L'auspicio del Comune è che si possa arrivare a una soluzione che consenta ai cittadini di Campione d'Italia che hanno automobili immatricolate in Ticino entro la fine del 2019, di continuare a mantenere le loro targhe svizzere sino alla vendita, o alla rottamazione, del veicolo e non solo fino alla fine del 2022, com'è tuttora previsto.
Tuttavia, non mancano i nodi da sciogliere e a tale proposito, nella giornata di ieri 6 settembre si è svolta, presso il Dipartimento delle Istituzioni Sezione della Circolazione, una riunione con i rappresentanti del Comune di Campione d’Italia, vale a dire il sindaco Roberto Canesi e l’assessore Paolo Bortoluzzi che ha dato seguito a quella di giugno e sempre nello stesso spirito collaborativo che da anni caratterizza i rapporti tra i due enti.
La discussione si è dunque concentrata sulla continuità del mantenimento delle targhe Ti. Come noto, già nel dicembre 2020, in uno scambio di note tra l’Ambasciata d’Italia a Berna e le autorità competenti svizzere era stata evidenziata la possibilità per i cittadini residenti nel Comune di Campione d’Italia di mantenere l’immatricolazione in Svizzera dei veicoli di stanza a Campione d’Italia e quindi continuare ad utilizzare le targhe svizzere già in uso fino al 31 dicembre 2022.
Il Cantone, in armonia con quanto già dichiarato dal Dipartimento degli Affari esteri, ha ripetuto che il termine entro il quale i veicoli di stanza a Campione d’Italia dovranno essere immatricolati in Italia è regolamentato dal diritto italiano e in proposito c'è una nota dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli in cui si evidenzia che l’Agenzia è competente esclusivamente per quanto attiene all’applicazione della normativa doganale” e, ancora, che “nelle more di eventuali nuove disposizioni e/o indicazioni operative è ritenuto con riferimento esclusivo ai veicoli immatricolati con targa svizzera da soggetti campionesi prima dell’ingresso nell'Unione Europea (ossia il 1° gennaio 2020 Ndr) non possa essere sostenuta una contestazione relativa ad illeciti doganali", nonchè che "le valutazioni sopra esposte presuppongono che i suddetti veicoli circolino nel territorio nazionale (I), posto che la loro circolazione in territorio di qualsiasi altro paese aderente alle convenzioni – fra i quali si annoverano la Svizzera e gli altri stati Ue – ben potrebbero essere considerata irregolare e come tale sanzionabile”.
I rappresentanti del Cantone hanno poi specificato che non sussiste alcun obbligo giuridico per la Svizzera, né a livello federale né a livello cantonale, di ritirare le targhe d’immatricolazione svizzere precedentemente assegnate, ma che in futuro nessun veicolo di stanza a Campione d’Italia può essere immatricolato in Svizzera, visto che essi non si trovano un territorio facente parte dello spazio doganale svizzero. Le parti si sono impegnate a rivedersi entro settembre e a predisporre un documento-quesito da sottoporre per la parte italiana presumibilmente al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e per la parte svizzera alla Finma (Autorità Federale di Vigilanza sui Mercati Finanziari e assicurativi) chiedendo il mantenimento delle targhe ante 31.12.2019.
C'è da ricordare che la circolazione è una responsabilità unica e diretta del proprietario e che dunque, se non ci saranno interlocuzioni e risposte positive, la nuova immatricolazione in Italia dovrà essere effettuata nel rispetto di quanto evidenziato da Adm e sulla base del Reve (Registro Veicoli Esteri ) entrato in vigore il 21 marzo scorso, tenendo presenti le disposizioni contenute nella legge europea 2021.