Forse non tutti sono propensi a condividere ciò che scrivo di seguito ma la penso in questo modo e la passata esperienza dal 1959 al giugno 1994 mi conforta.
Si parla della scelta in merito alla tipologia di gestione per il casinò di Saint Vincent, se pubblica o privata. Sono convinto, anche perché i tempi che sembrano avvicinarsi me lo suggeriscono stante la situazione economica che si potrebbe presentare, che la più rilevante differenza risieda nella maggiore propensione del privato nell’assumersi il rischio di impresa, nel caso specifico intendo la concessione di credito, bene inteso a ragion veduta.
Sicuramente devo ammettere che anche il pubblico, nella gestione di una casa da gioco, deve ponderare il rischio dell’anticipo su titoli di credito ma, allo stesso tempo, non si potrà non ammettere che il pubblico deve considerare in modo diverso lo specifico rischio di impresa.
Dopo questa breve ma necessaria premessa cerco di approfondire il pensiero che mi ha indotto a scrivere: la ripercussione più importante nel tema in discorso e che sotto nomi diversi possiamo individuare, e che personalmente trovavo, nel bordereau di cassa alla voce “gettoni a mani clienti”.
Tutti o quasi conoscono che in occasione di particolari manifestazioni le gestioni offrono ospitalità ed altri servizi alla migliore clientela alla quale non possono farne mancare uno quale il cambio assegni. Tra l’altro non va sottaciuto il limite nell’uso del contante e, conseguentemente, è ragionevole pensare che il servizio accennato assume la caratteristica di normalità.
Ciò che ha influito sull’argomento in discorso è una particolarità che avevo notato nelle norme che regolavano i rapporti economici tra la proprietà e la gestione: un contributo, se ben ricordo, credo in considerazione del fatto che il rischio di impresa si incrementava e, proprio per questo, il concedente poteva fruire di una più cospicua ripartizione dei proventi quale tassa di concessione. Mi corre il dovere di specificare che la tassa di concessione teneva conto dei proventi di gioco a prescindere dall’esito conseguente alla concessione di credito. Mi concedo oggi, come allora, una considerazione in merito all’articolo 1933 del codice civile in tema di obbligazioni naturali.
Chiaramente non desidero altro che rammentare una particolarità, che gli ultimi anni di servizio come cassiere di sala nell’indicazione dei gettoni a mani clienti, ovvero il mancante temporaneo nelle riserva alla chiusura del venerdì in quanto adoperati nell’operazione di cambio assegni alla migliore clientela.
In estrema sintesi mi pare lecita la domanda: quale era lo specifico scopo di conoscere il movimento dei gettoni della riserva in occasione delle particolari manifestazioni indubbiamente mirate alla produzione?
Molto probabilmente, dopo aver considerato tutti i risultati a portata di mano, quale era stato l’esito della manifestazione e, in particolare, un primo impatto sul tema che non può e non deve mancare ad ogni verifica immediata della situazione: il ritorno dell’investimento.