Casinò terrestri in lockdown da fine ottobre 2020 e ancora, almeno per qualche settimana, tali, visto che nessuna data è stata fatta per la loro riapertura. Una situazione di grandissima criticità per le aziende, i loro dipendenti e le loro proprietà, anche alla luce del fatto che nessun “sostegno” è arrivato loro dal primo dei decreti in materia varati dal nuovo Governo Draghi, che ha anzi escluso dai contributi a fondo perduto le aziende con un fatturato 2020 superiore ai dieci milioni di euro, soglia che le case da gioco tricolori hanno comunque agevolmente superato.
Non solo: dai lavori di conversione in legge, partiti dal Senato, non è scaturita alcuna modifica che potesse essere a loro vantaggio, visto che l'unico emendamento presentato, con il quale si chiedeva la sospensione del pagamento dell'imposta sugli intrattenimenti, non è stato approvato e si colloca invece nell'elenco di quelli “respinti o ritirati”.
In questo drammatico contesto, non c'è che da sperare nel 2 giugno, quando potrebbe arrivare, almeno nelle rassicuranti parole del sottosegretario con delega al gioco Claudio Durigon, l'attesa riapertura delle location italiane, casinò compresi. E, beninteso, solo nelle zone gialle, un colore che può variare di settimana in settimana, con un punto di incertezza, per quanto attiene le regioni che ospitano i casinò, rappresentato soprattutto dalla Valle d'Aosta, più volte rossa o arancione in queste settimane primaverili in cui si attende anche lo sboccio, sicuramente tardivo, del gioco.
C'è poi il “problema” del coprifuoco, tuttora oggetto di una campagna da parte della Lega che trova, in verità, sostegno in larga parte dell'opinione pubblica e degli operatori economici, soprattutto ora che sono arrivare le belle giornate e che a bar e ristoranti è stato consentito di stare aperti anche di sera. Chiudere alle 22 è decisamente un orario da “ospedale”, e sicuramente lo stesso si potrebbe dire per i casinò, una forma di intrattenimento che difficilmente viene praticata di mattina o nel primo pomeriggio, non fosse altro per i concomitanti impegni di lavoro.
In questo contesto tuttora in evoluzione, l'unica certezza è che, per ora, l'unico modo per giocare senza limiti di orario e in location aperte legalmente anche in tempi di pandemia, è quello online. In casino virtuali sempre più ricercati e che sempre più riesco a ricreare gli ambienti e le emozioni di quelli terrestri, con un'offerta di giochi tradizionali e di slot sempre più ampia e attraente. Ma l'importante, ripetiamo, è sempre farlo legalmente, il che è anche sinonimo di sicurezza e di tutela. Soprattutto ora che il decreto Dignità ha vietato a tutti gli operatori di pubblicizzare il gioco con vincita in denaro, può diventare difficile per il giocatore meno avvezzo distinguere tra l'offerta legale e quella che non lo è. Ovviamente l'Agenzia delle dogane e dei monopoli effettua una capillare opera di oscuramento di quei siti che, pur non avendo una concessione per operare in Italia, continuano a rivolgersi a una clientela “nostrana”, ma qualcuno può sfuggire alle maglie, o comunque, in buona fede sua (può comunque rivolgersi ad altre giurisdizioni dove è autorizzato a farlo!) e del potenziale cliente, può essere raggiunto.
A questo proposito, è utile ricorrere ai siti di slot online che segnalano non solo quali sono gli operatori legali, ma spiegano, passo dopo passo, tutte le caratteristiche dei giochi e le loro potenzialità. Di grande interesse e utilità, la possibilità di giocare gratis con le demo slot, così da poter provare, senza alcun costo, se corrisponde ai nostri gusti e aspettative.
Naturalmente, questo discorso è valido sia in tempi di pandemia che in un futuro, si spera quanto mai prossimo, nel quale tutti noi ci riapproprieremo appieno della nostra libertà, anche in materia di gioco.
I casinò online sono infatti una “realtà”, per quanto virtuale, per quanto attiene la propensione ludica delle persone, e sicuramente manterranno un ruolo importante delle stesse, avendo dimostrato di essere sicuri e divertenti. Certamente, solo quelli con il “bollino” Adm, che va sempre cercato al momento di aprirne uno!