Casinò, l'importanza della snellezza funzionale
La snellezza funzionale è un elemento fondamentale per l'ottimale organizzazione dei casinò.
Quanto di seguito non ha la pretesa di essere la soluzione ma lo spunto per una discussione più approfondita su un argomento che, mi pare, è poco conosciuto.
Intendo chiarire, in primis, che è la lunga esperienza nel particolare settore l’input che mi spinge a esporre le idee sull'organizzazione di un casinò che spero siano condivise ancorché parzialmente. Purtroppo la crisi cominciata nel 2007/2008 e i recenti fatti, unitamente al trend qualitativo del mercato dell’azzardo autorizzato, mi hanno consentito di vivere direttamente i tempi migliori mentre gli ultimi li ho solo seguiti attentamente con cognizione di causa.
Desidero anche specificare che mi limiterò al tema casa da gioco senza debordare nel campo alberghiero, anche se a volte collegato, che non conosco se non quale elemento della qualità del servizio da riservare alla migliore clientela.
L'ORGANIZZAZIONE - L’organizzazione deve essere improntata alla snellezza funzionale onde procedere nella politica produttiva nel minor tempo possibile e con tutte le indispensabili informazioni ad essa collegate.
Per la realizzazione di detta qualità l’azienda ha necessità, al vertice, di due persone, una per la parte amministrativa, l’altra per quella tecnica, intendendo con ciò la produzione.
La prima sarà un amministratore unico con una vasta esperienza in campo finanziario, contabile e di bilanci, la seconda un direttore giochi di provata esperienza e capacità che, preferibilmente, provenga dalla gavetta. La provenienza è rilevante perché potrà consentirgli un serio giudizio sul modo di operare degli impiegati di gioco; a questi e alla loro produttività è strettamente collegato il risultato in specie con la messa in atto del divieto di pubblicità.
Il direttore giochi deve essere affiancato da collaboratori che si interessino di controllo sulla regolarità del gioco in due modalità: concomitante che normalmente avviene tramite video e differita che si consiglia a periodi di sei mesi.
Il controllo di cui trattasi, nella specie il secondo, ha alcune finalità aggiuntive che necessitano di integrazioni e considerazioni statistiche. In particolare l’osservazione del mercato interno, delle ore effettivamente lavorate, del rapporto tra ingressi e introiti ed altri ancora che non è il caso di specificare.
Ma il più rilevante è la disamina del rapporto tra mance e introiti di uno stesso gioco che, da solo, permette di individuare eventuali anomalie che, per altro, possono avere logiche giustificazioni. È facilmente comprensibile che il bordereau del tavolo dovrà essere integrato con possibili e certe notizie particolari.
Le rilevazioni precedentemente citate hanno lo scopo primario di indirizzare il marketing mirato al sano principio del ritorno degli investimenti. I dati accumulati nel corso del tempo potranno indicare il trend, la tendenza e altro ancora.
Abbiamo visto che il direttore giochi, tra l’altro, coordina l’operato di alcune funzioni strettamente necessarie quali l’ufficio marketing, il controllo sul gioco, la produttività di ogni singolo prodotto offerto, l’ufficio cambio assegni, la logistica dei tavoli e la organizzazione del lavoro in sala giochi.
Il direttore del personale - allorché deve intervenire verso un dipendente del settore giochi, sia esso diretto (tecnico) o indiretto (amministrativo) - deve interpellare il direttore giochi; più che altro per la competenza ausiliaria in fatto di contestazione specifica.
Mi permetto di aggiungere alcune considerazioni che vanno oltre il tema della organizzazione del lavoro e della produzione.
Il tema precedentemente trattato può far riflettere sulla possibilità di intervenire legislativamente sulla tassazione ai fini Irpef. Infatti richiamando la definizione della sentenza della Suprema Corte di Cassazione, sez. lavoro (la mancia è una parte della vincita, 1954) e la Legge Europea del 2015, si può ritenere che la mancia – la parte più piccola senza dubbio – sia esente da tassazione così come la vincita al gioco.
A proposito di esenzione dall’imposta sul reddito delle persone fisiche vale la pena osservare come tale provvedimento legislativo incide a beneficio del costo del lavoro. Non si può, infatti, sottovalutare che all’esenzione per il dipendente si affianca il non dover assoggettare la mancia a contribuzione pensionistica.
Una dimenticanza alla quale tento di rimediare. Ho cercato di indicare quella che a mio avviso è la via per ottenere la dovuta snellezza per una gestione oculata senza scendere nei particolari. Le doti che i due uomini al comando dovranno privilegiare sono la provata esperienza e la competenza; il giudizio sempre fondato su un criterio irrinunciabile: la meritocrazia. Solo così operando – tengo a precisarlo per quanto mi sono convinto – bene inteso nei confronti di tutti gli aventi causa si possono raggiungere soddisfacenti risultati.