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Il giusto approccio per il controllo dei casinò e le entrate nei Comuni

11 febbraio 2022 - 09:48

Le dichiarazioni del sindaco di Campione, Roberto Canesi, offrono spunti di riflessione sulla corretta gestione e controllo dei casinò.

Scritto da Mauro Natta, esperto di gaming e gestione casinò

All’indomani degli accadimenti sul territorio del Comune di Campione d'Italia e attorno alle vicende del casinò locale, ci si chiede se è obbligatorio avere in servizio nella casa da gioco il corpo dei Controllori comunali. Una domanda a cui è difficile rispondere. Diverso, invece, se ci si chiede se le entrate derivanti al Comune dalla casa da gioco hanno necessità di controllo: in questo caso la risposta è senza dubbio affermativa.

Innanzi si dovrebbe considerare la natura giuridica delle entrate in questione. Questa, ad avviso di chi scrive, per definizione, è insita nel dettato del Decreto legge n.319/86 (convertito in Legge n.388/86), relativo alle entrate tributarie. Stante la natura giuridica si ritiene infatti che il controllo sia obbligatorio. L’ente pubblico è il proprietario della casa da gioco e, al tempo stesso, come nel caso di Campione d’Italia, socio unico – credo - delle società di gestione.
Il controllo che, tra le norme previste contrattualmente tra proprietà e società di gestione, può essere specificato per quanto alle modalità di esecuzione, è mirato alla regolarità del gioco e degli incassi. Tale controllo si può naturalmente svolgere con diverse procedure, alcune delle quali possono essere qui proposte con convinzione, avendo certezza ed evidenza dei buoni risultati.
I ricavi del gioco sono il “netto”, cioè quello strettamente riferito al tavolo da gioco, e il cosiddetto “lordo”, cioè la quota comprensiva delle mance per la parte spettante alla proprietà. Mi piace rammentare il dettato del Decreto Luogotenenziale con il quale sono state considerate, in deroga alle vigenti leggi, le case da gioco quale fonte economica per addivenire ad interventi sui bilanci dal 1927 in poi, per Campione 1933.
Il controllo in parola si svolge in due tempi: uno concomitante e l’altro susseguente. Il primo consiste nella assistenza alla partita da parte dei controllori, il secondo nel mettere a confronto i dati relativi a tutti i giochi, cioè il rapporto tra mance ed introiti, tra introiti e contanti cambiati al tavolo dai giocatori ed altro ancora. Si tratta di elementi tutti ricavabili dalla documentazione dei risultati conteggiati tavolo per tavolo prima ancora che gioco per gioco sia per il netto sia per le mance.
Chiaramente il controllo concomitante potrebbe esercitarsi parzialmente con le telecamere in uso, ma sono tante le eventualità in cui questo non è possibile, un esempio tra tanti: le aggiunte si tavoli di contropartita.


Quello susseguente, che per i suoi risultati accessori utili alla gestione (marketing, investimenti mirati, ecc.) si dimostra di sicuro interesse, potrebbe fondarsi sulla trasmissione dei dati richiesti, al momento della rilevazione, ad un programma in dotazione della proprietà e, al tempo stesso, al programma in dotazione alla gestione. Quest’ultima può implementarlo sulla scorta delle proprie esigenze e i dati non possono essere modificati.

Come affermato in precedenza tutte le entrate sono di proprietà dell’ente pubblico che a sua volta, per assicurare alla gestione la propria funzione specifica, la autorizza a trattenere una parte dei netti e la totalità delle mance che non sono di competenza dei dipendenti tecnici addetti ai giochi lavorati.

In ultimo, non sicuramente per rilevanza, si può pacificamente ritenere che sia il Comune che la società di gestione, come si è visto con qualche risultato in più ottenibile dai dati già raccolti nel programma, possono essere certi che, in caso qualche risultanza fosse da controllare, tutti gli elementi sono a disposizione. Naturalmente la contabilità relativa a tutti i risultati di gioco deve essere consultabile. Non sfugge tuttavia che, se la documentazione di cui in precedenza fosse accompagnata da una relazione sulla qualità e l’intensità della partita, si avrebbe a disposizione un elemento di giudizio supplementare.
Riassumendo il concetto e ampliandolo, con lo scopo dichiarato di evitare i “potrebbe” e per avere una discreta garanzia che il gioco sia regolare, è consigliabile che i dati vengano registrati da due strutture autonome ed indipendenti. Il confronto dei risultati dovrà poi necessariamente corrispondere. Se il controllore e il controllato giungono al medesimo risultato, ben difficilmente potranno emergere irregolarità o altre defenzioni. Visto che non necessariamente potrebbero rilevarsi delle irregolarità, ma anche semplici errori di registrazione anche commessi in buona fede, che potrebbero favorire alcuni all’insaputa di altri.

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