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Casinò e giochi tradizionali: verso il tramonto, ma non per tutti

30 dicembre 2023 - 09:11

L'andamento dei giochi tradizionali nei casinò italiani non è univoco, e l'attrattività di alcuni di loro è ancora marcata. L'esempio di roulette francese e fair roulette.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Hush Naidoo Jade (Unsplash)

Foto di Hush Naidoo Jade (Unsplash)

Recentemente, in un mio articolo, scrivevo di dati riservati e quindi non divulgabili, oggi ho trovato su internet alcuni di questi riferiti ad una casa da gioco italiana ma non vi dico quale. Forse dai giochi evidenziati si potrebbe anche indovinare.

Quote di mercato 2022, introiti totali: Venezia 41,63 percento, Saint Vincent 24,87 percento, Sanremo 17,35 percento e Campione 16,15 percento.

 

Gioco

Ricavi

Mance

Contanti

Mance/Ricavi

Biglietti/Ric.

Roulette fr.

2.417.399

1.1080.20

12.421.794

45,84%

19,46%

Fair roulette

2.133.134

883.796

12.808.922

41,43%

16,65%

 

I dati della tabella si riferiscono al 2022. Mancano le ore lavorate ed il costo del personale onde poter ricavare la convenienza e la resa effettiva. Considerando il totale dei ricavi  troviamo l’incidenza dei due giochi in tabella: roulette francese 5,55 percento e fair roulette 4,90 percento.

Ai volenterosi il proseguimento dell’indagine nella gestione che interessa.

Di seguito alcuni altri dati del 2022:

 

Gioco (2022)

Saint Vincent

Venezia

Campione

Sanremo

Roulette fr.

 

3.772.419

909.342

2.417.399

Fair roulette

8.817.310

12.399.253

3.971.074

2.133.134

30/40

   

124.033

 

Chemin de fer

3.109.605

5.336.695

   

Black jack

3.662.013

4.933.163

2.529.510

1.596.185

Roul. americ.

1.532.750

     

Punto banco

7.742.729

15.909.457

4.620.649

718.396

presenze

295.599

625.735

208.334

174.973

     

Alcune volte mi sono intrattenuto sulla convenienza o meno di non dedicarsi alla roulette francese tradizionale in quanto il costo del personale può ragionevolmente indurre a preferire la fair roulette. Con i pochi dati evidenziati all’inizio avrei piacere di suscitare un certo interesse a rivedere alcune posizioni dettate anche dalla carenza di personale dettata e/o imposta dal periodo particolare.

Relativamente alle due tipologie di roulette francese aggiungo le ore lavorate nel caso portato ad esempio ma posso assicurare che si tratta di dati reali.

Per quella tradizionale sono 4.621 e per l’altra 12.541, il risultato è i seguente: 763 per la prima e 241 per la seconda. Ora non rimane che confrontarli con i costi relativi e, volendo se del caso, tener conto della ospitalità e dei servizi in genere.

Altro argomento che spesso ho preso in considerazione è il controllo della regolarità del gioco e degli incassi a posteriori; ora desidero ampliarne la narrazione completandola con altri elementi a conforto di questa mia convinzione.

Il primo argomento è quello della proporzionalità tra contanti cambiati direttamente al tavolo e il risultato; certamente sarebbe consigliabile fare il calcolo ogni sei mesi e non annuale. In ogni caso quelli che presento sono dati di quando ancora non era in vigore la limitazione nell’uso dei contanti.

Non sarebbe errato ma utile iniziare a immagazzinare dati con l’attuale normativa allo scopo di creare un archivio storico da utilizzare alla bisogna. Il raffronto mance/ricavi è pur sempre un dato credibile e molto utilizzato a quanto mi risulta.

Roulette francese tradizionale, dal 22 al 24 percento, fair roulette dal 17 al 19 percento, per quanto al rapporto biglietti/risultato.

Relativamente al rapporto tra mance e risultati, le due roulette sono più o meno identiche, dal 50 al 54 percento. Occorre però tener presente che professionalità e savoir faire possono influire anche se poco, discretamente.

Non vanno trascurati nel comprendere e motivare il modus operandi descritto solo in parte le probabilità a favore del banco che nella francese sono del 2,7027 percento mentre in quella americana del 5,2631 percento. Infatti è differente avere 1 su 37 o 1 su 38. Nella seconda c’è anche il doppio zero.

Una particolarità della fair roulette è che se gestita con i colori la partita si svolge più celermente in quanto difettano le contestazioni che, in mancanza di detta modalità, sono risolte con l’aiuto delle telecamere.

Come ho accennato, tra le eventualità che hanno suggerito la scelta della fair al posto della tradizionale, potrebbe esistere la mancanza di personale. Non va dimenticato e/o sottaciuto che la scuola di roulette francese tradizionale è propedeutica a tutti gli altri giochi, tra questi lo chemin de fer. 

C’è chi pensa di avere rimpiazzato lo chemin col punto banco; è pur vero che trattasi di giochi simili ma la sola differenza dell’avversario è da mettere in conto. C’è chi sostiene che lo chemin ha esaurito la propria attrattiva, è la verità che gli appassionati sono in calo ma il fascino di questo gioco non credo sia destinato a un rapido tramonto.

Sono nato a Roma ma cresciuto in Liguria e dai liguri ho imparato molte cose la prima era ed è, indiscutibilmente, il saper spendere. Non c’è detto migliore e più giusto di: chi più spende meno spende.

Ed è verissimo ma nel mondo delle case da gioco che conosco da quando avevo diciotto anni, in precedenza ne avevo visto uno ma ero troppo piccolo, ho trovato un qualcosa da aggiungere allo spendere, deve trasformarsi in un investimento del cui ritorno esiste una ragionevole certezza.

Ed eccomi al tema in discorso: la convenienza nello scegliere un gioco o tutti e due; nel caso di specie sto entrando nel tema roulette francese. Come si è potuto constatare il rendimento globale o lordo che dir si voglia per la gestione della casa da gioco è rappresentato dal netto più la parte delle mance che gli impiegati tecnici girano (scusate l’espressione che ripeto, ma non ne trovo una più calzante) al gestore e, indirettamente, all’ente pubblico titolare della autorizzazione

Nei primi anni sono stato occupato nel reparto amministrativo, contabilità e bilancio, dove ho imparato, anche qui dai liguri, che la contabilizzazione delle spese generali deve essere il più descrittiva e frammentata possibile e non ci si deve stancare se il numero dei conti è eccessivo; non lo è mai!

A mio avviso questa è la strada da imboccare - e me ne sono reso conto anche dopo il pensionamento in quanto sono ancora dopo 23 anni nell’ambiente – per limitare i costi utili al massimo perché l’obiettivo rimane uno solo: il ritorno dell’investimento.

Ritornando al tema principale, a causa del quale mi sono permesso di porre alla attenzione la roulette francese nelle due differenti tipologie di svolgimento, mi piace pensare che questa mia breve riflessione, corredata dai numeri esposti, possa aver suscitato almeno la curiosità sulla scorta delle frequentazioni, del bacino di utenza della domanda alla quale l’offerta deve adeguarsi di dar corso ad una valutazione della convenienza economica finale alla quale potrà giungere solo ed esclusivamente la dirigenza. 

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