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Buat: 'Una visione comune per i casinò, rilanciare o chiudere Federgioco'

29 maggio 2023 - 09:53

L'amministratore unico del Saint Vincent Resort & Casino Rodolfo Buat sollecita aziende e proprietà a discutere del futuro di Federgioco.

Scritto da Anna Maria Rengo

Una lettera, per ora senza risposta, per chiedere un incontro che non si tiene più da tempo. A inviarla ai rappresentanti dei quattro casinò italiani è l'amministratore unico del Saint Vincent Resort & Casino, Rodolfo Buat, che sollecita dunque aziende e proprietà a riflettere sull'esistenza di Federgioco, l'associazione che rappresenta (per ora non usiamo il verbo al passato) le quattro case da gioco tricolori.

"Trovo importante che su una serie di tematiche i quattro casinò abbiano una visione comune - sottolinea Buat - in quando ciascuno, a livello singolo, ha il peso politico che il destino gli affida. Invece la forza di quattro casinò assieme, e che sono espressione di quattro autonomie locali importanti, può avere la sua capacità di aprire un confronto. la dimensione associativa, del resto, è essenzial per qualunque impresa".
Buat propone dunque un iter in due passaggi: "Coinvolgere gli amministratori dei casinò che, avendo la responsabilità legale delle rispettive aziende, sono in grado di rilanciare l'associazione. Oppure, in assenza di una iniziativa praticbile degli amministratori, sarebbe utile che le proprietà avessero l'opportunità di un incontro, di un confronto, per decretare la parole fine dell'associazione oppure per metterla su binari utili e credibili".

L'amministratore unico del casinò valdostano aggiunge: "La storia dei casinò non è certo stata fatta da Federgioco, ma è più antica. Federgioco nasce nel momento in cui la posizione di dominanza dei casinò sul mercato del gioco viene meno ma è uno strumento che li ha aiutati a trovare una loro strada, a confrontarsi, a gestirsi meglio".
Una strada che poi è andata restringendosi, per esempio con la scelta di Federgioco di disdire la sua adesione all'European casino association, di cui fanno parte anche realtà molto piccole, quali San Marino. 
Chissà se ora i tempi sono cambiati o possono cambiare, ora che l'Italia è tornata da avere quattro casinò con la riapertura di quello di Campione, ora che il rischio fallimento è stato scongiurato sia a Campione che a Saint Vincent, che l'andamento post pandemia è positivo e che in Parlamento (peraltro di maggioranza di centrodestra) e dopo un'assenza di diversi anni, tornano proposte di legge per aprire nuovi casinò.

"La valutazione dell'apertura di nuovi casinò sarebbe meglio che avvenisse dentro un quadro normativo complessivo", considera ancora Buat. Da ricordare infine che la commissione Finanze della Camera sta esaminando in sede referente la delega al governo in materia fiscale. All'articolo 13, si parla della riforma del gioco. Non c'è neppure una riga sui casinò.

I TEMI CALDI - Nella lettere ai presidenti dei casinò (indirizzata, per conoscenza, anche al presidente in carica di Federgioco Stefano Silvestri e al vice Roberto Di Giuseppe), Buat evidenzia i i temi che potrebbero essere oggetto di iniziativa comune: la revisione della normativa che impedisce ogni forma pubblicitaria a sostegno dello svoiluppo commerciale delle società, una deroga ai limiti del contante per i casinò, il coordinamento tra le case da gioco per i problemi attuativi dellanormativa antiriciclaggio, la predisposizione a beneficio comoune di analisi di mercato, la partecipazione attiva a discussioni istituzionali relative a iniziative di legge in materia di gioco. 

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