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Politiche produttive e controllo regolarità gioco, i due assi dei casinò

14 marzo 2023 - 11:34

Nei casinò grande attenzione deve essere prestata alle politiche produttive e al controllo della regolarità del gioco.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Derek Lynn su Unsplash

Foto di Derek Lynn su Unsplash

La rilevanza dei numeri e se trattasi di percentuali, forse, è ancor maggiore.
Sicuramente in una casa da gioco non sono impossibili preventivi magari basati su dati storici ma senza alcuna pretesa che in fondo siano rispettati.  Non siamo nei bilanci ove si può intervenire con una variazione di bilancio. In una attività dove la probabilità è, nei giochi di contropartita, a favore del banco così come nei giochi di circolo, ove la casa non può perdere, non si può anticipatamente conoscere la qualità e l’intensità della partita allo scopo di prevedere la vincita o  la cagnotte. Idem dove il vantaggio del banco, come nelle slot, è dato dalla differenza tra il giocato e il pagato, non è semplice avventurarsi in previsioni.

Pare che il recente passato abbia insegnato chiaramente un concetto: nelle convenzioni tra ente pubblico e società di gestione la strada unica rimane quella di stabilire una percentuale sui proventi netti che la gestione, qualunque sia la forma societaria ed il capitale impiegato. Ciò appunto per la evidente difficoltà di prevedere l’importo dei ricavi.
Molto probabilmente è più agevole operare sui costi stante che dipendono dalla entità dei ricavi effettivi.
Come spesso, forse troppo, ho sostenuto che i raffronti tra alcuni componenti dei risultati di gioco hanno una valenza certa in tema di controllo sulla regolarità del gioco e degli incassi, preferibilmente nei giochi da tavolo, mi sento di poter integrare il discorso passando all’incidenza di un gioco da tavolo sul totale di questi e delle slot sul totale dei ricavi.
In aggiunta, anche se come sempre ho scritto, trattasi di un dato prettamente statistico, l’importo teorico della perdita al gioco, distinguendo quali, per ogni frequentatore.
In precedenza ho accennato a ricavi effettivi intendendoli depurati da eventuali difficoltà ad incassare assegni o altri titoli di credito. Al proposito mi pare di ricordare che, in un caso di gestione affidata al privato, detta eventualità trovava  riscontro e conforto in un contributo a fondo perso e forfettario. D’altra parte era anche corretto e giusto stante che il concedente ne aveva comunque un beneficio ed il concessionario si assumeva il rischio, la perdita eventuale o parziale nel ritardo o  nella non sempre completa liquidazione.
 

Ma quale significato possiamo trovare nell’incidenza dei ricavi slot sul totale?
Senza dubbio la qualità del gioco che, il possibile confronto tra ricavi e frequentatori potrebbe confermarci e, se accompagnato da un calo di giochi da tavolo dopo aver verificato di quali si tratti, passare a un altro raffronto.
I casi più interessanti sono due: uno di politica produttiva, l’altro che incentiva a provvedere a un più accurato controllo sulla regolarità del gioco. Come è già stato accennato si impone una continua attività mirata anche dovuta, non mi stancherò mai di ripeterlo, alla natura giuridica delle entrate in discorso.

La politica produttiva potrebbe non aver posto l’attenzione su alcuni fatti quali la mancata apertura di tutti i tavoli previsti, la scarsa frequentazione di un gioco rispetto ai precedenti periodi o, ancora, la segnalazione di alcuni frequentatori volta ad evidenziare qualcosa che può essere sfuggito.
Ma se la incidenza dei ricavi slot sul totale aumenta e contemporaneamente, i proventi netti di un gioco, in specie se di contropartita, diminuiscono e si nota un incremento percentuale nel raffronto tra mance ed introiti, allora scatta il momento irrinunciabile e irrimandabile del controllo a posteriori in merito alla regolarità del gioco.
Ecco la principale motivazione per la quale, pur correndo il rischio di venire additato come il solito noioso, ritorno spesso e volentieri su determinati argomenti.
Le motivazioni per le quali sono portato a ripetermi sono ormai più che note, ora ne vorrei aggiungere un’altra: operando nel modo e con le modalità descritte non potrà mai accadere di venire incolpati per non aver agito correttamente.

Chiaramente non si può credere che un certo agire ed una simile e grande responsabilità sia da attribuirsi se non ad una squadra professionalmente adeguata, sorretta, in primis, da reciproca stima che soltanto esperienza e  conoscenza provvedono a formare. 
Non vorrei passare, anche per poco tempo, quale pessimista ma la situazione non mi pare la migliore per il futuro delle case da gioco, più che altro per la sensazione che non si intenda prendere iniziative in merito. Questa è la principale motivazione che mi spinge a scrivere, magari ampliandoli, di argomenti assolutamente non nuovi.

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