skin

Sale giochi Casinò St. Vincent vietate ai residenti: la 'legge' è uguale per tutti

12 gennaio 2024 - 10:44

Ai residenti in Valle d'Aosta è vietato l'ingresso nelle sale giochi del Casinò di St. Vincent, una norma che non conosce eccezioni.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Clarisse Meyer su Unsplash

Foto di Clarisse Meyer su Unsplash

Ci vuole pazienza, diceva mio nonno che aveva trascorso una gran parte della sua vita navigando. Era molto conosciuto forse anche per la sua filosofia: essere, prima di tutto, paziente. Era ben voluto e conosciuto tanto che, all’inizio del molo corto di Porto Maurizio, c’è una statua a suo ricordo e al museo navale un suo baule con i suoi attrezzi del mestiere.

La mia pazienza non è nemmeno lontanamente come quella di mio nonno, qualcuno dice che sono testardo così come lo ero prima e quando mi metto in testa una cosa divento cocciuto. Non ci posso fare nulla, quando non ci arrivo da solo cerco di arrangiarmi; l’ho fatto col computer e quel poco che mi serve lo faccio e se devo aggiungere qualcosa nella mia conoscenza cerco di risolvere il problema. Difficilmente chiedo un aiuto e, a volte, risolvo con un temporaneo abbandono dell’impresa.

Quando lavoravo una delle mie soddisfazioni era quella di vedere di fronte alla bacheca dello Snalc Cisal i colleghi che si alternavano a leggere le tabelle e le statistiche relative al mercato interno e nazionale. Devo ammettere che, allora, ero in possesso dei dati relativi al trend dei casinò italiani, ora è più difficile averli.

Nella mia carriera lavorativa, dal 1959 al 2000, ho ricoperto incarichi amministrativi e tecnici e, senza enumerarli, posso garantire che l’organizzazione del lavoro e della produzione e il controllo di quest’ultima non mi sono ignoti. Allo stesso tempo posso dire di aver messo a frutto le mie passate esperienze, e tra queste contabilità e bilancio, da pensionato e ancor ora che “gioconews casino” mi ospita gentilmente e colgo l’occasione per ringraziare la redazione che mi permette di raggiungere chi mi vuole leggere.

Lo stile e il modo che avevo all’epoca della richiamata bacheca continuo ad applicarlo e se avessi maggiori dati potrei ampliare maggiormente i miei articoli. Purtroppo posso essere noioso se spesso mi lamento di non possedere i dati separati di Venezia tra Ca’ Vendramin e Ca’ Noghera perché, avendoli, avrei potuto pubblicare le risultanze di una più ampia informazione, ma... pazienza. 
Di Venezia ricordo con piacere il periodo del 2001 come collaboratore del professor Gianni Corradini, le conoscenze con persone capaci con le quali intrattengo dei rapporti e le ottime mangiate di asparagi bianchi e di radicchio di Treviso, se la memoria non mi fa difetto al Ristorante della Stazione.

Rimanendo nel campo dei ricordi e della conseguente nostalgia ho chiesto, nella modalità consigliatami, il permesso di visitare le sale da gioco del casinò di St. Vincent dove ho passato circa quaranta anni e mi è stato risposto che l’accesso alla sala slot è possibile, ma solo quello, perché alla sala dei giochi da tavolo è vietato ai residenti.

Come ho citato scrivo su gioconews.it e non in esclusiva nella rubrica “l’esperto”. Il modo di esporre i risultati, allorquando si limitano ai giochi da tavolo per totali e alle slot machines con le presenze, non può che portare solamente a quello che narro.
La qualità del gioco potrebbe ricavarsi dalle risultanze dei singoli giochi da tavolo; se non trovo ciò che mi pare indispensabile non posso inventare nulla che non sia ricostruibile.

Sicuramente visitando la sala giochi con esclusione delle slot machines che, oltre tutto, non mi sono mai piaciute e non mi hanno minimamente interessato pur senza poter negare la loro rilevanza nel totale dei ricavi. 

Prima di continuare posso tranquillamente comprendere, dal terzo comma dell’art. 16 del Disciplinare: “I residenti in Valle d’Aosta possono accedere alla Casa da gioco in locali appositamente individuati e partecipare alle attività di gioco elettronico o ai tornei del cosiddetto gioco Poker Texas Hold’em periodicamente organizzati dall’Azienda” la decisione in merito alla mia richiesta.

Chiaramente potrei anche pensare che ciò che ho scritto e continuerò a scrivere non sia stato di gradimento a chi deve applicare gli articoli del Disciplinare ed in particolare il n.16 richiamato per quanto in discorso, sarebbe nell’ordine delle cose.

Aggiungo, e se qualcuno lo desidera è visibile a casa mia e la posso mostrare, che per un ex dipendente, anche se residente in Valle d’Aosta, titolare di un ringraziamento in data 20 dicembre 2000 a firma dell’allora presidente del Comitato di Gestione, dottor Alberto Arrigoni, forse si poteva anche fare uno strappo alla regola.
D’altra parte si dice che l’eccezione conferma la regola, probabilmente credo che non sarebbe la prima.

Certamente in una visita per veloce che possa essere non è possibile altro che vedere le differenze per pura curiosità anche perché dai miei tempi ad oggi le cose sono molto cambiate e Berta non fila più come un tempo lontano. Forse non è stato compreso il mio intento: la curiosità che non mi manca e non ho mai perso.

Credo che in molti abbiano preso visione delle trasformazioni avvenute nel totale dei ricavi e nella qualità del gioco per non parlare della incidenza dei proventi slot sul totale di questi che ultimamente ho pubblicato.

E che dire delle presenze? Le ho elencate, insieme ai risultati, nel modo che ritenevo e ritengo giusto per individuare le variazioni del trend e, forse, per dare una indicazione di massima per un futuro certamente non roseo che dovrà, a mio parere, trovare nella diversificazione dell’offerta le scelte di politica produttiva.

Non avevo e non ho alcuna intenzione di discutere delle scelte, di reperire informazioni, men che meno di esplicitare i miei convincimenti sulle questioni gestionali perché la cosa non mi riguarda. Alla mia età, 83 anni, posso ancora essere paziente per un po’, ma sono anche testardo!

Altri articoli su

Articoli correlati