Case da gioco, quale futuro? Cosa vuoi fare da grande? La seconda domanda la si fa al bambino: un tempo un maschietto avrebbe risposto il pompiere o qualche mestiere che destava interesse e curiosità, in altre parole costituiva un elemento di attrattiva.
Bene questa è la qualità alla quale un casinò non può, nel modo più assoluto, rinunciare, pena essere, a mio avviso, fuori dal mercato.
Ma essere attrattivi nei confronti di tutti, grandi e piccoli giocatori e rispettivi accompagnatori non necessariamente amanti del gioco d’azzardo mi pare il dovere al quale non ci si dovrebbe sottrarre.
La tanto decantata diversificazione non può avvenire solo ed esclusivamente con il gioco cercando in tutti i modi di adeguare, come è giusto e corretto, l’offerta alla domanda; spettacoli di vario genere, occasioni sportive di sicuro interesse, cene a base di piatti e vini regionali e gare, tra giocatori online dal vivo e in loco e, perché no, eventi culturali.
Quindi la disponibilità di un teatro, di un ristorante e di un hotel che possa corrispondere alle esigenze di una clientela di qualità. Che dovrebbe avere i numeri per poter tranquillamente veder realizzata la necessaria ripartizione del rischio.
Non si può ignorare la rilevanza di un festival della canzone, del fatto che il casinò disponga di un teatro e di un ristorante stellato; è doveroso considerare la reale possibilità di fruire di un complesso alberghiero di qualità collegato direttamente con le sale da gioco e spazi da destinare all’incremento dell’offerta sia di gioco sia di altro nell’ambito della diversificazione dei servizi (è solo un esempio).
Forse il discorso non è completato senza mettere in evidenza la presenza di alcuni giochi che, al momento, possiamo considerare di nicchia quali i cosiddetti tradizionali ma che, appunto per la loro definizione, sono in grado di dar vita ad una frequentazione di assoluta qualità e minore quantità.
Molto probabilmente l’attivazione di alcune possibilità di gioco potrebbe abbinarsi ai fine settimana o particolari occasioni, quelle già accennate e i periodi classici delle vacanze. Mi scuso se in quanto precede c’è o vi si può trovare un ricordo dei miei e non solo tempi passati, credo possa essere preso in esame il presentato clima operativo che, parzialmente e nemmeno tanto, attualmente esiste.
Passo ad esaminare i giochi tradizionali che qualcuno distingue come francesi: roulette e chemin de fer e li si può trovare in quasi tutte le case da gioco; non vi comprendo il trente et quarante, attualmente in esercizio solo al casinò di Campione con uno scarso risultato, ciò forse perché a suo tempo non mi piaceva e ritengo non piaccia più a molti.
La roulette francese, invece, non è presente a Saint Vincent nel 2022 e lo era nel 2019; la sommatoria della roulette tradizionale e della fair nel 2019 è superiore a quella della sola fair nel 2022.
Non pretendo di aver colto nel segno immaginando, come sto facendo, il futuro prossimo delle case da gioco che nel comparto turistico incidono in modo rilevante e potrebbero farlo di più. Mi permetto di caldeggiare la visione di un privé con tavoli di chemin de fer e di roulette francese, almeno due frequentati quando si fanno le carte.
|
2019
|
2022
|
differenza
|
Roulette francese
|
4.710.411
|
|
|
Fair roulette
|
5.219.468
|
8.817.310
|
-1.112.569
|
Chemin de fer
|
1.251.870
|
3.109.605
|
1.857.735
|
Punto banco
|
5.067.095
|
7.742.729
|
2.675.634
|
Black jack
|
2.491.451
|
3.652.013
|
1.170.562
|
Coerentemente non posso dimenticare che i giochi americani di cui sopra hanno dato buoni risultati ed il punto banco, in buona sostanza un sostituto anche se parziale dello chemin de fer del quale mantiene più o meno le regole di gioco, pare sia la dimostrazione che un certo indirizzo di politica produttiva possa essere accolto con cognizione di causa nel senso indicato.
A questo punto, senza ergermi ad esperto in materie nuove, penso che la vera differenza tra chemin e punto banco sia da ricercarsi nel desiderio di cimentarsi contro un altro giocatore nel primo caso e contro il banco nel secondo.
Desidero spendere poche parole a favore della roulette francese tradizionale pur conoscendo la più rilevante differenza con la fair: la preparazione dell’addetto alla tradizionale è più lunga e il costo del personale è più alto. Esiste, a mio personale avviso, una considerazione che potrebbe indurre ad ulteriori riflessioni: senza l’abilitazione alla roulette francese tradizionale è difficile pensare a poter usufruire di impiegati come capo partita allo chemin de fer.
Scrivo spesso, forse troppo, in argomento diversificazione dell’offerta, in particolare di gioco, non mi stancherò di raccomandare caldamente un ricorso importante al gioco online.
Le notizie a disposizione indicano chiaramente come questa tipologia abbia raggiunto cifre inimmaginabili qualche anno or sono e, nell’insieme, i giochi da casinò hanno la prevalenza assoluta.
Non si può fare altro che riconoscere il risultato citato e rendere più attrattiva la partecipazione organizzando gare e/o tornei inizialmente a distanza abbinando dei premi, ad esempio di partecipazione.
La domanda esiste ed ora si tratta di immettere sul mercato una valida offerta da esercitarsi dal vivo; rammento che un tempo si svolgevano gare di roulette e credo, ma non è la mia partita, sia possibile farle anche online.
Desidero concludere con l’invito ad informarsi sull'introduzione di giochi nuovi al casinò di Lugano dove è stata recentemente (giugno 2022) inaugurata una sala con un gioco nuovo cinese da affiancare al punto banco molto gradito ai frequentatori ai quali è dedicata la Oriental Room.