Una sentenza "pesante", che farà giurisprudenza, e che secondo diverse formazioni politiche, da Stella Alpina a Pour l'Autonomie, che già si sono espresse in proposito, rischia di minare l'autonomia decisionale della politica, creando un precedente che potrebbe applicarsi anche ad altri "salvataggi" eccellenti, come quello, ripetuto e onerosissimo, dell'Alitalia, pur essendo questo in un contesto nazionale e non regionale.
Sta tuttora facendo discutere la sentenza, peraltro esecutiva, con cui la Corte dei conti ha condannato 18 tra consiglieri ed ex consiglieri regionali della Valle d'Aosta per il finanziamento di 140 milioni di euro erogati al Casinò di Saint-Vincent tra il 2012 e il 2015.
Sei tra essi (Augusto Rollandin, Pierluigi Marquis, Renzo Testolin, Mauro Baccega, Aurelio Marguerettaz e Claudio Restano) sono tuttora consiglieri, e rischiano di dover lasciare l'incarico se non verseranno quanto chiesto nella sentenza (2,4 milioni di euro ciascuno Rollandin e Baccega, 586.666 euro gli altri) alla Regione Valle d'Aosta, che è parte lesa, con tutte le difficoltà del caso, pur se gli stessi dovessero essere assicurati.
Ma, oltre alle loro posizioni individuali, c'è quella che la Regione Valle d'Aosta, peraltro proprietaria del Casinò, potrebbe volere assumere, ovviamente da un punto di vista politico. In questo contesto, il presidente della Regione Erik Lavevaz ha proposto (come fatto peraltro anche da Pour l'Autonomie) la convocazione di un Consiglio Valle straordinario per affrontare proprio il tema dell'autonomia, delle funzioni e del ruolo dell'assemblea valdostana. Si tratta per il momento di una proposta, non ancora cristallizzata in una data (che sarebbe comunque a settembre) e che da più parti politiche viene definita "solo una proposta", ma che quasi certamente sarà concretizzata, per sfociare in un Consiglio Valle tanto delicato quanto importante, visto che si andrebbe a prendere posizione su una sentenza esecutiva da parte di un organo contabile.