“La società ha la necessità di completare l’attuazione del piano industriale anche in relazione alla riduzione della forza lavoro per poter competere nel proprio mercato di riferimento”.
“Il piano industriale su cui è fondata la ristrutturazione del debito concordatario prevede un contenimento dell’organico e del costo del lavoro oltreché incrementi di produttività, da realizzare anche attraverso l’outsourcing di processi non operativi”
È il caso di citare l’articolo 4, ultimo comma, del disciplinare che regola i rapporti contrattuali tra Regione Valle d'Aosta e gestione della Casa da gioco di Saint Vincent dal titolo Affidamento di attività a terzi: “Le attività accessorie e complementari non collegate direttamente all’attività produttiva concernenti esercizi pubblici e commerciali o servizi al pubblico e di supporto alla gestione della Casa da gioco (…) possono, anche se volte nei locali di pertinenza di quest’ultima, essere affidate a terzi, a seguito di preventiva informazione a Regione”.
Non desidero inoltrarmi nel possibile elenco delle attività che il citato articolo potrebbe suggerire ma ritengo, ancora una volta, rammentare la rilevanza della qualità dei servizi resi, anche indirettamente, alla clientela.
Le parole “riduzione della forza lavoro per poter competere nel proprio mercato di riferimento” mi ricordano i tempi del sindacato in cui avrei domandato se si era provveduto a cercare un incremento dei ricavi per ottenerne una minor incidenza percentuale su questi, dei costi del lavoro.
Confesso di essere ignorante in materia o di essermi fermato ai miei tempi, ma non comprendo il vero significato, ovvero in quale modo siano possibili incrementi di produttività “da realizzare anche attraverso l’outsourcing di processi non operativi”.
Ma stante che sono entrato in argomento produttività, ricordo che l’articolo 4, al secondo comma recita: “Nuovi giochi, per un periodo limitato e sperimentale, di durata non superiore ad anno potranno essere affidati a terzi previa autorizzazione della Giunta regionale. La direzione e la conduzione di detti giochi rimarranno comunque nella responsabilità di Casino Spa”.
Non sono riuscito a comprendere se l’eventualità di inserire nuovi giochi sia stata considerata nell’intento di competere, tramite l’incremento dell’offerta, sul mercato i rifermento. Forse questa opportunità è stata messa in conto dopo il 2024?
Mi addentro, sempre in argomento produttività, ad ampliare il discorso.
Mettendo da parte quello che una volta si insegnava e cioè che la produttività nel lavoro è data dal rapporto tra il valore aggiunto e le ore lavorate non è di facile comprensione come, nel lavoro che pensavo di conoscere, sia possibile incrementare la produttività utilizzando impiegati con poca esperienza parlando di quelli che potrebbe inviare l’agenzia o di quelli nuovi che si intendono formare tramite corsi per ottenere addetti ai giochi, e per di più, polivalenti.
A mio parere, scusate il seguito, ma sinceramente non so più cosa pensare; non è possibile ipotizzare, ad esempio, giochi ove la percentuale a favore del banco è più alta e il criterio di adeguare l’offerta alla domanda non mi pare possa essere ignorato. Tra l’altro ci si potrebbe attendere, unitamente a un calo degli introiti, un eccesso di personale, una eventualità da non sottovalutare in un mercato ove la pubblicità è assolutamente vietata.
Non credo sia possibile, giornalmente, individuare le ore di maggiore affluenza per predisporre la apertura dei tavoli; un tempo che fu il lunedì si apriva un tavolo in più al pomeriggio e noi, scherzando, dicevamo che venivano barbieri e le pettinatrici e, probabilmente era vero.
Divagazioni a parte e sperando di pote vedere il 31 dicembre 2024, non posso fare altro, purtroppo, che attendere seguendo, per quanto possibile, prossimi accadimenti.