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Riordino casinò, le necessità del settore e le scelte politiche

31 maggio 2023 - 15:25

Ecco cosa serve ai casinò italiani in vista di un loro riordino, tra scelte politiche e tecniche.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Wesley Tingey su Unsplash

Foto di Wesley Tingey su Unsplash

Certamente la riattivazione di Federgioco avrebbe, per me, un grande vantaggio quello di non dover fare i salti mortali o farli fare ad altri, vecchie conoscenze e/o ex colleghi; meno male che ho ancora un piccola documentazione da consultare, all’occorrenza.
Ma il mondo dei casinò terrestri di cosa necessita per la mia esperienza?
Una legge organica come ha raccomandato più vole la Corte Costituzionale; un organo di controllo sui materiali di gioco, sulla percentuale a favore del banco (si veda quanto contemplato in Inghilterra) e sulla regolarità del gioco e degli incassi;
una regolamentazione per iscriversi all’albo di gestori e, forse, per la classe dirigente;
le qualità indispensabili per ottenere l’autorizzazione annuale o stagionale se quello è previsto.
Il restante riguarda più la sfera politica che quella tecnica ragion per cui i progetti  e i disegni di legge presentati in Parlamento dal 1992  ad oggi possono pienamente essere oggetto di discussione salvo aggiornamento delle leggi allora in vigore.
Un solo argomento mi interessa particolarmente come lo è sempre stato e da quando mi diletto a scrivere in tema di case da gioco ancor di più: il controllo di cui ho fatto cenno precedentemente sulla regolarità del gioco e degli incassi.
Un brevissimo accenno alla proprietà dell’immobile e delle infrastrutture indispensabili a svolgere proficuamente l’attività: esclusivamente pubblica altrimenti il gestore non potrebbe o quasi cambiare.

Il controllo di cui trattasi discende a mio avviso dalla natura giuridica delle entrate in discorso cioè tributaria (L. 488/86) e si divide in due tipologie distinte: una concomitante e l’altra susseguente.
La prima nasce dalla imprescindibile necessità che nessun tavolo possa essere aperto o chiuso senza la presenza di un rappresentante del concedente e che allo svolgimento della partita debbano essere presenti in numero sufficiente i citati rappresentanti.
La seconda trae origine dalla possibilità matematicamente certa che il raffronto di alcuni dati può dare l’indicazione che sia più che necessario provvedere ad una verifica, a posteriori, dell’accaduto in sala giochi.
Non si tratta di esigere una procedura speciale da parte del gestore ma di raccogliere i dati, che in ogni caso lo dovrebbe fare, alla presenza dei rappresentanti dell’ente pubblico.

Certamente, con lo scopo di creare il miglior modo di lavorare all’ente di controllo, questa metodologia, della quale si allega copia esclusivamente come oggetto di studio, dovrebbe essere adottata comunemente. 
Bene inteso salvo modifiche adottate di comune accordo. 

IL CONTROLLO A POSTERIORI SULLA REGOLARITA' DI GIOCO E INCASSI - Premesso che il controllo in discorso si potrebbe svolgere, solitamente, ogni 6 mesi (non è consigliabile un periodo più lungo) e che, relativamente ai tavoli di contropartita, si svolgono le seguenti operazioni:
in apertura: controllo della dotazione iniziale,
in chiusura: controllo della consistenza finale,
conta dei biglietti cambiati direttamente al tavolo dai giocatori in cassa centrale,
annotazione sul bordereau del tavolo di aggiunte eventuali accompagnate da documentazione cartacea a due firme,
risultato (attivo o passivo) del tavolo,
conteggio delle mance con relativo bordereau,
archiviazione dei documenti: aggiunte cambi al tavolo, ecc.,
archiviazione della nota eventuale da parte del capo tavolo.
Quindi, è indispensabile che i bordereaux delle mance siano redatti  tavolo per tavolo e vengano conservati per 12 mesi (tempo identificato ad esempio). In seguito di potrà, se del caso, effettuare un confronto tra i due documenti (tavolo, cambi compresi e mance) in relazione alla loro composizione.

Il controllo sulla regolarità del gioco nei giochi da tavolo, in particolare di contropartita, si effettua:
- confrontando le mance con gli introiti,
- confrontando gli introiti con i biglietti cambiati al tavolo, 
- confrontando la composizione in gettoni al momento della chiusura e quelli risultanti dal bordereau delle mance, se del caso,
verificando l’eventuale nota del capo tavolo inerente la qualità della partita (intensità, cambio minimo di gioco, ecc.).
Nei tavoli di giochi di circolo, rileva la durata e la qualità della partita. Per questo è importantissimo che lo changeur compili un buono di cambio dove registra quanto uscito (contanti, placche e gettoni) e quanto richiesto alla cassa di sala (placche e/o gettoni), regolarmente a due firme per il controllo.
Alcune organizzazioni del lavoro prevedono la cassa amministrativa che assolutamente non ha contatti con la clientela, i cambi derivanti da giochi di circolo non devono effettuarsi con detta cassa.
I documenti redatti dallo changeur devono compilarsi obbligatoriamente anche per l’ultima operazione (chiusura del tavolo). Devono essere controllati, anche questi, dal controllore dipendente dalla proprietà.

