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Casinò e quote mercato, chi sale e chi scende nel 2015

11 gennaio 2016 - 09:49

Gioconews.it analizza l'andamento dei casinò italiani e dei singoli giochi nel 2015: Campione leader come quote di mercato.

Scritto da Anna Maria Rengo

L’anno che si è appena concluso, come già dichiarato dal comunicato di Federgioco, può ritenersi abbastanza positivo per le nostre case da gioco, che dopo sette anni registrano incassi complessivi in crescita.

 

LE QUOTE DI MERCATO – Nel 2015 leader del mercato, come Gioconews aveva previsto, diventa il Casinò Campione d'Italia, che con incassi pari a circa 95 milioni di euro (più 4,9 percento rispetto al 2014), ne detiene una quota pari al 31,9 percento. Per la prima volta dopo almeno quindici anni, scende dal primo gradino del podio, per collocarsi al secondo, il Casinò di Venezia, che incassa 93,1 milioni di euro, il 3,2 percento in meno rispetto al 2014, con una quota del 31,3 percento. Terza piazza per il Casino di S.Vincent, in fortissima ripresa nel secondo semestre, con 64,7 milioni di euro (più 1 percento circa) e una quota del 21,7 percento. Infine il Casinò di Sanremo con 45,2 milioni di euro (meno 2,2 percento) e una quota del 15,2 percento.

 

IL MEDIO TERMINE - Nel triennio (risultato anno 2015 comparato con il risultato anno 2012) queste sono le dinamiche: Campione di Italia - crescita di 4,2 milioni di euro di Ggr (gross gaming revenues, ossia i proventi di gioco), con aumento della quota di mercato dal 27,3 al 31,9 percento; Casinò di Venezia - flessione di 21,1 milioni di euro di Ggr, con diminuzione della quota di mercato dal 34,4 al 31,3 percento; Casinò di St. Vincent - flessione di 12 milioni di euro di Ggr, con diminuzione della quota di mercato dal 23,1 al 21,7 percento; Casinò di Sanremo - flessione di 5,3 milioni di euro di Ggr, con mantenimento della quota di mercato al 15,2 percento.
 
L'ANDAMENTO DEL CASINO' CAMPIONE - Riesce a chiudere l’anno con il miglior risultato, avendo conseguito incassi per 95 milioni di euro e incrementando del 4,9 percento il fatturato del 2014, che registrava incassi complessivi per 90,57 milioni di euro.
La differenza di 4,43 milioni deriva prevalentemente dalla buona performance delle slot machine che incrementano rispetto al 2014 di 4 milioni di euro. I giochi lavorati hanno invece mantenuto il medesimo trend complessivo del 2014. C’è da segnalare che la roulette francese ha avuto un buon risultato, aumentando l’incasso del reparto di euro 1.677.000 . Bene pure il punto banco che aumenta di 680.000 euro. Le flessioni per il 2015 si sono avute nel black jack che diminuisce gli incassi del 2014 di 626.000 euro, il 30/40 che fa segnare incassi inferiori per 803.000 euro, così pure lo chemin de fer che diminuisce l’incasso rispetto al 2014 di 792.000 euro. Come si può notare tra i risultati positivi e negativi dei giochi lavorati la media è tendenzialmente nulla. Ciò che ha fatto la differenza è stata la progressione delle slot machines che hanno determinato il successo del Casinò campionese.
 
L'ANDAMENTO DEL CASINO' DI SAINT VINCENT - Dopo il cambiamento ai vertici avvenuto l'estate scorsa, con la nomina del nuovo amministratore unico Lorenzo Sommo e del direttore generale Gianfranco Scordato, il Casinò di Saint Vincent ha sorpreso con risultati di progressione che si sono avuti a partire dalla seconda metà del 2015, a dimostrazione che i progetti di rilancio stanno già dando risultati positivi e costanti. A fine luglio l’incasso del 2015 era di 3,5 milioni di euro inferiore a quello del medesimo periodo del 2015. Da agosto è iniziata una grande ripresa progressiva degli incassi tanto da far concludere l’anno con 611.000 euro in più del 2014. In pratica sono stati recuperati 4 milioni di introiti in soli 5 mesi rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. C’è stato un buon recupero degli incassi della roulette francese che a fine luglio faceva registrare 1.025.000 euro mentre a fine luglio del 2014 ne registrava ben 4.430.000. Al 31 dicembre del 2015 la roulette metteva a segno incassi complessivi per 5.322.000 contro i 5.620.000 del 2014. Il dato assoluto ci dice che il 2015 è stato inferiore ma dobbiamo sottolineare che nei cinque mesi del 2015 la media mensile di incasso per la francese è stata di 860.000 euro mentre gli ultimi cinque mesi del 2014 la media è stata di 238.000 euro. Buoni risultati per punto banco e black jack che rispettivamente fanno introitare per l’anno appena concluso euro 8.815.000 ed euro 3.300.000, aumentando di ben di 1,7 milioni il punto banco e di circa 800.000 il black jack. Anche le slot incrementano di 1,2 milioni di euro la differenza in positivo rispetto al 2014.  Per quanto attiene la flessione i giochi che ne hanno sofferto di più sono stati chemin de fer con incassi inferiori di 665.000 euro la fair roulette con circa un milione di euro in meno.
 
