giorgio Orsini. Il manufatto è stato pensato per accogliere tutte le funzioni presenti nel vecchio complesso poi demolito e una serie di nuove funzioni sia di servizio, sia destinate al tempo libero. Sono quindi presenti, oltre alle tradizionali sale gioco, locali destinati alle conferenze, al cinema, ai negozi e naturalmente agli uffici amministrativi del centro oltre ad un'ampia autorimessa interrata realizzata su tre livelli. La nuova struttura occupa 55mila metri quadrati. La precedente sede ne contava 7mila. Il complesso architettonico progettato dall'architetto Mario Botta si compone di grandi volumi in pietra alternati da vuoti articolati come grandi insenature, disposti a raggiera verso il lago di Lugano. Il gioco, anima del Casinò, viene enfatizzato attraverso l'uso di luci che si mescolano nei colori e che riproducono i simboli delle carte: cuori, quadri, fiori, picche si muovono magicamente sulle pareti dell'edificio, si modificano e si fondono senza fermarsi ricordando il movimento veloce delle carte tra le mani del croupier.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI? - La visita, della durata di circa 50 minuti (dalle ore 10:00 alle ore 17:00, ultimo ingresso ore 16:00) e ci porterà in spazi normalmente non accessibili al pubblico e spazi che ospitano eventi di rilevanza internazionale. Dal percorso verranno escluse le sale gioco in modo da poter permettere l'accesso anche ai minori. Particolare attenzione verrà riservata alla storia del Casinò, partendo dalle particolari e inaspettate ragioni della sua nascita e allo strettissimo rapporto con il Comune e la comunità campionese. Non verranno naturalmente trascurati anche gli avvenimenti degli ultimi anni, volgendo però lo sguardo al prossimo futuro. In aggiunta a ciò, avvalendoci delle informazioni raccolte tramite gli addetti ai lavori, illustreremo i passaggi più sorprendenti innovativi della costruzione del nuovo edificio, opera dell'archistar svizzera Mario Botta, inaugurato nei primi anni 2000.
Per visitare il Casinò non è necessaria la prenotazione ma in caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.

LA PRESENTAZIONE DEL FAI SUL SANTUARIO - L'edificio, di antichissima formazione, ha subito diversi interventi fino ad apparire nella veste attuale che risale al XVII secolo, più precisamente al 1634 (i successivi restauri sono stati effettuati tra gli anni 1962 e 1970). In origine, parliamo del 777, esso era probabilmente una chiesetta modesta. Il nobile Tortone donò infatti il territorio di Campione e la piccola chiesa all'Arcivescovo di Milano che ne fece possedimento del monastero di S. Ambrogio a Milano. L'impianto del Santuario della Madonna dei Ghirli è trecentesco, ma della chiesa trecentesca non resta oggi quasi più nulla dopo il totale rifacimento di epoca barocca a opera di Isidoro Bianchi e della sua bottega intorno al 1634.
L'impianto del Santuario della Madonna dei Ghirli è trecentesco, ma della chiesa non resta oggi quasi più nulla. Il progetto di "riqualificazione barocca", a opera di Isidoro Bianchi e della sua bottega, incluse l'ingrandimento dell'aula medievale per erigere una prima campata e in seguito si edificò la seconda campata, il presbiterio e la cappella maggiore. Infine si costruirono gli ampi archi a tutto sesto del presbiterio, il tiburio ottagonale e si sostituì il soffitto ligneo. Tutti questi interventi si compirono in modo da garantire la conservazione e l'integrazione nel nuovo edificio del grande affresco gotico firmato e datato da Lanfranco e Filippolo De Veris raffigurante il Giudizio Universale (anno 1400) e delle testimonianze, pittoriche e plastiche, tardo rinascimentali presenti all'interno. La facciata del Santuario, probabilmente su disegno di Isidoro Bianchi, ma eseguita soltanto nei primi decenni del Settecento, è forse la parte più notevole dell'edificio: la trama architettonica è animata da ornati barocchi e nella cimasa risalta la colomba dello Spirito Santo che si libra in una corona di teste di angeli.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI? - La visita, della durata di circa 30 minuti, si svolgerà dalle ore 10:00 alle ore 17:00 e comprenderà sia gli esterni che la parte interna del Santuario. Verrà illustrata la storia di quello che può essere considerato il monumento campionese più ricco di testimonianze artistiche di livello elevato e che interessano varie fasi, dal XIV fino al XVII secolo. Dopo aver ripercorso le origini della chiesa originale, della quale ormai non restano che pochi tratti, sarà possibile osservare i frutti del rifacimento barocco operato nel 1600 da Isidoro Bianchi e dalla sua bottega. Celebre pittore e stuccatore, il Bianchi è da considerarsi tra i migliori seguaci del Morazzone, la cui lezione rimarrà come costante punto di riferimento per la sua attività svoltasi soprattutto in Lombardia, Piemonte e Canton Ticino. Sarà possibile ammirare le diverse opere che arricchiscono il Santuario e che ne tratteggiano la storia tra cui: l'affresco del Giudizio Universale situato all'esterno, Il ciclo delle storie del Battista collocato all' interno, l'Adorazione dei Magi posta sopra l'altare e sulle pareti del presbiterio gli affreschi dello Sposalizio della Vergine e della Presentazione di Gesù al Tempio.

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