Seguo con interesse e curiosità, probabilmente a causa del mio passato non recente come dipendente di casa da gioco e segretario nazionale di un sindacato, le vicende attuali del Casinò di Sanremo.
Due sono, per me, i motivi che mi attraggono particolarmente: le dichiarazioni del consigliere comunale Simone Baggioli e le indicazioni relative ai ricavi delle roulette francesi e fair dei mesi di settembre e ottobre 2021.
Non ho dubbi in merito alle accennate dichiarazioni in quanto sono fermamente convinto che, come spesso scrivo, la natura giuridica delle entrate di gioco derivanti al Comune dalla locale casa da gioco dovrebbe provocare una, per me logica, reazione di chi rappresenta il Comune ancor prima del consiglio di amministrazione.
Sicuramente è indimostrabile che i ricavi siano inferiori a causa della visione differente della roulette tradizionale e delle sue conseguenze; in ordine ai cosiddetti proventi aleatori il discorso cambia. Il Comune dovrebbe rifletterci di più di quanto mi pare abbia fatto, bene inteso a mio modo di vedere.
E' normale che l’assenza nella vicenda del sindaco e del consiglio di amministrazione, che tuttavia l'11 novembre incontrerà i sindacati, generi malcontento nei dipendenti, in specie alla luce dei dati pubblicati in merito ai ricavi delle roulette, sia francesi sia fair.
Non essendo in possesso dei dati di cui sopra non posso esprimermi sulle percentuali e, tanto meno, sulle considerazioni espresse,dopo il 6/11 dalle organizzazioni sindacali.
Avendo a disposizione un dato del 2020 relativo al mese di settembre lo espongo di seguito: roulette francese 249.635, fair 50.365 per un totale annuo di 2.199.101,50 (francese) e 311.442,50 (fair). Il mese di ottobre del 2020 non è stato completamente lavorativo.
Se i rappresentanti del personale hanno evidenziato la percentuale del 82,50 con i dati a disposizione c’è da credere che corrisponda al vero anche perché, se così non fosse, si esporrebbero a critiche pesanti.
Per la mia passata esperienza non riesco a comprendere una situazione nella quale non si ritenga utile una aperta discussione sulle motivazioni a conforto delle rispettive posizioni.
Sia subito chiaro, e d’altra parte non potrebbe essere assolutamente il ruolo che mi compete, che non intendo suggerire alcunché alle parti in causa credo, invece, che una mediazione posso essere cercata e trovata.
Per quanto mi rammento, e le occasioni negli anni sono state molte, la ricerca di un compromesso è l’unica strada perseguibile. Trovare una soluzione utile per tutti diventa un imperativo anche a causa dei molteplici interessi coinvolti.
La ferma volontà di ciascuna delle parti di rimanere sulle proprie posizioni non porta a niente altro che ad un danno economico per il Comune e per i dipendenti; permettetemi di aggiungere per l’immagine di Sanremo ove mio pare ha lavorato sino al 1946, se ricordo bene.