Ho letto con soddisfazione dell’approvazione del bilancio 2023 del Casinò di Sanremo. Gli introiti dei giochi sono, con 52,7 milioni di euro, sicuramente superiori a quelli del periodo ante Covid, non li espongo per giochi come per i precedenti esercizi non avendoli a disposizione:
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2017
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2018
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2019
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2021
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2022
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Roulette fr.
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4.750.221
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3.339.960
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2.919.971
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1.631.529
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2.417.399
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Fair roulette
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1.386.105
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1.362.879
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1.365.735
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402.572
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2.133.135
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Black jack
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1.307.377
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1.090.441
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1.246.838
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599.633
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1.596.185
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Punto banco
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1.649.431
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1.138.189
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1.591.378
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98.983
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718.396
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Hold’Em poke
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954.230
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959.481
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852.895
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369.568
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1.004.031
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Cash poker
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167.457
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144.141
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244.001
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182.469
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307.993
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Tornei poker
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239.622
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396.580
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643.870
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265.133
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988.194
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Slot machines
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34.515.991
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34.505.066
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35.537.170
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18.546.780
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34.357.677
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totale
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44.790.434
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42.870.176
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44.431.093
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22.096.606
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43.523.009
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presenze
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205.012
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188.678
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191.715
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82.988
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174.973
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slot/totale
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77,06%
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80,49%
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79,98%
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83,93%
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78,94%
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g. tavolo/pres.
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50,12
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44,34
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46,39
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42,78
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52,38
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slot/presenze
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168,36
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184,88
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185,36
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233,49
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196,36
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Giochi tavolo
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10.274.443
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8.365.110
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8.893.923
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3.549.826
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9.165.332
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Nel 2018 per il trente et quarante è stato l’ultimo anno di esercizio con un risultato negativo di – 66.560. Nel 2019 il Sic Bo con + 29.236.
Proprio il Sic Bo mi ha risvegliato ricordi di crociere ormai lontane, che ricordo sempre con immenso piacere e mi portano ad alcune considerazioni.
Da qualche tempo mi trovo a sostenere l’utilità, in un mercato dell’azzardo che definire arrancante come mi pare lo si possa constatare da parecchi anni, di adeguare l’offerta alla domanda, di iniziare una politica produttiva che nella diversificazione non soltanto di gioco trovi il proprio obiettivo e, in ultimo, la multifunzionalità.
Non sono a scrivere di tutti gli argomenti precedentemente accennati ma di uno solo che trovo da completare con la ricerca di giochi nuovi, non tanto quali rivisitazioni di qualcosa di già conosciuto ma nuovo nel vero senso del termine.
Per curiosità quando andavo in ferie con la famiglia se c’era un casinò mi piaceva visitarlo. Tanti anni or sono mi trovavo a Funchal nell’isola di Madeira e andai a vederlo.
Non era com’è ora e come l’ho visto, cercandolo, in internet. Proprio nella sala dove c’era la roulette con un capo e un solo impiegato al cilindro ho avuto la sorpresa di trovare un gioco di dadi che non conoscevo. Si svolgeva con tre dadi e la combinazione della somma delle tre facce indicava il pagamento, il massimo della vincita si otteneva, mi pare, puntando 18. Si chiamava Sic Bo o Tai Sai ed era un gioco cinese che vedevo per la prima volta.
Quel gioco che per me era nuovo in quanto non lo avevo mai visto prima non rientra in ciò che intendo per nuovo: un gioco che non è ancora praticato in nessuna casa da gioco, corredato da una relazione statistica affidabile, da una avvenuta registrazione come si conviene a questi prodotti.
Ebbene, ne ho visto più di uno ma uno soltanto mi ha incuriosito; si svolgeva su un tappeto mai visto prima collocato su un tavolo che poteva essere grande come uno di chemin de fer o di black jack. Ciò in occasione della fiera Ice a Londra, non rammento l’anno e la società che lo presentava, forse, perché era italiana e per essere preciso di Taormina, ero rimasto anche meravigliato, probabilmente perché non me lo aspettavo.
Sicuramente ci saranno altri giochi da tavolo brevettati e corredati da quanto è indispensabile conoscerne in argomento vantaggio per il banco.
Probabilmente non è tutto ma, chiaramente, non possiamo sottacere che si tratti di una valida motivazione per procedere alla scelta e alla eventuale sperimentazione.
Da parecchio tempo insisto sulla qualità del gioco che non deve mancare e che l’incidenza dei proventi slot machines sul totale dei ricavi netti è uno degli indici più affidabili per evidenziare la qualità concomitante ad una percentuale bassa, per mio conto non troppo sopra il 50 percento che non sempre è possibile. Non si può nutrire il minimo dubbio sul fatto che i cosiddetti proventi accessori che si coniugano ai giochi da tavolo consentono da un lato un maggiore flusso di entrate per l’ente pubblico concedente, in sostanza un elemento di tranquillità per quanto al fattore occupazionale diretto e dell’indotto.
Non possiamo, ritengo in alcun modo, sottacere la rilevanza della casa da gioco nel contesto turistico e alberghiero dei siti autorizzati e, allo stesso tempo, la importanza che il comparto turistico riveste nel prodotto interno lordo del Paese.