Evasione fiscale, imprenditore in carcere e acquisizione documenti in due casinò
La Guardia di finanza arresta un imprenditore agricolo responsabile di sottrazione fraudolente al pagamento delle imposte ed effettua acquisizioni documentali in due casinò.
Scritto da Amr
© Guardia di finanza - Sito ufficiale
“Perquisizioni e acquisizioni documentali presso enti pubblici e due casinò, nonché il sequestro preventivo in via diretta, finalizzato alla successiva confisca, anche per equivalente, di immobili, beni aziendali, quote societarie, beni preziosi e somme di denaro, da eseguirsi sui beni intestati e/o nella disponibilità dello stesso indagato e di un Consorzio fino a concorrenza di 1 milione di euro circa”. Questo, quanto disposto dalla Procura della Repubblica di Pavia contemporaneamente al provvedimento cautelare in carcere nei confronti di un imprenditore agricolo di Pavia, residente, si legge in una nota della Guardia di finanza, fittiziamente all'estero.
L'attività di indagine è scaturita dagli approfondimenti che hanno riguardato l'appalto da 193mila euro per la riqualificazione dell'are verda al confine con il Navigliaccio dove, nel biennio tra il 2021 e il 2022, avrebbe dovuto essere eseguito un intervento di piantumazione dell'area denominata Parco Moruzzi. I lavori furono aggiudicati dalla Società Floricoltura San Donato, ma di fatto illecitamente assegnati all'imprenditore agricolo per circa 132mila euro.
Ad aprile la Società si è attivata per porre in essere le condotte riparatorie previste dal Dlgs 231/2001, iniziando la riqualificazione del Parco al tempo non avviata.
Gli approfondimenti investigativi sul conto dell'imprenditore agricolo hanno consentito di accertare che lo stesso aveva un debito erariale di circa 1 milioni di euro e che aveva dismesso nel contempo beni strumentali e disponibilità finanziarie, oltre a rendersi responsabile della condotta di autoriciclaggio, emettendo fatture per operazioni inesistenti nei confronti di una società aggiudicataria di una commessa pubblica.
Lo stesso sarebbe anche stato cliente dei due casinò italiani, e da qui la disposizione di perquisizioni e acquisizioni presso le due strutture.
Una di queste è il Casinò Campione d'Italia: “Si tratta delle consuete indagini che la Guardia di finanza fa sui clienti del Casinò, chiedendo documentazioni sugli accessi e sulle giocate di una certa persona che ne risultava frequentatrice. Il Casinò ha fornito come sempre la massima collaborazione, attualmente è una casa di cristallo anche perché è sotto controllo da parte del tribunale”, spiega il presidente Mario Venditti.
L'altro è il Casinò di Saint Vincent, che mantiene la più ampia discrezione ma anche la massima disponibilità, in casi come questi, nei confronti delle forze dell'ordine.