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Casinò, proprietà e aziende alla prova controlli

29 settembre 2022 - 15:39

Ecco l'importanza dei controlli a posteriori nei casinò, un'obbligazione che chiama in causa proprietà e gestioni.

Scritto da Mauro Natta

Photo by Michał Parzuchowski on Unsplash

Ho scritto del controllo e, in questa occasione, passo a descrivere in quale modo possa effettuarsi, bene inteso come lo intendo personalmente e come l’esperienza e l’applicazione che già avviene mi suggeriscono.
Prima di proseguire vorrei chiarire che trattasi di un controllo a posteriori, ad esempio sei mesi, e che non riguarda i giochi elettronici per i quali è a mia conoscenza che sul mercato se ne trovino.

Tutti i giochi, che siano di contropartita o di circolo, sulla scorta di parametri che derivano dalle probabilità di vincita del banco, nei primi, o da percentuali varie che potrebbero appesantire il discorso, forniscono dati comparabili tra loro. Ebbene dette comparazioni forniscono indicazioni, sempre da controllare che non si riferiscano ad eventi eccezionali, atte a stabilire la regolarità del gioco e, conseguentemente, degli incassi. Non si può minimamente sottacere la rilevanza della natura giuridica di dette entrate.
È propriamente quanto immediatamente precede che obbligherebbe, per me obbliga, i due soggetti chiamati in causa: proprietà e gestioni ad attivarsi nel controllo. Uno concomitante solitamente integrato da un complesso di telecamere, l’altro susseguente come quello che tento di descrivere qui di seguito. 

Come si è compreso da un mio precedente articolo, nei giochi di contropartita il risultato si forma partendo dalla differenza tra la dotazione iniziale e la consistenza finale, poi si aggiungono algebricamente i contanti cambiati direttamente al tavolo dai giocatori e le eventuali aggiunte. Questa operazione determina la vincita o la perdita del tavolo; segue il conteggio delle mance (infatti si effettua, a mio avviso, tavolo per tavolo).
A questo punto possiamo usufruire di: risultato (vincita o perdita), dell’importo dei contanti rinvenuti nella apposita cassetta e delle mance del tavolo.
Detti elementi raccolti giornalmente e considerati dopo sei mesi saranno messi a confronto allo scopo di esprimere un primo giudizio in tema del controllo in discorso. Un giudizio che deve essere approfondito come si è detto in precedenza.

Nei giochi di circolo, invece, ciò che deve essere preso in considerazione è rappresentato dal risultato (cagnotte) e dalle mance anche queste contate tavolo per tavolo. Qui l’eccezionalità è che, di regola, in specie nello chemin de fer, più la partita è forte più basso è il rapporto tra mance e risultato.
Anche in un gioco di circolo i contanti possono essere cambiati al tavolo direttamente e prevedendo l’impiego di un bordereau ad hoc a cura dello changeur al momento che si reca alla cassa per il cambio unitamente al ripristino della dotazione, si può avere un ulteriore riscontro della qualità della partita.
Se la regolarità del gioco potesse controllarsi come negli Usa sarebbe meno laborioso; là non si cambia il contante se non al tavolo dove uno gioca e ci si reca alla cassa solo per convertire in contanti i gettoni rimanenti o vinti.
Ho fatto cenno, in precedenza, a una forma di controllo de visu che, solitamente, la proprietà organizza con personale proprio che, tra le altre incombenze, provvede al controllo delle dotazioni iniziali e delle esistenze finali. 

Personalmente ritengo che il dipendente della proprietà debba assistere al conteggio delle mance in quanto anche queste fanno parte delle entrate tributarie. È pur vero che una parte è a beneficio dei dipendenti tecnici ma la rimanente, anche se la proprietà la lascia nella disponibilità del gestore, agisce allo scopo di garantire l’economicità della gestione insieme alla percentuale dei proventi netti che il gestore trattiene come da specifica norma contrattuale.

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