A seconda dell’esistenza della cassa amministrativa e della cassa di sala, l’integrazione ai tavoli sarà affidata alla prima. I gettoni delle mance potrebbero essere convogliati alla cassa di sala (in chiusura dei tavolo di contropartita e di quelli di circolo) per la trasformazione in contanti o valori diversi delle quote spettanti ai beneficiari. Non intendo entrare nella organizzazione del lavoro ma per il rilievo dei gettoni a mani clienti può essere molto interessante. 
Anche la cassa amministrativa ha una dotazione fissa, in gettoni, che viene integrata giornalmente da quella di sala per l’esigenza di conoscere l’importo dei gettoni a mani clienti. Infatti è sufficiente por mente  alla rilevanza di placche mancanti al venerdì notte in specie se l’ufficio fidi ha concesso crediti eventualmente non utilizzati per il gioco.

I dati a disposizione risultano:
Dotazione iniziale  (somma algebrica) consistenza finale, oppure,
Dotazione iniziale + aggiunta al tavolo (somma algebrica) consistenza finale, oppure,
Dotazione iniziale – contanti cambiati al tavolo (somma algebrica) consistenza finale.
Dal bordereau del tavolo si evince la composizione, in placche e gettoni, della consistenza finale;  idem per quanto alle mance in gettoni. 
L’importo dei biglietti cambiati al tavolo direttamente dai giocatori risulta dal documento redatto in cassa centrale detta anche sala conta, lo stesso dicasi per l’eventuale aggiunta, così viene rilevato il risultato del tavolo (vincita o perdita).
A questo punto abbiamo a disposizione: il risultato del tavolo, l’importo delle mance (che, logicamente, devono conteggiarsi tavolo per tavolo), l’importo dei biglietti.
Bene inteso stiamo parlando di controllo susseguente e, sulla scorta del vantaggio del banco, del rapporto tra introiti e mance e tra introiti e biglietti, siamo sulla strada giusta per la verifica che abbiamo intrapreso. Se del caso possiamo prendere in visione i dati di chiusura del tavolo e delle mance come già accennato (composizione in gettoni).
Tanto per fare un ovvio esempio: nella roulette francese la speranza matematica del banco si concretizza, sul pieno, con 36/37 e per il giocatore 1/37, i numeri sono 36 più uno zero. Nell’americana, invece, abbiamo 36 numeri più ero e doppio zero, la speranza matematica è, per il banco e sempre sul pieno 37/38 e per il giocatore 1/38.
E’ del tutto normale che la mancia si identifichi con quanto sopra; la proporzione tra le due roulette sarà X nella francese e 2/3 X in quella americana.

LA RILEVAZIONE DEL RISULTATO NEI GIOCHI DI CIRCOLO - La casa da gioco, nel caso in esame, mette a disposizione dei giocatori tutto quanto necessario (impiegati, carte e, il più importante, la sicurezza dello svolgimento) e, come compenso, incassa la cagnotte (percentuale) sul banco vincente.
Qui la proporzione tra cagnotte e mance è interessante e ha un riscontro certo e cioè che a partita piccola corrisponde una alta percentuale, a partita grande ed importante diminuisce anche di molto.
Forse perché con partita piccola sul tavolo ci sono “spiccioli”, forse per altro ma, è certo quanto precedentemente riportato. 
Chiaramente il mio scritto è frutto di esperienza i molti campi amministrativi e tecnici ma nel modo più assoluto non rappresenta un unicum ma quello che mi ha dato la soddisfazione di un buon funzionamento. Il mio solo e unico e dichiarato intento è stato quello di dimostrare la necessità di un valido sistema di controllo. 
                    

CONCLUSIONE E SINTESI - Ecco un parte delle motivazioni, da considerarsi quale prodotto della organizzazione del lavoro, a causa delle quali ogni documento, che riporti fatti economici e non, deve essere accompagnato da due firme: il concedente ed il gestore.
Ad ulteriore conforto di quanto affermato, e come esempi dei tanti possibili, mi permetto di sottoporre all’attenzione quanto segue:
- se una aggiunta al tavolo è effettuata solo sulla carta (i gettoni seguono altra via) il risultato del gioco certamente è falso; se al cambio al tavolo non controllano in due si può essere sicuri che l’operazione avvenga alla pari?
- se, alla chiusura, la consistenza in placche e gettoni non viene conteggiata dai due controllori come si può essere sicuri del risultato finale? L’errore potrebbe comunque avvenire ma, alla apertura seguente la dotazione iniziale non sarebbe corretta.
Desidero che quanto riportato sia considerato esclusivamente come il prodotto di un carriera lavorativa (cassa centrale, giochi francesi, cassa di sala) che l’esperienza mi ha permesso di evidenziare teoricamente alcune eventualità che non dovrebbero accadere. 
Chiaramente possono esistere sistemi differenti per il controllo in discorso e non lo dubito nel modo più assoluto, quello illustrato mi pare possa  funzionare egregiamente. 
Aggiungo, dato che potrebbe essere adottato sia dal gestore sia dal concedente,  che per il secondo certamente rappresenta e costituisce il punto di partenza per ulteriori approfondimenti di competenza esclusiva. 
In definitiva mi sono permesso di trattare, in via principale. l’argomento che nei diversi disegni e progetti di legge visionati nel 1992 ed anni seguenti non avevo trovato, ritengo in quanto problematiche prettamente tecniche e derivanti dall’esperienza specifica.

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