L'ANDAMENTO DEL CASINO' DI SANREMO - Chiude l’anno con 45.161.615 contro i 46.171.540, esattamente 1.009.925 euro in meno con una flessione del 2,19 percento. andamento altalenante. Anche per il Casinò di Sanremo c’è stato un cambiamento al vertice con la nomina del nuovo direttore generale, Giancarlo Prestinoni. Alla fine dell’anno la flessione risulta abbastanza contenuta. Per Sanremo partiamo dalle slot che risultano molto gradite al pubblico tanto da coprire circa il 75 percento degli incassi totali facendo introitare per il 2015 quasi 34,4 milioni di euro e aumentando il fatturato rispetto al 2014 di 1,3 milioni di euro. Sui giochi lavorati la flessione evidente proviene dal poker che fa segnare 1,3 milioni di euro in meno al 2014. Per questo gioco è doveroso fare un riferimento al mancato svolgimento di una delle tappe dell'Ept, e ciò ha determinato la flessione che a fine anno si è verificata.
Chiusa la parentesi relativa al poker possiamo osservare che la roulette francese aumenta di poco meno di 400.000 euro; in flessione, black jack, fair roulette e punto banco che complessivamente lasciano dal 2014 circa 1, 3 milioni. I giochi lavorati dimostrano buone potenzialità per avere un recupero nel 2016 anche in vista dell’imminente selezione di una figura di assistenza alla direzione giochi e che avrà il compito di implementare il settore non solo con la tecnica ma anche con azioni specifiche e mirate per la clientela dei tavoli verdi.
 
L'ANDAMENTO DEL CASINO' DI VENEZIA - I numeri per Venezia sono 93,13 milioni di euro per gli incassi del 2015, 3,17 percento la flessione calcolata rispetto al 2014 (quando gli incassi erano stati pari a 96,18 milioni di euro. L'anno ha segnato un andamento alquanto negativo per le slot machines, ma con buoni risultati per i giochi lavorati iniziando da quello conseguito dal punto banco nell’arco del 2015, e dalla roulette francese negli ultimi tre mesi del 2015, coincidenti con la nomina del nuovo Cda con a capo il presidente Maurizio Salvalaio.
Se non fosse per il dato slot, che tra le altre cose risulta l’unico negativo tra i quattro casinò tricolori, il Casinò di Venezia, anche senza alcun aumento per tale settore, continuerebbe ad avere la leadership del settore. Le slot per il 2015 si fermano a 50.653.000 euro contro i 54.919.000 euro del 2014 che significa il 7,8 percento in meno dell’anno precedente e che si traduce in 4,2 milioni di euro in meno.
A questo aspetto avevamo già fatto cenno nel corso dell’analisi del risultato del casinò veneziano. Nonostante tale flessione l’anno chiude con un meno tre milioni. Ciò significa che i giochi lavorati godono di buona salute tanto che la francese riesce a crescere di ben due milioni, la fair di 700.000 euro e il punto banco di 1,2 milioni di euro. Soffre il black jack che diminuisce la sua capacità di introiti di 1,6 milioni.
Il 2016 sarà un anno difficile e la casa da gioco dovrà camminare da sola perché non saranno più previste ricapitalizzazione da parte della proprietà così come già dichiarato dal sindaco Luigi Brugnaro. Per il nuovo consiglio di amministrazione e per il nuovo direttore che verrà (se verrà!) saranno mesi difficili e dovranno dimostrare che il casinò veneziano è ancora in grado di poter dare molto alla città.
 
QUALCHE VALUTAZIONE - Per l’anno appena iniziato sono da fare valutazioni diverse e iniziare a dare corpo a quei numeri che, apparentemente, possono fuorviare una prima lettura di positività o negatività delle varie aziende.
Per fare una analisi più puntuale e accurata sarà necessario andare a vedere meglio i bilanci di ogni casa da gioco perché questo è il vero indicatore dello stato di salute delle aziende.
Come abbiamo già fatto presente in un nostro editoriale, le aziende casinò devono scendere nel mondo terreno e affrontare le difficoltà come una qualsiasi altra azienda. Per troppi anni sono state 'tutelate' sia dai rispettivi enti proprietari e sia da una forma ideale che poneva soltanto il mancato conseguimento degli incassi imputabili alla crisi. Poi il tiro si è spostato e il mancato conseguimento poteva essere imputato alle pretese economiche dell’ente proprietario. E poi ancora altre giustificazioni come ad esempio la limitazione del contante o alle varie situazioni meteo, tutte cause che hanno trovato terreno fertile per giustificare i minori introiti o le la contrazione di incassi per le case da gioco italiane.
Insomma una serie di motivazioni più o meno plausibili ma che in un’azienda normale vengono superate dalle reali capacità dei manager che la guidano.
In più c’è stata poi la 'strategia' di tarare gli incassi rispetto al budget di previsione. Anche qui si è aperto un nuovo modo per una gestione più difensiva dove il budget di previsione veniva stabilito al ribasso in modo tale da poter rimanere entro determinati limiti per far comprendere la bontà e la capacità della gestione.
Purtroppo tutte queste alchimie pseudo contabili hanno avuto un effetto positivo sulle varie proprietà che, non essendo esperte del settore, hanno sempre manifestato buoni apprezzamenti per i manager a capo di tali partecipate anche se poi il dato di fatto è sempre stato quello di intervenire con ricapitalizzazioni o con stanziamento di fondi governativi o locali  per delle apparenti 'partite di giro'.
Naturalmente non possiamo fare previsioni di come potrà essere il 2016. Ci sono fattori che nel 2015 non erano presenti come la limitazione del contante o come il cambiamento dei vertici nelle aziende.
Crediamo però che il 2016 sarà l’anno della verità e ognuno dovrà pensare e agire come una qualsiasi azienda,  lasciando alla proprietà i giudizi sui numeri che verranno generati a meno che non venga gettato un salvagente da parte del Governo con la costituzione della super società Casinò Italia.

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