Boratto (WorldMatch): ‘Ice più commerciale che branding, chiusi tre deal'
Il Ceo di WorldMatch, Andrea Boratto, commenta con soddisfazione Ice 2022, nella quale sono stati chiusi tre importanti deal in una versione più commerciale che branding.
Scritto da Ca
Londra - “Grande soddisfazione per un'Ice London 2022 assolutamente sorprendente e che ci ha fatto chiudere tre importanti deal con altrettanti brand molto importanti a livello internazionale e coi quali ci rincorrevamo a vicenda da un po’ di tempo”. Andrea Boratto, Ceo di WorldMatch, commenta con Gioconews.it il bilancio dell’edizione 2022 dello show londinese, fortemente focalizzato sull'online. WorldMatch è una società pioniera di gioco online, che fornisce soluzioni di gioco premium agli operatori di casinò online di maggior successo ed è uno tra gli operatori più affermati dell'industria del gioco online.
Un’ennesima conferma in questo evento che giunge a conclusione con Boratto che ci regala una nuova lettura della prima edizione post Covid-19: “Come noto ormai a tutti in questo 2022 sono mancati i grandi operatori del retail e questo ha avuto un effetto diretto sull’evento visto che tutti si sono concentrati sul gaming online. Per questo quello che è accaduto è sorprendente: siamo presenti ad Ice dal 2004 e da sempre la concepiamo come un evento in cui bisogna per forza essere ma che è più branding, networking e affatto commerciale. Stavolta è stato l’esatto contrario. Mi è capitato di vedere strette di mano, deal e accordi risolti dopo mail e call con mezz’ora di meeting live. Ice è stata una vera rivelazione”.
C’entra anche il Covid-19 per caso? “Sì. Come detto, avevamo in sospeso alcuni accordi e partnership che avevamo portato avanti durante i lockdown e a distanza. Come detto è bastato parlare pochi minuti con alcuni partner per risolvere tutto”.
E ci sono anche alcune news molto importanti in arrivo: “Abbiamo chiuso deal con tre brand molto importanti e che volevamo avere come partner cui fornire i nostri giochi. Il nostro mercato di riferimento è l’Italia, dove siamo nati, ma questi nuovi operatori lavorano su più mercati esteri e sono una grande opportunità per noi come noi lo siamo per loro. Ormai i big player del mercato sono 8-9 e i decision maker sono una ventina e tutti gli accordi sono global e non più limitati ad un Paese solo”, prosegue il Ceo World Match.
Per Ice c’è anche qualcosa da rivedere? “Le visite sembrano scese, nel secondo giorno di fiera c’era difficoltà a passare tra stand e padiglioni. Forse proprio perché mancava il retail. E mancando questo verticale sono mancati anche tanti curiosi dell’indotto del land based. Ovviamente in molti c’erano e tutti ormai si stanno rivolgendo al mercato online con la logica omnichannel ma qualcosa potrebbe essere mancato. In ogni caso chi aveva uno spazio è rimasto molto soddisfatto come noi e la speranza che ora rimanga così”.
A conferma della sorpresa di Boratto e collaboratori anche lo stand, meraviglioso ma dedicato molto al branding. Ha rappresentato una difficoltà? “No, in realtà i nostri giochi li conoscono tutti e tutti li possono provare online e anche su demo che inviamo direttamente ai clienti - prosegue il Ceo Wm - non avevamo neanche novità da presentare e ormai i nostri prodotti non hanno bisogno di questo. La conferma è che da un evento puramente branding e incentrato su party, aperitivi e networking, quest’anno c’ha regalato un’inaspettata versione commerciale e decisamente produttiva per la nostra realtà aziendale”, conclude.