Il dove si vuole andare è una parziale incognita in attesa di avere maggiori riferimenti. Una cosa per me è abbastanza certa, le motivazioni che erano a conforto dell’istituzione delle case da gioco - anche se in effetti si parlava di mezzi per sistemare il bilancio dell’ente pubblico - mi pare abbiano subito qualche cambio di direzione.
Allorché scrivevo di “mestieranti” mi riferivo a professionisti capaci a gestire la vera e unica entrata di una casa da gioco cioè i ricavi derivanti dai tavoli più o meno moderni che sono in esercizio. Bene inteso, anche le slot sono fonte di reddito ma desidero parlare solo di giochi da tavolo dove il rapporto umano è più rilevante.
Alcune volte mi sembra che la sola certezza conosciuta sia la speranza matematica favorevole al banco e, quale incentivo per affidare incarichi particolarmente impegnativi con la tranquillità, che il banco non può perdere.
Non si riflette sul fatto che le entrate potrebbero non raggiungere il livello tale da garantire l’equilibrio gestionale. La soluzione che, purtroppo, si è notata in questi ultimi tempi è il ricorso al taglio delle spese, in specie, quella più comoda: il costo del personale. Dimenticando, nel contempo, che anche l’occupazione è un attivo nel bilancio dell’ente pubblico.
Non è sufficiente porre mente allo chemin de fer, gioco di circolo, ove la casa incamera una percentuale quando il banco vince quindi non può perdere come nei giochi di contropartita; non si può sottacere che nel gioco in parola spesso si ricorre alla concessione di credito.
Il non provvedere a incaricare un vero “mestierante” con un curriculum atto a dimostrare capacità, professionalità e risultati raggiunti nella propria carriera lavorativa non credo sia il massimo che di possa ottenere.
L’organizzazione del lavoro, della produzione e del controllo di quest’ultima sono capacità che non possono essere deficitarie, lo stesso dicasi per il modus operandi delle casse, dell’ufficio fidi e del collegamento tra dette mansioni. In buona sostanza avendo necessità di una informazione deve conoscere dove rivolgersi e in ogni momento.
La conoscenza del regolamento dei giochi è importantissima, capita che il cliente Vip voglia parlare con il direttore, in specie, a seguito di possibile contestazione; e se non proviene dalla gavetta manca l’esperienza.
Il vantaggio più rilevante per un “professionista” di gioco è quello di aver conosciuto moltissimi giocatori di un certo livello che, tra l’altro, sono motivo di una sorta di porta a porta utilissimo in momenti di stanca.
Quando la concorrenza è molta, vicina e preparata diviene indispensabile l’esperienza, la professionalità e una dote che non guasta mai: l’essere conosciuto da giocatori di un certo livello; un rapporto nel quale la stima reciproca è la componente di maggiore rilievo.
Ma in definitiva un solo pensiero dovrebbe, a mio avviso, occupare sia la proprietà sia i dipendenti, ovvero come raggiungere un accordo utile a raggiungere il vero scopo: il bilanciamento tra costi e ricavi tale da garantire da un lato un risultato economicamente valido per l’ente pubblico e, dall’altro, la continuità del fattore occupazionale diretto e dell’indotto.