Casinò Campione, verso riapertura entro 2021 e con 174 dipendenti
Ecco gli scenari previsti dopo il l'ammissione del piano di concordato in continuità del Casinò Campione d'Italia.
Con la riapertura del Casinò di Campione d'Italia, che "storicamente rappresenta la principale attività economica del territorio campionese", ci si pone "l’obiettivo di fondare una ripresa e rivitalizzazione generale del tessuto economico e sociale locale, che dal momento in cui è cessata l'attività della casa da gioco si trova in grave difficoltà e sofferenza".
Lo si sottolinea in una nota della società di consulenza Vitale-Zane & Co., facente parte della squadra di professionisti guidata dall'amministratore unico del Casinò Campione d'Italia Marco Ambrosini che, assieme alla società di gestione, hanno redatto il progetto di riapertura della Casa da gioco valutato positivamente dai giudici del tribunale di Como Ambrogio Ceron, Marco Mancini e Annamaria Gigli, che hanno ammesso ha infatti ammesso la domanda e il piano di concordato in continuità del Casinò depositati il 19 aprile. In particolare, Vitale-Zane & Co. ha curato la predisposizione del piano industriale e finanziario; lo studio legale internazionale Dla Piper ha assistito la società Casinò di Campione Spa nella predisposizione della proposta concordataria, con un team multidisciplinare coordinato dal partner Ugo Calò, head of financial services sector, per gli aspetti di strutturazione dell’operazione, corporate e finanziaria, e dal partner Alberto Angeloni, coadiuvato dall’avvocato Raffaele Buono e da Andrea Garofalo e Filippo Morini, per gli aspetti di diritto concorsuale, civile e societario, e con il supporto dei dipartimenti Employment e Tax per le analisi sottostanti alla redazione della proposta concordataria; lo Studio Zezza gli aspetti contabili e fiscali.
I DETTAGLI DEL PIANO - Il piano è basato su una radicale discontinuità strategica, di governance e gestionale rispetto al passato, dove assume un ruolo centrale un rinnovato rapporto con il socio Comune, improntato su equilibrio e reciproca sostenibilità (considerando che l’impatto del contributo corrisposto al Comune negli anni è stato determinante nel causare lo squilibrio economico e finanziario della Società).
Un altro fondamentale elemento del piano di concordato è costituito da una maggiore flessibilità organizzativa e ridimensionamento dell’organico e relativo costo, collocandosi su livelli coerenti con l’andamento del mercato e confrontabili con quelli dei casinò svizzeri limitrofi di Lugano e Mendrisio.
La Società prevede di riaprire la casa da gioco entro fine anno, Covid permettendo, attraverso la riassunzione iniziale di 174 dipendenti, i quali potranno aumentare negli anni successivi in base all’andamento dei volumi di attività.
Le linee guida del piano pongono poi l’accento sull’introduzione di nuove procedure e funzioni di controllo interno, prevedendo l’implementazione di un adeguato sistema di controllo, analisi e gestione dei rischi.
È inoltre prevista l’esternalizzazione a operatori professionali delle funzioni non core, tra cui ristorazione, gestione degli eventi e marketing.
IL RIMBORSO DEI DEBITI - Sotto il profilo del debito il piano prevede di rimborsare nell’arco di cinque anni al 100 percento i creditori privilegiati e al 60 percento i creditori chirografari. A questi ultimi verrà inoltre attribuito un diritto (della durata di dieci anni) a poter percepire eventuali ulteriori somme, compatibilmente con la cassa generata dalla Società, fino ad un rimborso del 100 percento.