Prima la seduta del consiglio comunale, che nell'ottobre scorso aveva esaminato a fondo la questione, decidendo di non approvare i conti consuntivi 2016, 2017 e 2018 (anno nel quale era stata sciolta) e il bilancio previsionale 2017 e 2018 dell'Azienda di promozione turistica di Campione d'Italia. Poi, a inizio novembre, l'esposto alla Procura regionale della Corte dei conti da parte dell'amministazione comunale di Campione d'Italia, dal 2020 guidata dal sindaco Roberto Canesi, in merito appunto “alla situazione economico-finanziaria dell'Azienda turistica di Campione d'Italia”, sciolta nel 2018, dunque due anni prima dell'arrivo della nuova amministrazione comunale e di cui l'attuale consigliere comunale di opposizione Simone Verda era stato presidente dal 2012 al 2017.
Un esposto che ha portato la Procura regionale della Corte dei conti, su disposizione del procuratore regionale Paolo Evangelista, ad aprire una istruttoria.
Nell'esposto inviato alla procura contabile dal Comune di Campione, l'ente evidenzia che il conto consuntivo 2016, approvato dal Cda dell'Apt, evidenziava un avanzo d'esercizio di 103.821 euro e si precisa che il contributo del Comune per il 2016, fissato in 500mila franchi, non è mai stato versato.
Ricordato la “situazione di profonda crisi economica in cui versava il Comune”, c'è agli atti anche uno scambio di corrispondenza tra l'amministrazione comunale e l'Azienda turistica dal quale si evince che “persistendo le continue difficoltà finanziarie, l'erogazione dei ratei dei contributi stanziati dall'amministrazione comunale a favore dell'Azienda turistica seguiranno le dinamiche dei flussi finanziari disponibili, assicurando, prioritariamente il rispetto del pagamento delle spese fisse”.
L'esposto sottolinea che questa nota conferma “la già chiara e più volte menzionata situazione di crisi del Comune” e che anche altri precedenti contributi non erano stati completamente versati. Tuttavia “il bilancio di previsione dell'Azienda turistica veniva redatto sull'ipotetico contributo di 550mila franchi”, un bilancio “che era fondato su entrate non certe e determinate”.
Nell'atto inviato alla procura, il Comune segnala che “malgrado le ristrettezze economiche del bilancio 2017, l'Azienda però organizza una cena di gala (che si era svolta al Casinò a marzo del 2017 Ndr) in occasione della festa della donna, stabilendo che l'evento sarà a pagamento” e che saranno “presi contatti anche con brand di lusso per eventuali sponsorizzazioni”. Costo della cena: 200 franchi, ossia 210 euro. “Dall'esame dei documenti si evince che a fronte di spese sostenute pari a 82.287 euro e 16.098 franchi, risultano incassi per 17.707 franchi tra coperti paganti e sponsorizzazioni. Risultano paganti, quindi, solo 89 persone a fronte della fattura del catering del ristorante”, dove si parlava di 360 coperti.
Era il 6 marzo di quell'anno quando il presidente dell'Azienda “richiedeva lo svincolo di 50mila franchi dal conto corrente in cui precedentemente erano stati vincolati i Tfr del personale dipendente dell'Azienda turistica, specificando che 'le somme dei Tfr saranno poi ricostituite e rivincolate non appena ci saranno le condizioni e, comunque, entro e non oltre la fine dell'anno in corso', (circostanza mai concretizzatasi”.
Seguiva una ulteriore richiesta di svincolo di 50mila franchi sempre relativo al Tfr dei dipendenti. “Entrambe le lettere non sono state precedute da deliberazioni del Cda, quindi, nel mancato rispetto anche dei poteri previsti dallo statuto dell'ente”.
Il 4 luglio 2017 si insediava un nuovo Cda e “successivamente non ci sono stati più eventi rilevanti a causa delle ristrettezze economiche in cui versava l'Azienda turistica”.
Il 22 ottobre 2018 lo scioglimento dell'Azienda da parte del commissario prefettizzio Giorgio Zanzi e, successivamente al dissesto del Comune, l'Osl ha proceduto a iscrivere “nella massa passiva un importo di circa 350mila franchi a copertura di stipendi e contributi non pagati al personale dipendente dell'Azienda”.
I prossimi passi, ora, alla magistratura contabile. Ricevuta, attraverso rapporti, denunce, esposti, articoli di stampa o altra fonte, la “notizia damni” il Procuratore Regionale, se non ritiene che sussistano le condizioni per una immediata archiviazione (ad esempio, per manifesta infondatezza della denuncia), deve provvedere all’accertamento dei fatti : deve cioè svolgere, con gli strumenti giuridici messigli a disposizione dalle norme, una attività “istruttoria” preliminare.
Contattato da Gioconews.it, Simone Verda si riserva il diritto di replica nel prossimi giorni.