Di Matteo: 'Poker a St. Vincent rinato grazie ad accordo con De Vere'
L'amministratore unico del Saint Vincent Resort & Casino, Giulio Di Matteo, fa il punto della collaborazione con De Vere e sui bandi su slot e online.
“Fa sorridere e sorprende che i sindacati siano preoccupati e chiedano conto sull'andamento del poker al Saint Vincent Resort & Casino quando il gioco è ufficialmente ripartito, grazie al contratto sottoscritto con De Vere a seguito di bando, solo lo scorso 27 giugno. Avrebbero dovuto essere terrorizzati e chiedere conto quando la Sala Evolution (costata 11 milioni di euro), che è stata riaperta per l'occasione dopo lavori di ristrutturazione, per altro a carico della De Vere, è stata chiusa e pressochè inutilizzata per anni”. Lo afferma l'amministratore unico della Casa da gioco valdosrana, Giulio Di Matteo, nel rispondere all'ultima nota con cui tutte le siglr sindacali attive (fatta eccezione per l'Ugl) sono tornate a chiedere un incontro urgente alla proprietà.
“Non sono io che devo difendere l'operato di De Vere, ma sicuramente difendo l'azioni previste nel piano industriale approvato l'anno passato e ritengo che si debba attendere un lasso di tempo sufficiente prima di trarre un primo bilancio di come sta andando il poker a Saint Vincent, che di fatto è partito due settimane fa”.
Di Matteo scende nei dettagli: “Il contratto sottoscritto con De Vere lo scorso 14 febbraio prevede che ci venga corrisposta una royalty del 20 percento sui proventi degli eventi e dei tornei, mentre per quanto riguarda il cash poker la percentuale sale a 55: a noi costa zero, se non che dobbiamo adibire ai tavoli cash, come prevede il disciplinare, il nostro personale. I costi in precedenza erano pari a 1,5 milioni di euro annui. Abbiamo inoltre posto in essere delle attività di co-marketing, con un costo pari a 450mila euro per noi e altrettanti per De Vere, allo scopo di attrare nuove persone, mentre a carico di De Vere, oltre alla citata ristrutturazione della Sala Evolution per farla diventare luogo luminoso e moderno, ci sono anche le azioni sui social, che stanno effettuando efficacemente”.
Di Matteo evidenzia inoltre: “Per legge siamo tenuti alla pubblicazione di tutti i bandi per quanto riguarda il poker il socio, ossia la Regione val d'Aosta, ha partecipato step by step a tutte le fasi, imponendoci peraltro, per tutti i contratti sottoscritti o da sottoscrivere, che ci dovrà sempre essere una clausola che consente al Casinò di rescindere, senza penali, al momento della scadenza del mandato dell'attuale amministratore unico, ossia il 30 giugno 2019. Ovvio che che questo input, che stiamo rispettando, abbia spezzato il fiato alle trattative e agli interlocutori che sedevano con noi dall'altra parte del tavolo, visto che ora non si tratta più di discutere accordi quinquennali, ma nel limite del mandato a Di Matteo”.
“Non è così e lo dimostrano diversi fatti: in Federgioco siamo stati tra i promotori della ripresa delle trattative sul Ccnl, e dell'estensione del tavolo negoziale anche alle sigle sindacali attive solo a livello locale. Inoltre i nostri uffici ricevono quotidianamente i membri delle delegazioni sindacali e, infine, su altri punti dell'accordo del 10 luglio 2017 abbiamo consegnato da cinque mesi ai sindacati una nostra proposta contrattuale, senza alcun riscontro. Evidentemente, anche le Ooss hanno avuto i loro i tempi, tenendo presente che prima c'è stata la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio regionale, e poi si è atteso l'insediamento e la formazione della nuova giunta”.