Di Matteo: 'Casinò punto di riferimento in riforma gioco'
Il presidente di Federgioco, Giulio Di Matteo, evidenzia la centralità dei casinò nella riforma del gioco.
Milano - "Federgioco è un organismo che più di altri ha titolo per partecipare alla riforma del gioco". Lo afferma il presidente di Federgioco, Giulio Di Matteo, nell'incontro di presentazione del programma annuale di attività che la federazione che rappresenta i quattro casinò italiani porterò avanti. "La normativa dal 2012 è ancora accetabile, tuttavia ribadiamo un nostro ruolo centrale per poter dare la nostra visione del gioco (che spazia su una storia di 60/70 anni, cone minimo) a livello italiano, in collaborazione con i ministeri di riferimento, quello dell'Interno e quello dell'Economia e Finanze. Vorremmo aggiungere a essi anche il ministero della Salute. Diversamente sarebbe abbastanza vuoto continuare a fare convegni sulla ludopatia, se chi si occupa di gioco poi non cura i dati a disposizione. Vogliamo dare la massima apertura e la massima collaborazione, quindi, anche al ministero della salute".
Il presidente di Federgioco evidenzia: "una delle prime attività umane è il gioco. L'istinto al gioco c'è, non va represso ma educato. Sul gioco va legiferato, ma non solo in forma punitiva. Ci teniamo a valorizzare la forma preventiva. Soprattutto nel nostro ambito, l'aspetto repressivo ci vede totalmente sconfitti. Dobbiamo adottare misure che altri operatori non devono rispettare, partendo ad esempio dall'aspetto più banale, come l'identificazione del giocatore. Questo per dire che il tema del gioco va rivisto in maniera organica. La normativa altrimenti rischia di essere viziata da contradditorietà. Vi è una palese contraddizione tra un convegno sulla ludopatia e un bando per l'assegnazione di una gestione. Vogliamo un tavolo di confronto al quale tutti gli operatori possano sedere".