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Casinò tra pubblico e privato: il controllo resta prioritario

18 marzo 2023 - 09:12

Nel dibattito sulla gestione pubblica o privata dei casinò, attenzione sempre massima deve essere prestata ai controlli.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Silver Works su www.pexels.com

Foto di Silver Works su www.pexels.com

Ho letto ultimamente ma, purtroppo, non è la prima volta dell’abbinamento tra case da gioco e malavita. 
Certamente non si può negare che in passato, più o meno recente, siano accaduti episodi tali da poter aver fatto accostamenti in merito; è innegabilmente la verità e non ci si può nascondere.
È altrettanto vero che i mezzi per rendere certi episodi meno possibili esistono e, nel lontano 1992, rileggendo i progetti e i disegni di legge depositati alla Camera e al Senato della Repubblica ne sono stati proposti più di uno.

Cominciando da ciò che già esiste si può citare la effettiva possibilità di impedire l’accesso alla casa da gioco ad un ludopatico (soggetti fragili, ndr) con una comunicazione scritta in tal senso anche da parte dei famigliari; non è permesso l’ingresso ad una casa da gioco italiana ad un minorenne, e non è di poco momento pensando che potrebbero frequentare o frequentano, con falsi documenti, altri siti compresi quelli online.

Ma passiamo alle proposte accennate precedentemente: l’albo dei gestori, quello del management e dei dipendenti. 
Non c’è dubbio che, stabilendo le qualità morali, professionali e quanto altro sia ritento valido allo scopo si possono ragionevolmente ridurre eventuali pericoli e infiltrazioni. 
Non mi pare il caso di sottacere che tramite la previsione, per legge, di tipologie particolari societarie e di gestione possa contribuire nel senso indicato.
Per esempio, e ricordo di aver letto qualcosa di simile in un progetto di legge, la impossibilità di cedere le azioni a chiunque non risponda alle qualità richieste, neppure morti causa. In questo ultimo caso si potrebbe prevedere, se possibile, una diminuzione del capitale sociale o una ripartizione pro quota ai rimanenti azionisti.

Tipologia societaria: azionariato misto, privato e pubblico come, a esempio, in Germania.
Tipologia gestionale: il controllo dell’ente pubblico non in qualità di azionista della società di gestione ma di proprietario e titolare dell’autorizzazione e in virtù della natura giuridica delle entrate che gli derivano dalla casa da gioco.
In argomento “società mista” a maggioranza capitale privato (60 e 40 percento) una possibilità si riscontra nella composizione del consiglio d’amministrazione nel quale la proprietà concedente potrà imporre il o i consiglieri da reperirsi certamente in esperti del settore e che rispondono a quanto richiesto dalla vigente normativa; per non parlare del collegio sindacale.
La possibilità di utilizzo della casa da gioco a fini di “lavaggio” del contante di dubbia provenienza potrà essere minimizzato dall’individuazione del percorso del contante che, solitamente, si usa prelevare in banca in occasione dei fine settimana o di particolari manifestazioni. 
Ma, al tempo stesso, si deve ricordare che la limitazione all’uso dei contanti, sia che si portino alla cassa di sala o al tavolo per cambiarli in gettoni sia che si incassino dalla cassa di sala, forma una discreta barriera al piccolo riciclaggio. 

Un capitolo a parte meritano le operazioni di cambio assegni effettuate all’interno delle case da gioco. Il giocatore che usufruisce di questo servizio potrà ritirare, decurtare o  lasciare in caso di perdita il titolo di credito e le operazioni relative non possono che avvenire presso l’ufficio. È più che normale il controllo stringente su dette operazioni.
D’altra parte è noto che in tutte le case da gioco esiste un sistema di videosorveglianza mirata alla sicurezza e alla tranquillità dei giocatori. Il tutto, come è di facile comprensione, concorre a rendere il servizio alla clientela sempre più performante.

Chiaramente quanto precede non è che una parte di quello che si può mettere in funzione con i dovuti accorgimenti perché, a mio modo di vedere e invitando a consultare i diversi progetti e disegni di legge citati, le case da gioco possano essere impiegate per quello che, a suo tempo, è stato l’imput che le ha suggerite.
In chiusura mi permetto una domanda: in tutte le altre occasioni di gioco d’azzardo che sono accessibili quali sono possibili le forme di controllo alle quali si è fatto cenno? 

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