Casinò, la complessità della gestione specie nei momenti di crisi
La gestione dei casinò è oltremodo complessa, soprattutto nei momenti di crisi come quelli che attanagliano St. Vincent e Campione.
Un casinò si può definire come un immobile all’interno del quale è possibile giocare d’azzardo. Esistono decreti fin dal 1927 che istituiscono case da gioco in deroga agli articoli del codice penale dal 718 al 722.
Una impresa è una attività organizzata per la produzione di beni e servizi; nel caso in esame sono servizi che hanno la particolarità per cui ricorrervi non è obbligatorio.
In una impresa concorrono capitale e lavoro, anche in quella in discorso.
Come in tutte le imprese, quando gli affari vanno male, si deve ricorrere alla riduzione, alle volte drastica, dei costi; il più immediato è quello relativo al personale. Lo dimostrano gli avvenimenti di Campione con il licenziamento di tutti i dipendenti a seguito della dichiarazione di fallimento e di Saint Vincent: ove si cerca di evitarla, si tenta in primis, una operazione simile.
Sicuramente chi scrive non è esperto in diritto privato e/o nella legge fallimentare, ragion per cui non è in grado di scrivere se non delle casa da gioco in modo abbastanza comprensibile e, pensa, sufficiente.
La gestione può essere affidata ad una società a capitale privato come era Saint Vincent sino al 30 giugno del 1994, ad una società a capitale interamente pubblico come è dal 1° luglio del 1994 o ad una società mista ma non ne ho notizia.
I giochi che si svolgono in un casinò sono quelli tradizionali o francesi, quelli nuovi o americani e quelli elettronici. Negli ultimi anni si aggiunto l’online. Tralasciando tutte le varianti che sono state inventate – a dire il vero poche per il gioco tradizionale e molte per quello nuovo – si può affermare che, se da una parte esiste un vantaggio per il banco, dall’altra deve pacificamente esistere un serio controllo delle entrate anche e soprattutto a causa la natura giuridica delle stesse.
Così come negli Usa, dove non è ammesso l’acquisto dei gettoni se non al tavolo da gioco, un controllo avviene dal rapporto tra cambiato e risultato (drop Ndr), in Italia il controllo può avvenire in due modi: uno concomitante ed uno susseguente; certamente, le due modalità forniscono una chiara visione in tema di regolarità del gioco e degli incassi.
In una casa da gioco l’organizzazione della produzione e del controllo di questa è il primo obiettivo che una oculata gestione deve porsi. Ed è ancor di più pressante se la situazione si presenta con una certa urgenza. Certamente non è sufficiente tagliare il costo del personale senza una precisa visione del futuro della produzione, senza contare la produttività che deve tener conto da una parte dei cosiddetti proventi aleatori e dall’altra della domanda da soddisfare. Infatti è più che logico e normale che fornendo particolari servizi non si può che operare per l’incontro tra domanda e offerta.
In questo compito vengono in aiuto i controlli quali elementi integranti del marketing mirato insieme allo studio del mercato interno e del rapporto tra introiti e presenze.
Ma la responsabilità non può che essere coniugata con la professionalità e con la competenza; anche queste qualità non possono assolutamente essere carenti nella filiera dal vertice alla base.
Da ciò parte – unitamente al controllo completo sulla regolarità del gioco e degli incassi – l’azione di un marketing mirato che, e non è poco, evita costi inutili o, comunque, tali da non intravedere il ritorno dell’investimento.
Era ed è mia intenzione tentare di mettere in evidenza la complessità della gestione di una casa da gioco, particolarmente in un momento difficile come l’attuale. Potrebbe sembrare, ma è solo un sensazione errata, che un risanamento finanziario possa esaurirsi con l’individuazione di risparmi di costo. La vera necessità – oserei dire sine qua non come spesso è mio uso fare – è un piano industriale di rilancio perché non è la sola riduzione dei costi che importa, ma il rilancio dell’azienda mirato al miglioramento dei ricavi, possibilmente qualità e quantità.