Casinò e giochi, chi sale e chi scende nel 2018
Gioconews.it analizza l'andamento delle quattro Case da gioco l'anno passato: segno positivo a Venezia e Saint Vincent.
Nonostante la drammaticità del momento attuale, visto che il Casinò Campione d'Italia è ancora chiuso (in attesa della nomina del commissario straordinario che dovrà studiare le modalità per riaprirlo, anche in deroga alle disposizioni della legge Madia) e che su quello di Saint Vincent pende un'istanza di fallimento (da scongiurare attraverso un concordato di continuità che sarà comunque pesantissimo, soprattutto per i lavoratori), i conti di fine anno dei casinò italiani non sono poi così male. Due di essi chiudono infatti il 2018 con incassi in crescita, nel caso di Venezia anche significativa e accompagnata da dati di bilancio che lasciano ben sperare, almeno in laguna, per un futuro di tranquillità.
QUI VENEZIA - Nonostante gli incassi di dicembre abbiamo registrato una battuta d'arresto (meno 9,48 rispetto allo stesso mese del 2017), il dato annuale, quindi depurato dai vari eventi contingenti che possono determinare un andamento mensile, è saldamente positivo. Le due sedi del Casinò di Venezia incasssano infatti ben 97.585.228 euro, il 7,72 percento in più rispetto all'anno passato, mentre gli ingressi si fermano a quota 720.650, l'8,65 percento in meno.
In crescita le slot machines, che chiudono l'anno con 54.066.841 euro, il 5,29 percento in più, ma sono in crescita anche tutti gli altri giochi, fatta eccezione per i tornei di poker, non ospitati, l'anno passato, in quel di Venezia. Ecco dunque che la roulette francese incassa 6.263.643 euro, il 39,23 percento in più, surclassata dalla fairoulette, con i suoi 15.109.328 euro, il 7,28 percento in più. Incide sul risultato finale anche il black jack, che ne incassa 7.051.394, il 3,79 percento in più.
QUI SANREMO - Nonostante la ripresa di dicembre, la Casa da gioco matuziana non festeggia l'anno che si chiude con risultati positivi. Gli introiti, pari a 42.870.176 euro, calano infatti del 4,29 percento, ed è ancora più marcata la flessione degli ingressi (meno 7,97 percento) che si fermano a 188.678 unità. Sostanzialmente stabili le slot, che incassano 34,505.065 euro, lo 0,03 percento in meno, ma per tutti gli altri giochi la flessione è marcata, fatta eccezione per i tornei di poker, che incassano 396.580 euro, il 65,5 percento in più. La roulette francese, ad esempio, perde il 26,91 percento (3.339.960 euro), mentre la cugina fair chiude a 1.362.879 euro, l'1,68 percento in meno. Pure il black jack soffre, e chiude l'anno a meno 16,59 percento, con incassi per 1.090.440 euro.
Ecco tuttavia, nero su bianco, i "conti" di quanto sta costando la chiusura, e ovviamente di quanto sono costate le scelte politiche e gestionali che l'hanno causata. Nel 2018 la Casa da gioco ha incassato 45.460.976 euro, ben 45.689.300 in meno rispetto al 2017. In termini percentuali, gli incassi sono calati del 50,13 percento. Sempre rispetto a due anni fa, ci sono stati 350.764 ingressi in meno (molti dei quali si saranno riversati nelle Case da gioco ticinesi), e si sono "persi" 32.098.077 euro di introiti provenienti dalle slot. C'è solo da sperare che si trovi al più presto la soluzione per riaprire, tenendo presente, inoltre, che tutti i dipendenti sono da fine 2018 ufficialmente licenziati.