Bellum charta et plastica, un titolo in latino (spero non troppo maccheronico) per una questione super moderna: l’organizzazione della produzione e il controllo della stessa.
La carta, assegni e contanti; la plastica, placche e gettoni. Siamo in una casa da gioco e inizio con l’organizzazione, senza dubbio alcuno è la base del successivo controllo della produzione.
Sicuramente non è il solo modo di procedere ma l’esperienza mi ha confermato che funziona egregiamente.
In buona sostanza, parlando della plastica, sono un convinto sostenitore che tutte le dotazioni in placche e gettoni devono essere fisse con l’esclusione di una soltanto: la cassa di sala, quella principale.
Potrebbe o meno essere prevista una cassa amministrativa dedicata alla integrazione dei tavoli di contropartita, non sarebbe una cattiva soluzione, oppure questa particolare mansione viene affidata alla cassa principale di sala. A quest’ultima rimane sicuramente il compito di integrare i tavoli di circolo visto che possono procedere al cambio di contanti al tavolo. Anche gli altri sportelli ritornano alla dotazione iniziale in chiusura.
Come è chiaro l’unica pedina del sistema che, maneggiando carta e plastica, si ritrova con gli stessi componenti in forma diversa dall’apertura in chiusura è la cassa di sala principale.
L’ufficio fidi potrebbe avere una dotazione propria e alla chiusura provvedere ad integrarla compensando placche e gettoni mancanti con gli assegni negoziati versandoli, tramite il cassiere o direttamente, all’ufficio competente.
La dotazione variabile della cassa principale di sala comprende la riserva (in placche e gettoni) che potrebbe servire, ad esempio, per aggiunte ed altre operazioni con i tavoli da gioco.
Se è prevista anche la cassa integrazione dei tavoli di contropartita provvede alla propria tramite la cassa principale di sala, quest’ultima regolerà i propri conti con l’amministrazione e la cassa centrale.
Ora termino con la Dad, anche se parziale e forse interessante, passo a problematiche ben più rilevanti dal punto di vista professionale.
Aggiungo che dopo aver visionato i risultati completi di gioco, avendo a disposizione tutte le componenti che li hanno formati e i dati rilevabili da chi interviene nell’organizzazione precedentemente citati, un vero professionista è sulla strada giusta. Questi, dopo aver preso visione dell’eventuale cambiamento del saldo dei cosiddetti gettoni a mani clienti saprà individuare se un risultato corrisponde o meno alla movimentazione dei valori.
Chiaramente dovrà conoscere se alcune vincite sono state pagate con assegni solitamente individuati quali della casa.
È certo, se chi è chiamato a tale verifica non dispone delle adeguate conoscenze ed esperienze in merito ai rapporti che intercorrono tra i componenti dai quali si ricavano i risultati di gioco, del giusto valore attribuibile alla consistenza dei titoli rimasti all’ufficio fidi dopo la chiusura e di quanto rilevato dal saldo dei gettoni a mani clienti, sarà in difficoltà. Se, invece, viene dalla gavetta - avendo nella propria carriera professionale vissuto specifiche esperienze - potrà svolgere nel modo idoneo questo importantissimo compito rilevante, da non sottovalutare anche sotto il profilo degli investimenti.
Certamente non è tutto, ma il possedere le qualità per svolgere nel modo corretto gli adempimenti narrati, è il bagaglio tecnico e indicato per la persona chiamata a svolgere il compito appena descritto.